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LA DIPLOMAZIA ENERGETICA DURANTE UN GENOCIDIO

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La diplomazia energetica durante un genocidio

Alfons PerezJuan Bordera

Venerdì 10 novembre 2023

https://investigaction.net/la-diplomatie-de-lenergie-au-coeur-dun-genocide/

Questa foto scattata il 31 gennaio 2019 mostra una vista della nave gru SSCV Thialf dopo aver posato la nuova piattaforma di fondazione per il giacimento di gas naturale Leviathan nel Mar Mediterraneo, a circa 130 chilometri (81 miglia) a ovest della costa israeliana città di Haifa.

Mentre Israele massacra la popolazione palestinese, l'Europa e gli Stati Uniti stanno negoziando con il governo di Netanyahu per garantirsi il controllo del gas di Gaza.

 

 

“Le aziende selezionate si sono impegnate a realizzare nei prossimi tre anni un investimento senza precedenti nello sfruttamento del gas naturale, che dovrebbe portare alla scoperta di nuovi giacimenti di gas naturale».  Il ministro israeliano dell'Energia Israel Katz ha chiuso domenica 29 ottobre la concessione di 12 licenze per lo sfruttamento di gas fossile [1] al largo della costa mediterranea del paese. Nel bel mezzo dell’offensiva militare contro la Striscia di Gaza, aziende come l’italiana Eni, la britannica BP e l’azera Socar stanno sviluppando le loro attività nel settore del gas. Pochi mesi prima, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu [2] aveva assicurato che era necessario “accelerare le esportazioni verso l’Europa” per porre fine alla dipendenza energetica dalla Russia. Questa fotografia mostra che i piani espansionistici di Israele a Gaza riguardano anche le riserve energetiche del mare palestinese.

“Aiuti umanitari a Gaza? Nessun interruttore elettrico sarà acceso, nessun rubinetto dell’acqua sarà aperto e nessun camion di carburante entrerà a Gaza fino al ritorno degli israeliani rapiti”. Questa  dichiarazione del ministro Katz [3] confermano la strategia di infliggere sofferenze indiscriminate alla popolazione della Striscia di Gaza e illustrano il controllo assoluto che Israele esercita sulle forniture di base in Palestina, territorio che possiede due giacimenti di gas, Marine 1 e 2, a circa 35  chilometri [4] dalla la costa, scoperta negli anni '90 ma mai sfruttata.

L’articolo continua qui: https://investigaction.net/la-diplomatie-de-lenergie-au-coeur-dun-genocide/

 

 

  1. https://www.reuters.com/business/energy/israel-awards-gas-exploration-licences-eni-bp-four-others-2023-10-29/
  2. https://www.reuters.com/world/israel-ready-help-italy-become-energy-hub-netanyahu-says-2023-03-10/
  3. https://www.aa.com.tr/en/world/no-electricity-water-fuel-for-gaza-until-israeli-prisoners-return-home-energy-minister/3016648
  4. https://www.realinstitutoelcano.org/blog/hamas-tambien-ataca-la-diplomacia-del-gas-natural-de-israel/
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