Un film da non perdere su uno dei protagonisti più oscuri e malvagi della maggiore potenza imperialistica mondiale.
Vice - L'uomo nell'ombra di Adam McKay è un ottimo film appassionante e che lascia al contempo molto da riflettere al pubblico sullo scarto fra la realtà e quanto ci viene propinato dall’ideologia dominante. Al centro del film c’è uno dei protagonisti se non il protagonista principale dello scontro di civiltà, della guerra infinita al terrore che ha contrapposto, dal 11 settembre 2001, il sedicente mondo civile occidentale alla barbarie del fondamentalismo islamico e dei paesi che lo sostengono. Dalla precisa e meticolosissima indagine svolta per la realizzazione di questa biopic, particolarmente complessa – visto che il personaggio in questione ha fatto di tutto per occultare gli eventi più significativi, dal punto di vista storico e politico, del suo passato – emerge un anti-eroe esemplare. Il protagonista non solo non ha nessun aspetto che lo possa rendere identificabile con il maggiore artefice dello scontro fra la “grande civiltà occidentale” e il suo nuovo nemico globale, ma è privo persino di quegli aspetti grandi e terribili che ci si potrebbe ingenuamente aspettare da uno degli esponenti più oltranzisti della maggiore potenza imperialista della storia. Il Dick Cheney che ci viene rappresentato nel modo più realistico, con un perfetto effetto di straniamento – che rende davvero impossibile e impersonarsi e parteggiare con il protagonista al centro del film, per altro magnificamente interpretato da Christian Bale – è un tanto mediocre quanto spietato arrivista. Anzi, l’uomo di per sé sarebbe semplicemente un mediocre fallito, cacciato dall’università, in cui era entrato solo grazie alla moglie, per ubriachezza molesta, che nella vita fa il semplice manovale, passa il tempo libero a ubriacarsi, finendo così con il coinvolgersi in risse che lo portano più volte in prigione, dove è tratto in salvo dalla solerte consorte. È, in effetti, quest’ultima ad avere la stoffa della spietata arrivista, che interpreta in questo senso il sogno americano e lo impone al coniuge, in quanto a lei tale strada è realisticamente impedita dalla società ultra patriarcale statunitense.
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