Contraddicendo me stesso..
Sembrerebbe che il solista abbia chiuso in anticipo il looping, a causa dell'orografia della zona.......si è presentato all'incrocio in anticipo sui tempi....giù carrello ed aerofreno.....ma non è bastato per perdere velocità e tempo...e in assetto cabrato ha colpito il motore del leader...
Ferrazzutti o Purpura sarebbero passati sotto......ma il G91 era un'altra macchina...
è il contrario.
ad Ustica erano entrambi su in biposto, mentre a Ramstein erano su 2 aerei (anche se il MB339 è un biposto)
Ho letto che l'aviazione italiana aveva fatto alzare in volo DUE caccia quella sera.
Se N e N erano su di un biposto chi altro si è alzato in volo?
Non è che c'è tanta chiarezza su questo.
Come mai quella sera lei era nella sala operativa della Prima Regione aerea? “Per puro caso, ero andato a trovare un collega di turno”.
Quindi, seguì tutto in diretta? “Sì, fin dalla prima comunicazione della base radar di Monte V“Rimbalzavano notizie confuse. Non si capiva cosa era successo, dicevano che un aereo era stato abbattuto. C’era molta tensione. E appena l’ufficiale di servizio comunicò quello che stava succedendo al comandante della Regiona aerea, che all’epoca era il generale Mura, il Centro operativo dello Stato Maggiore da Roma alzò il livello d’allarme al grado più alto in tutte le basi italiane”.
Cosa che non accade per un semplice incidente aereo. “No. Quel tipo d’allarme scatta solo se c’è un pericolo concreto per la sicurezza del Paese. Che so, un attacco a una base o una minaccia dall’esterno al nostro spazio aereo. Per capirci, lo stesso allarme del giorno dei missili libici su Lampedusa o della notte di Sigonella”.
Dalla prima comunicazione all’allarme quanto tempo trascorse? “In quella situazione, la sala operativa della Regione aerea aveva un tempo massimo di cinque minuti per avvertire Roma. Faccia lei i conti”.
Che altro fece il generale Mura? “Chiese a chi non era in servizio di uscire subito dalla sala. Poi la mattina dopo, al circolo, mi chiamò e mi disse che bisognava stare sereni e tranquilli, che purtroppo erano situazioni che potevano capitare e che stavano cercando di capire chi aveva provocato cosa”.
Le comunicazioni che ascoltò erano telefoniche? “Certo. Ma dallo Stato Maggiore di Roma arrivarono anche messaggi classificati che vennero decrittati e letti”.
Cerchi di essere più preciso. “Non posso, i dettagli sono nelle parti dell’interrogatorio secretate dai magistrati. Diciamo che la confusione era provocata dal fatto che si sapeva che c’erano dei caccia in volo ma non la nazionalità, né la provenienza o la direzione. E comunque, un allarme c’era già prima dell’abbattimento…”.
Chi lo aveva lanciato? “I due piloti che poi sono morti nell’incidente delle Frecce tricolori a Ramstein nel 1986, Nutarelli e Naldini. Loro hanno incrociato il DC9 tra Bologna e Firenze e hanno visto quello che si muoveva intorno al velivolo civile… loro sono rientrati alla base di Grosseto segnalando il pericolo con la formula da manuale, attivando il microfono senza parlare. E tutte le sale operative delle tre regioni aeree, che sono collegate da una linea diretta, stavano cercando di capire. La fase più concitata è andata avanti per circa un’ora e mezza e l’allarme massimo è stato tolto solo dopo sette, otto ore”.
I radaristi militari di Ciampino hanno dichiarato negli interrogatori di aver visto dei caccia americani, hanno addirittura chiamato l’ambasciata per sapere qualcosa da loro. “Nella relazione del Sismi controfirmata da Spadolini si parlava di due Mirage, e all’epoca quei caccia li avevano solo i francesi, e di un Tomcat, che era un caccia imbarcato sulle portaerei americane”.
Possibile che nessuno dei nostri radar, ad eccezione di Ciampino, li avesse visti e identificati? “Mettiamola in questo modo. Quella sera c’erano dei siti radar aperti, che nel giro di due o tre anni da quell’evento sono stati chiusi, ufficialmente per un riordino interno. Uno addirittura dopo sei mesi. E chi ha indagato nella prima fase di questa inchiesta, o non ha saputo cercare i nastri radar giusti o non li ha voluti trovare”.
personalmente ogni volta che sento la scusa della "sproporzione di mezzi" mi faccio una risata.
è una ipotesi magnifica invece.
2 piccioni con una fava...e se anche avessero catturato un solo piccione, l'altro se ne stava quatto quatto vita natural durante.
è la stessa impressione mia. Due piccioni con una fava perche uno dei due non parlasse dopo qualche giorno davanti a Priore.
Cosa che non dovevano fare in due e nemmeno in uno.Proprio non dovevano testimoniare di quanto avevano visto. Perchè erano solo loro due che avevano visto con i loro occhi cosa c'era sotto il Dc9.
Insomma, si è tutti d'accordo che è stata occultata la verità dell'incidente di Ustica, non è così necessario che tutto-tutto sia sempre menzogna e mala fede.
consideriamo una cosa circa la tragedia di Ramstein. Naldini e Nutarelli potevano trovarsi insieme in altre occasioni primi di andare a testimoniare da Priore?
Se si allora la vicenda potrebbe ANCHE essere un caso, se no allora la vicenda dovrebbe esser vista con altra ottica.
Perchè se non si tiene presente che i due dovevano testimoniare su Ustica e non lo avevano ancora fatto, allora parlare di complottismo è solo un alibi per mostrare il proprio...imbecillismo.
Oltretutto il volo acrobatico era in Germania e sono stati uccise per queste molte persone civili e molte altre ferite. La base di Ramstein era una base Usa.
Li difficilmente si possono fare indagini.
Quante cose che ci sono su Ustica che ancora non si sanno.
N e N erano in volo la sera della tragedia del DC9 con UN ALLIEVO.
Chi era? ha testimoniato questo allievo?
Ustica e Raimstein: due storie che si legano sull’Appennino tosco-emiliano
Per capire come la storia di Ivo Nutarelli e Mario Naldini incrocia quella di Ustica bisogna ripartire da quella notte di 33 anni fa, qualche minuto prima della scomparsa dai radar del Dc9 Itavia (77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio). Siamo a Grosseto e in volo addestrativo, ai comandi di un TF-104G, ci sono Naldini e Nutarelli. I due istruttori sono in missione con un allievo e prima di rientrare alla base, intorno alle 20.48, dichiarano lo stato di emergenza generale “squoccando” due volte in tre minuti. Una circostanza, questa, che sottintende uno scenario di reale pericolo. Dieci minuti dopo Ciampino perderà i contatti con il Dc9.
Secondo il giudice istruttore Rosario Priore, che per anni indagherà sull’affaire Ustica, i due piloti erano certamente “a conoscenza di molteplici circostanze attinenti al Dc9, ma non v’era stato nel corso degli anni alcun segno di cedimento da parte loro, se non qualche battuta, pronunciata in ambienti ristretti”. Dunque Naldini e Nutarelli sono due testimoni privilegiati e per questo, forse, sono anche scomodi. Lo sono per almeno due motivi: erano in volo la sera dei misteri e la loro missione si svolse sull’Appennino tosco-emiliano, cioè nel tratto dove secondo le conclusioni dell’inchiesta di Priore la rotta del Dc9 fu interessata dall’intrusione di un caccia che sfruttò l’“ombra” dell’Itavia per attraversare lo stivale fino a dove fu abbattuto.
Entrambi dunque avrebbero potuto riferire informazioni utili su cosa avvenne sul Tirreno mentre il Dc9 si avvicinava al punto di non ritorno. Così come avrebbero potuto indicare agli inquirenti che ruolo giocò quella stessa sera la base di Grosseto e il centro radar di Poggio Ballone. Da sempre, infatti, la magistratura nutre molti dubbi sulla genuinità delle informazioni fornite dall’Aeronautica in merito a quanto videro i suoi radar, sia nella fase iniziale del volo sia in quella finale.
Guardandosi intorno nel vasto web si trova anche chi era l'allievo che era con gli istruttori N e N, con interessanti osservazioni:
Petrini Augusto, ufficiale pilota AM, ha riferito che i piloti Naldini e Nutarelli, nel 1980 prestavano servizio presso la base di Grosseto come piloti istruttori e non come piloti operativi. Gli stessi volavano a bordo di velivoli TF104, adibiti per l’addestramento dei piloti. A suo dire è incomprensibile quanto riportato dalla stampa, cioè che sarebbero stati incaricati di intercettare dei velivoli non autorizzati. Gli è stato mostrato il libretto “stralcio voli” su cui erano riportati i voli effettuati la sera del 27.06.80. Vi ha rilevato che il Nutarelli ed il Naldini quella sera si erano alzati in volo, alle ore 19.30 per svolgere una missione di addestramento denominata “Chase”. Tale missione consisteva nel seguire come target un velivolo con un allievo pilota “solista”, che nel caso era Giannelli. Ha riferito che durante la missione non è possibile abbandonare il pilota solista; qualora si fosse presentata la necessità, altro velivolo con istruttori a bordo avrebbe dovuto prendere in consegna il “solista”.
http://www.webalice.it/mau807/leggende/memoriale%20naldini.htm
Qui pare proprio che gli aerei in volo quella sera fossero due e non uno.
UDINE. «Ma quale sabotaggio? Vorrei sapere quando avrebbero potuto solo avvicinarsi agli aerei della Pan all’interno della base di Ramstein. Il giorno prima della tragedia c’erano state le prove generali, come di consueto, e la manovra era stata eseguita con gli stessi velivoli, quindi solo durante la notte poteva essere avvenuto il “misfatto”. Mi sento di escluderlo fermamente».
consideriamo un istante che Ramstein era una base Usa?
Quindi di notte chi c'era nella base Usa?
Escluderlo fortemente che cosa vuole dire?
Secondo Montanari, che all’epoca ebbe modo di visionare centinaia di filmati e fotografie, qualcosa è accaduto durante il looping del solista, ma non si saprà mai esattamente cosa.
ecco, appunto.
UDINE. «Ma quale sabotaggio? Vorrei sapere quando avrebbero potuto solo avvicinarsi agli aerei della Pan all’interno della base di Ramstein. Il giorno prima della tragedia c’erano state le prove generali, come di consueto, e la manovra era stata eseguita con gli stessi velivoli, quindi solo durante la notte poteva essere avvenuto il “misfatto”. Mi sento di escluderlo fermamente».
consideriamo un istante che Ramstein era una base Usa?
Quindi di notte chi c'era nella base Usa?
Escluderlo fortemente che cosa vuole dire?
Secondo Montanari, che all’epoca ebbe modo di visionare centinaia di filmati e fotografie, qualcosa è accaduto durante il looping del solista, ma non si saprà mai esattamente cosa.
ecco, appunto.
Sì. Mi hai convinto.
Premetto che non ho visto il film Ustica. Mi pare che non in questo film si sia mai toccato altre implicazioni. Il film è espressamento detto che si basa sul quanto proposto dal giudice Priore.
Gianni Lannes scrive cose diverse
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/09/ustica-le-due-stragi-della-terra.html
tipo l'implicazione del.... candeliere in tutta la vicenda.
Interessante tutto l'articolo,da cui prendo uno stralcio:
Il maresciallo Franco Parisi viene trovato il 21 dicembre 1995 impiccato ad un albero di un suo piccolo fondo nella periferia di Lecce. Nel 1980 Parisi era controllore di difesa aerea presso il radar di Otranto. Parisi era di turno proprio la mattina del 18 luglio 1980, quando viene fatto ritrovare a Castelsilano il Mig 23 con il vessillo libico, decollato lo stesso giorno dall’aeroporto dell’aeronautica militare di Pratica di Mare. Tra l’altro esiste una chiara registrazione radar dei siti Ami del sistema NADGE, in particolare, oltre che di Otranto anche di Jacotenente nel Gargano, nonché documentazione delle registrazioni satellitari, poiché quel giorno era in corso una massiccia esercitazione bellica della NATO nel Tirreno e nello Jonio, per cui nessuno Mig proveniente dalla Libia, come ha sostenuto l’autorità militare italiana, avrebbe mai potuto passare indenne attraverso il fitto spiegamento di unità aeronavali. Ma soprattutto, particolare trascurabile, quel Mig non aveva l’autonomia di carburante per fare la trasvolata fino alla Sila. Si trattava di una messinscena, o meglio, di un doppio tranello organizzato dal Sismi, dal Sios Aeronautica e dalla CIA, che nel frattempo avevano fatto sparire il velivolo Kfir (rifornito in volo) facente parte di una di squadriglia diretta da un Awacs (guidacaccia) precipitato la notte del 27 giugno 1980, da quelle parti mentre rientrava nella terra promessa dalla missione. E nottetempo rintracciato da un velivolo P3 C Orion degli Stati Uniti d’America decollato prontamente da Sigonella. Il maresciallo Parisi nel settembre del ’95 era già stato sentito da Priore, che aveva però deciso di interrogarlo nuovamente per metterlo a confronto con altri colleghi.
http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2014/09/ustica-le-due-stragi-della-terra.html
Non per nulla poi trovarono il pilota e presero un dito e il pene per analizzarlo.
E il pilota era circonciso. Non pare che in Libia ci sia quella usanza.
Inutile ribadire che i reperti sono spariti.
Credo che sia superfluo dire a che stato corrisponde la terra promessa.
Quindi non resta che concludere che il mig libico non era della Libia e chi lo pilotava non era un pilota di Gheddafi.
Circa N e N Lannes scrive (sempre lo stesso link di sopra):
Come è noto il disastro di Ramstein, frettolosamente liquidato dalla commissione di inchiesta dell’Aeronautica militare in un rapporto riservato per più di 20 anni, come “un incidente di volo”, ma in realtà si trattò di sabotaggio del Mossad, si è consumato il 28 agosto 1988. A quella data il titolare dell’inchiesta giudiziaria sulla strage di Ustica, non era ancora Priore, bensì il collega Vittorio Bucarelli. Giova ricordare che Priore subentrò nello scottante procedimento giudiziario, ufficialmente soltanto alla fine di luglio del 1990. Ergo, se l’aritmetica e la logica non sono una mera opinione, il giudice Priore non avrebbe mai potuto convocare per un interrogatorio i due piloti Naldini e Nutarelli, deceduti ben due anni prima dell’incarico appunto - sotto dettatura quirinalizia di mister Cossiga – al magistrato Rosario Priore. Delle due l’una: un errore in questo caso di tale portata, con due testimoni oculari fondamentali è poco credibile, anzi incredibile, o meglio inverosimile. Da Priore si attende una spiegazione plausibile, anche in ordine a numerose altre contraddizioni ed omissioni di cui è costellata la sua incue9ista durata ben 9 anni, che non ha individuato né i mandanti né gli esecutori materiali, né tantomeno il movente.
8)
Non è una strage qualunque, ma un segnale intimidatorio da un governo ad un altro.
Se il velivolo precipitato in Sila e' "circonciso", allora i killer sono della NATO...
È realistico uno scenario del genere?
Inoltre perché, in uno scenario così particolare, Gheddafi avrebbe accettato di essere utilizzato come schermo mediatico?
Preferisco pensare ad operazione false Flag dove un innocente Mig libico viene presentato come colpevole di una azione sporca compiuta da altri...
Il problema è che comunque si giri la vicenda la Nato ha sempre a che fare.
Che sia stato lanciato l'allarme Nato è certo, quindi la Nato era allertata e doveva andare sul luogo. Imputano a N e N di averlo fatto, ma il loro aereo non era un caccia, erano due istruttori con un allievo quella sera.
Per cui non si sa nemmeno chi ha lanciato l'allarme Nato al momento.
N e N entrano nella vicenda Ustica dopo la tragedia di Ramstein,non prima.
Priore non può averli convocati.
Come mai l'aviazione italiana chiede a N e N di seguire il Dc9 se sono istruttori in volo e l'aereo non è un caccia militare attrezzato per colpire intrusi nello spazio aereo nazionale (dopo che avevano individuato un mig libico?)
Se il velivolo precipitato in Sila e' "circonciso", allora i killer sono della NATO...
È realistico uno scenario del genere?
quel tipo di mig era veramente della Libia?
Inoltre perché, in uno scenario così particolare, Gheddafi avrebbe accettato di essere utilizzato come schermo mediatico?
dipende che cosa aveva ottenuto in cambio
Preferisco pensare ad operazione false Flag dove un innocente Mig libico viene presentato come colpevole di una azione sporca compiuta da altri...
credo che occorra sapere esattamente se i mig sulla scia del DC9 erano due o uno.
Se i mig libici secondo gli accordi per sorvolare l'Italia non dovevano essere armati non era possibile una battaglia ma solo un abbattimento da parte di qualcuno armato contro un disarmato.L'abbattimento in queste condizioni era facile sul posto ma il mig non è andato in mare, in mare è caduto il DC9.
Che battaglia c'è stata con un areo civile e un mig disarmato? e l'altro mig era
disarmato?
Da un punto di vista logico la domande dovrebbero essere
Di chi erano i velivoli in coda al DC9?
Quanti erano?
Come si integrano i tre momenti:
A) battaglia aerea intorno DC9
B) battaglia intorno alla Sila
C) ritrovamento di uno strano Mig?
Mi dispiace per Martinelli, dopo l'ottimo lavoro di,Piazza delle Cinque Lune, ma non riesco ad adottare la sua (e di Priore) soluzione su Ustica.
Da un punto di vista logico la domande dovrebbero essere
Di chi erano i velivoli in coda al DC9?
direi piuttosto perchè mai l'aviazione non ha mandato caccia armati per quegli intrusi e invece ha mandato gli istruttori N e N con tanto di allievo mentre erano in volo per addestramento. La stampa referisce che avevano mandato due caccia per vedere chi erano gli intrusi. Quindi fino a Gaeta non è detto che siano andati N e N per il fatto che dovevano seguire l'allievo Giannini o no?
Se a Poggio Bollone hanno visto aerei sulla scia del DC9 senza permesso di volo perchè gli hanno lasciati andare senza intervenire? Questo farebbe supporre che erano mig libici per l'accordo Gheddafi Italia ma non è escluso che invece fosse per altri con altri accordi segreti stipulati ancora prima di quella data.
Quanti erano?
molti articoli sostengono che erano due. Altri parlano di mirage e un aereo americano e un awacs. Ma di italiani chi c'era? i caccia l'aviazione italiana li ha mandati veramente? perchè quei pare che molti paesi esteri erano in volo sul cielo italiano, ma degli italiani che lo dovevano difendere non c'era nessuno.
Come si integrano i tre momenti:
A) battaglia aerea intorno DC9
B) battaglia intorno alla Sila
C) ritrovamento di uno strano Mig?
A) motivo della battaglia aerea? era stato un aereo della Nato a cominciare la battaglia o chi altri sotto false-flag?
Se il mig libico non era armato per sorvolare l'Italia come da accordi che battaglia doveva fare? e perchè non lo hanno abbattuto subito ma sulla Sila?L'aereo sulla Sila aveva poco carburante ed era partito da pratica di mare.
Teniamo presente che un aereo americano era stato abbattuto e che un elicottero era arrivato a prendere il pilota lasciando i passeggeri del Dc9 dove si trovavano senza aiutarli.
B)battaglia fra chi intorno alla Sila?
C)lo strano mig non è strano.E'diventato strano quando sono spariti i reperti,quando uno strano personaggio doveva assistere all'autopsia del pilota e non si sa ancora chi fosse stato, e quando sono stati sospesi gli esami autoptici.
Questo fa presumere che,come ha detto Spadolini, il mig sulla Sila è la chiave di Ustica.Altrimenti detto che il mig potrebbe essere la causa dell'ammaraggio del DC9. Martinelli dice che il DC9 è stato spostato dal suo assetto ed è caduto in mare causa improvvisa virata di qualche aereo vicino.
I passeggeri potevano essere salvati ma nemmeno gli italiani hanno voluto farlo.Questo dovrebbero spiegare quando hanno lasciato che poi l'aereo venisse affondato.
Mi dispiace per Martinelli, dopo l'ottimo lavoro di,Piazza delle Cinque Lune, ma non riesco ad adottare la sua (e di Priore) soluzione su Ustica.
Se piazza delle cinque lune avevano preso la sceneggiatura da Flamigli, Ustica basata sulla documentazione di Priore non da molto affidamento.
Se Priore dice che aveva chiamato a testimoniare N e N quando gli stessi erano morti anni prima che dire? Priore non ha ancora individuato nè movente e nemmeno colpevoli dopo tanti anni.
La soluzione non esiste nemmeno nel film se consideriamo quanto aveva detto Spadolini: se si risolve il mistero del mig sulla Sila si sa la verità sul Ustica. Il pilota circonciso sulla Sila apre una serie di interrogativi che non è detto che siano da collegarsi alla Nato ma all'intenzione stessa di far cessare i voli dei mig libici attraverso l'Italia e un messaggio alla stessa di non lasciarli passare se non volevano altre tragedie. In altre parole qualcuno si è attivato per andare contro i mig libici,visto che l'Italia aveva degli interessi verso la Libia.
Da un punto di vista logico la domande dovrebbero essere
Mi dispiace per Martinelli, dopo l'ottimo lavoro di,Piazza delle Cinque Lune, ma non riesco ad adottare la sua (e di Priore) soluzione su Ustica.
Consiglio a tutti la visione integrale della conferenza stampa di presentazione del film. Pur essendo informatissimo di questa questione da decenni (attraverso testimoni indiretti anche) ho appreso qualcosa di nuovo. Concordo anche io, per quanto può valere, lo scontro aereo con un caccia americano.
https://www.youtube.com/watch?v=oBaQAD1k88I
Ah, nella conferenza si parla anche di Ramstein!
Sui possibili attori di quello scenario di guerra che sì è consumato intorno al DC9 vorrei fare solo queste considerazioni:
1)Il maresciallo dell’Aeronautica militare Mario Alberto Dettori, radarista nella base di Poggio Ballone (di turno la sera del 27 giugno 1980), la mattina dopo confidò alla moglie: «Stanotte è successo un casino, qui finiscono tutti in galera. Siamo stati a un passo dalla guerra».
Si veda ad esempio qui http://www.stragi80.it/una-nuova-verita-sulla-fine-di-dettori/
2)Giovanni Battista Finetti, sindaco di Grosseto in quegli anni, e che a detta del figlio Alessio aveva ricevuto le confidenze dell’allora comandante della base di Poggio Ballone, una volta si lasciò scappare con la moglie ed i figli che quella sera si era sfiorata la terza guerra mondiale. Si veda qui http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2013/07/02/news/si-e-sfiorata-la-terza-guerra-mondiale-1.7357944
Ora, a mio modesto avviso uno scontro fra aerei della NATO (americani e/o francesi) da un alto e uno o più mig libici dall'altro non prefigura un rischio di guerra o addirittura di "terza guerra mondiale". Se questi due testimoni, uno diretto e l'altro indiretto, hanno usato quell'espressione significa che la battaglia area deve essere stata di ben più alto livello, ossia fra aerei appartenenti a diverse potenze: in pratica o uno scontro fra aerei di due paesi NATO, o fra aerei di una potenza NATO ed un'altra potenza militare.
In quest'ultimo caso, l'unico scenario fra quelli finora prospettati che si adatti è quello di un conflitto fra aerei NATO ed aerei israeliani.
P.S.: Fra l'altro, Dettori disse al collega Mario Ciancarella «che la storia del Mig era una puttanata»...
@ Frigo
Martinelli parla solo di Sidewinders...che "in pratica" sono solo a ricerca di calore....io penso che i missili siano a guida radar SARH (semi automatic radar homing), in quanto il colpo e centrale.....quindi Matra 530 SARH o Atoll Aa2
Anch'io penso che la vicenda del Mig sia una puttanata ....ma è un red herring per nascondere qualcosa di altro ben più terribile..
.e sono 36 anni che cerco e ricerco una soluzione....ma la troverò!!!
Regia a livelli canini e attori lasciamo perdere.
Ma chi se ne frega, è un film d'inchiesta, vediamo cosa dice.Una marea di supposizioni senza la minima prova, per di più con personaggi e vicende del tutto inventate (Corrado di Acquaformosa, personaggio centrale, non è mai esistito e si arriva addirittura a suggerire che viene ucciso simulando un infarto il che naturalmente ottiene un effetto surrettiziamente persuasivo - cosa molto scorretta in un film di inchiesta).
Ma la cosa essenziale è questa: il film dice che si sta nascondendo una terribile verità e cioè che un aereo americano si è schiantato contro il DC9 facendolo precipitare.
Invece secondo la tesi che è uscita alla luce del sole, è stato un missile militare in conseguenza di una battaglia aerea...ossia non è che cambia molto relativamente alla responsabilità della NATO...butti giù un aereo civile perché ci vai a finire addosso per sbaglio o lo butti giù perché gli lanci un missile non mi pare che ci sia una enorme differenza dal punto di vista della gravità.Se si aggiunge che si inventano personaggi di fantasia, che si sostiene che purtroppo tutte le prove della tesi dello scontro in volo sono state "misteriosamente" occultate o distrutte, che i vari onorevoli, il mafioso, la mamma etc etc sono disegnati con mano malferma e convenzionale, che il linguaggio cinematografico è rudimentale e trasandato in maniera esagerata, il risultato è molto deludente.
Renzo Martinelli è chiaro:
"Faccio il cineasta"..analizzo le prove documentali e comunico una verità compatibile con tali elementi..
"I documenti li trasformo in drammaturgia"
"Molti personaggi sono veri!
Molte frasi dette sono vere"
E' Opportuno ascoltare tale intervista,
segnalata dall'utente Frigo:
https://www.youtube.com/watch?v=oBaQAD1k88I
L'ho trovata interessante e le affermazioni cariche di buon senso e logiche!
@ Frigo
.e sono 36 anni che cerco e ricerco una soluzione....ma la troverò!!!
Esisteva una lunga e consolidata intesa tra i servizi di Italia e Libia. Per fare il "colpo grosso", quelli italiani, decisero di farsi "prestare" un MIG libico di ultima generazione. Fu smontato ed esaminato in un capannone di Talamone.
Il resto è storia...
(Questa versione secondo il Vice Presidente Itavia in una confidenza all'indomani della strage di Ustica)