L'editore Pan Macmillan ha reso noto che le nuove versioni del libro “Via col vento” saranno dotate di "avvisi importanti al lettore" per la presenza nel testo di "elementi razzisti che potrebbero essere dannosi per il lettore". Come ha riportato il quotidiano britannico The Telegraph, l'azienda inserirà delle note sulle pagine in cui sono presenti "pregiudizi di tipo razzista".
Secondo Pan Macmillan, l'opera non è stata riscritta per rimuovere "pagine e periodi offensivi", a differenza delle opere di Agatha Christie e Ian Fleming recentemente ristampate. L'editore ha sottolineato che, pur avendo conservato il testo originale, non ne approva il contenuto né si scusa per la eventuale discriminazione razziale.
Il documento rilasciato dalla casa editrice aggiunge che un "uomo bianco" è stato assunto appositamente per scrivere le note alle nuove edizioni spiegando gli elementi della "supremazia bianca". L'obiettivo dell'editore è quello di non mettere in imbarazzo o provocare "sentimenti di carattere emotivo" a chi proviene da un "background minoritario".
Pubblicato nel giugno 1936, il romanzo della scrittrice Margaret Micthell è ambientato nell'America del XIX secolo, più precisamente durante la Guerra Civile e la Ricostruzione americana, il periodo successivo al conflitto in cui ebbe inizio l'integrazione degli ex schiavi nella società.
Basato sul libro “Via col vento” fu girato un film con lo stesso titolo che divenne un classico, vincendo l'Oscar in otto categorie, tra cui quella di miglior film. Il cast comprende Vivien Leigh, Clark Gable, Hattie McDaniel e Olivia de Havilland, tra gli altri attori. Il film è diretto da Victor Fleming.
Solita storia, l'invasione degli ultra-polcor. Tra l'altro le "avvertenze" ai lettori sensibili equiparano questi ultimi a dei perfetti deficienti, oltreché di abnorme ignoranza. Coloro che si sentono "offesi" dalla narrazione della Mitchell, che ricostruisce (forse edulcorando, ho visto il film con Clark Gable ma non ho letto il libro) un preciso periodo storico, e si piccano senza sforzarsi di contestualizzare (come invece faccio io quando leggo un vecchio libro sulla Sardegna contenente i giudizi dei militari piemontesi, e come dovrebbe fare qualsiasi persona con un minimo di raziocinio se affronta argomenti analoghi) o sono in malafede o hanno un QI prossimo allo zero...gli avvisi dell'editore sembrano indirizzati a una categoria di minus habens, quindi paradossalmente peggiorano la situazione: possibile non si rendano conto che rimodellare cinema e letteratura secondo i dettami polcor, o infarcirla di sciocche indicazioni (ma solo in determinati libri, of course) costituisca un'ulteriore offesa all'intelligenza del pubblico, perfino un'ulteriore discriminazione? Come dire "siete così idioti che devo avvertirvi: è un libro che parla del sud razzista del 1860 quindi può contenere elementi razzisti", proprio un bel servizio al pubblico. Le prefazioni non bastano più, ora anche per i libri bisogna inserire una sorta di "nuoce gravemente alla salute", in particolare se siete dei depensanti imbottiti di propaganda. Ma pare ovvio, queste operazioni in realtà se ne fregano della presunta sensibilità di qualche lettore isterico e irrecuperabile, meri pretesti, piuttosto rientrano nella strategia di colpevolizzazione sistematica con cui stanno evidentemente martellando l'Occidente bianco, e i cui obiettivi sono individuabili solo in parte.
Il film Idiocracy non è più una commedia di fantascienza, è un documentario ed anche molto realistico.
i libri equiparati alle sigarette... nuoce gravemente a cosa non si sa, al mononeurone probabilmente...
PS: nella versione definitiva Rossella O'Hara dovrà essere Trans e la Mamy un uomo bianco dichiaratamente gay.
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