L’anno scorso, in occasione della Rivoluzione d’Ottobre, la Russia ha prodotto una miniserie in otto puntate su Trotsky. Pare che vi sia stato un input personale di Putin, di indagare e rappresentare questa fase storica con “coraggio”. Con coraggio? Dipende dai punti di vista. Uno storico di Mosca, Ilya Budraytskis, la pensa così: “Questa interpretazione (putiniana ndr) si riassume nella criminalizzazione della rivoluzione stessa come fenomeno politico. La rivoluzione si presenta come un risultato della combinazione di odiose ambizioni umane, la brama di potere, l’egoismo, la lussuria, e le macchinazioni di nemici stranieri, che supportano tali ambizioni, e le utilizzano per la distruzione dello Stato russo”.
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