Visto che oggi c'è un articolo sulle malattie psichiatriche, aggiungo questo il cui tema è proprio la schizofrenia e la paranoia.
Keane è un giovane sui 30 anni che gira nelle stazioni della metropolitana di New York chiedendo in giro ai passanti se avessero visto la sua figlioletta, persa - rapita? - proprio in quel posto qualche anno prima. Non si capisce bene se il fatto del rapimento è avvenuto davvero e quindi poi il personaggio è caduto nella malattia, o se è la malattia che gli fa credere di aver avuto una figlia che è stata rapita. Quest'ambiguità dura tutto il film anche se qualche indicazione verso la fine del film fanno ben pensare che il fatto sia accaduto veramente.
Dopo varie vicissitudini, incontra una giovane madre di una bambina che alloggia nel suo stesso stabile di camere in affitto (leggere topaie), e instaura un rapporto con queste persone, legandosi particolarmente alla bambina che gli ricorda molto la sua figlioletta vera o presunta che sia. Ed è questa bambina, con un padre indifferente, che si affeziona a lui, e che lo porterà verso la guarigione.
Il film è retto solo da questi tre personaggi principalmente, che recitano in maniera divina. Specialmente lui, che fa vedere con maestria gli abissi di una mente malata e il combattimento continuo tra il perdersi del tutto e il cercare di risalire a galla. Meraviglioso.
Anche questo non è un film facile. In molti tratti è angosciante. I comportamenti di quest'uomo, i suoi dialoghi interiori fuori di senno sono cose che arrivano dritti come un treno.
Secondo me è un capolavoro, altro che gli oscar.
In inglese con sottotitoli italiani. Ma è un inglese che si capisce bene.