La casa de papel (L...
 
Notifiche
Cancella tutti

La casa de papel (La casa di carta)


Davide
Membro
Registrato: 3 anni fa
Post: 2583
Topic starter  

Sta facendo discutere, quantomeno in Spagna, questa fiction televisiva sui generis, almeno riguardo ai contenuti sociali che veicola. Un prodotto televisivo che difficilmente vedremo mai concepito nel nostro paese, rassicurato dai suoi bravi poliziotti e da affascinanti malavitosi senza scrupoli. Bisogna anche riconoscere che è proprio nei punti alti raggiunti dall’industria dell’intrattenimento di massa che si iscrivono alcuni dei suoi insuperabili limiti tecnici. La casa de papel parla di una rapina alla Fabrica nacional de moneda y timbre, equivalente della nostra Zecca di Stato. Otto rapinatori reclutati dal “Profesor”, mente del piano che coordinerà dall’esterno le evoluzioni dell’attacco. Una rapina pensata e pianificata in ogni suo dettaglio, che si trasforma immediatamente in una partita a scacchi tra rapinatori e polizia. La scientifica e maniacale preparazione del piano procede scompaginata dalle relazioni umane che si instaurano tra i diversi protagonisti: rapinatori e ostaggi, il professore e la negoziatrice Raquel Murillo, polizia e opinione pubblica. Ogni contatto umano esonda dalla logica entro cui il Professore ha costretto l’impresa. E’ il tema ricorrente della fiction: per quanto prevedibili, le relazioni umane tendono a tracimare e sconvolgere ogni evento, nel bene come nel male. Un tema evidentemente abusato, ma che in questo caso trova originale soluzione: le relazioni umane non complicano i piani, a volte li rafforzano inaspettatamente. La falsa (e sfruttatissima) contraddizione tra razionalità e umanità si risolve qui in una sintesi che tiene fede alle premesse narrative.

In questa serie i rapinatori sono i buoni e la polizia il cattivo. Anche questo è un frame inflazionato. Ad essere diverso è il modo di raccontare i rapinatori. Gente d’estrazione proletaria, vittime della società o della guerra, giovani madri dalla vita troppo veloce: si sceglie il crimine per necessità, non per volontà di potenza, e rappresenta una sconfitta, ma anche una forma di resistenza. Dentro tale cornice verranno ricostruite le ragioni “politiche” dell’azione. Per anni la Bce ha saldato i debiti (privati) della banche attraverso l’emissione artificiale di astronomiche quantità di denaro pubblico, denaro che, gonfiando i debiti dei diversi Stati, è stato usato per ridurre le condizioni materiali di vita e lavoro di milioni di europei. Una rapina legalizzata, ma non per questo legittima. Ribaltando il ragionamento, i rapinatori inseguiranno una legittimità sociale che vada al di là di ogni possibile legalità. Perché la stessa dinamica trova risposte opposte dallo Stato? Cosa ne pensa la gente? L’opinione pubblica è il terzo protagonista: i rapinatori si presentano come vendicatori.

CONTINUA QUI https://www.carmillaonline.com/2018/01/24/la-casa-de-papel-la-casa-carta/


Citazione
Condividi: