Per capire molto di questi tempi (e del futuro che ci attende) consiglio caldamente la visione di questo film tenendo conto che storicamente non è accurato (basta wikicopiedi e un pizzico di buon senso per rendersene conto) ma che pretende di essere, come tutti i film di propaganda, un icona "di guerra" mediatica.
Il problema? Semplice, funziona ed è "inattaccabile" ma non è propaganda occidentale. Diciamo che se fossimo in una sfida tra due contendenti in un ring, la possiamo definire una specie di "K.O. tecnico" putinano per debolezza avversaria.
La debolezza non è proprio quella sul campo reale, ma quella dove si disputa la vera battaglia che manda in panico robetta come la CIA o l'MI6: l'immaginazione.
I Signori assoluti, dominatori incontrastati dell'immaginazione odierna sono gli anglofoni e non c'è storia: da Henry Potter al Signore degli Anelli, la conversione in pellicola della fantasia parla una sola lingua e non è il russo.
Questo, esattamente questo ha dato a st'accidende di occiedente la prepotenza per dire che "there is no alternative" o TINA per gli amici. Ma a cosa esattamente?
A un pensiero unico e globale ecco a cosa. Tipo Mc Donald ma meno smaccato e comprendente non solo la cucina, ma tutto. Perché se sei il Signore incontrastato dei Sogni (altrui) allora il minimo che puoi pensare di te stesso è che tutti debbano pensarla come te. Perché un Signore dei Sogni per noi qui e ora è sempre e solo un incubo.
Allora da Sauron a "tu sai chi" l'incubo viaggia nel pensiero ed è sempre dall'idea che le persone hanno alla fine che l'incubo trae forza. Per essere in grado di dominarti deve prima renderti debole al punto che persino un alito di vento può fare la differenza tra la tua vita e la morte. Come togliendoti il respiro ad esempio...
Se iniziamo a fare una lettura simbolica allora siamo chiamati anche a uscire dalle cornici della creatività e guardare ciò che sta attorno. Per esempio il fatto che questo film "Viking" made in Russia nel 2017 abbia talmente tanti "cloni" che se lo cerchi in rete troverai di tutto, tranne che questo film. Convertito in lingua inglese "solo" nel 2019. Ma se lo cercate lo troverete anche in italiano e ne vale la pena.
Capirete perché la Russia ha già vinto a mani basse nella propaganda contro st'accidente di occidente e con "così poco"; ad esempio in Ucraina certe città come Dnipr, Poltava, Carkiv o Mariupol inizierà ad essere chiaro come mai sono tanto importanti da consumare così tante risorse sul campo da ambo le parti, tra patto atlantico e Russia.
Il patto altantico mira a "spezzare le reni" della propaganda russa che banalmente risponde a tono. Con missili ipersonici e una pervicacia in battaglia che non ha rivali. Nemmeno tra i neonazisti (che adorano, non a caso, simbologie pagane).
Non si tratta di contendere dei lembi di terra ma di storia, prima di tutto. La storia che il popolo russo sente propria e da dove l'anima stessa di quel popolo ha visto la luce. Non a caso il principe che inizia la storia è Vladimir (questi nomi "casuali" che ricorrono eh?! 😉 ). Un anima che parla romano e bizantino e che vede nella fede ortodossa il suo pilastro. Sempre a caso.
Quando ascoltiamo Putin dire che le nostre origini storiche sono legate indissolubilmente a quelle russe e che la guerra in atto non è una guerra per la conquista dei territori ma per la salvezza dell'anima delle persone di tutto il Mondo, dovremo prestare più attenzione. Certo noi non abbiamo una idea così potentemente radicanta verso le nostre tradizioni perché la spina dorsale con la memoria delle nostre origini ci è stata strappata.
Da chi? Il cattogiudaismo è lì a dircelo. Da questo papa gesuita al fatto che ci ritroviamo politici profondamente corrotti nell'animo o nel corpo (come Biden?) a governare lo sfruttamento e l'indebolimento del senso stesso di civiltà e umanità di tutto il blocco del patto atlantico, al punto da avere come massimo europeo la "Von der Leyen" a rappresentare (chi?) una marginalità endemica per chiunque al Mondo, fino al fallimento stesso nell'instillare l'idea di nullismo cosmico entro le menti giovani... Che non possono fare altro che rivolgersi altrove per trovare un idea di forza che proietti la loro coscienza oltre la barriera della censura.
Bene a questo vuoto totale di immaginifico occidentale che intede la propaganda solo come nichilista si oppone un icona come Vladimir, principe che fu sanguinario, fece a pezzi il nichilismo e poi si convertì al cristianesimo e portò la pace.
Tutto il film si svolge per tramite della voce di un vichingo che fa parte delle radici storiche anglofone e che ripete fino alla fine "non mi puoi ingannare, nessuno cambia" e quando si trova davanti all'evidenza che invece Vladimir il principe è cambiato in tutto l'animo, perché non è più il vichingo sanguinario di prima ma solo "uno schiavo di Dio", non lo riconosce.
Tutti i film recenti provenienti dalla Russia e intesi a colpire l'immaginario collettivo ripetono lo stesso ritornello: eravamo schiavi, ci siamo liberati da soli e con le nostre forze e adesso pretendiamo il giusto spazio nel Mondo, non per distruggerlo ma per redimerlo. Una idea quindi potentemente millenarista.
Opposta all'ideologia VOKE!?! Cioè il meglio che l'occidente sa schierare è roba tipo "bambine che urlano" per fare casino? Nel film c'è Rogneda di Polock principessa (indovinate?) polacca e non ci fa una bella figura. Vladimir viene per fare un patto con il padre (nel film, ma non è storicamente accurato) perché non vuole fare la guerra, ma la ragazzetta lo insulta chiamandolo schiavo e per risposta Vladimir gli rade al suolo la città, ammazza i suoi genitori, poi la violenta (ma controvoglia e perché se no perde la fiducia dei suoi guerrieri). Successivamente la ragazza lo servirà come moglie, tentando senza successo pure di ammazzarlo più volte, ma ogni volta fallisce miseramente non solo nell'ucciderlo ma anche quando apre bocca per dire qualcosa, perché le sue parole si risolvono a prescindere in un disastro assoluto. Ed è polacca?
Vladimir invece è dipinto come un incompreso e in specie dal suo popolo. Vuole la pace ma ogni volta che prova a "forzare" la direzione degli eventi verso la stessa, tutto intorno si dispone per constringerlo alla guerra e poi farlo vincere a mani basse anche contro nemici incredibilmente più potenti di lui.
Canonizzato come santo oggi in russia è un icona non solo storica ma anche e soprattutto religiosa. Dire che questo film "terrorizzi" letteralmente la propaganda occidentale è sottovalutarne il peso politico "globale". Oscenamente schiacciante.
Di sicuro ci dice qualcosa che riguarda la Russia e le ragioni alla base dell'operazione speciale e dei personaggi che ruotano attorno a questa operazione. Che non è tanto e solo di guerra fisica e combattuta sul campo ma soprattutto di guerra ideologica, psicologica e per la conquista del cuore... Di tutti. Un linguaggio che parla apertamente a chiunque senza pretendere di omologare nessuno e funziona.
C'è Putin da una parte che era "barbaro" (ce lo ricordiamo ai festini del Berlusca?) e si faceva anche i buchi delle serrature (secondo fonti storiche come il suo omonimo) ma è buono dentro, Dio lo ama e per ciò si è convertito alla religione del progresso e del futuro che rappresenta il faro dell'Umanità e della civiltà, la terza Roma.
Dall'altra il suo avversario è Schwab il pervertito che rappresenta il fratello maggiore la cui ombra a Kiev porta corruzione fino al midollo. Intelligente ma destinato a una fine ignobile per via dei suoi stessi intrallazzi.
Vista in questo modo capiamo anche perché st'accidente di occidente si sta giocando tutto a Kiev. Non fisicamente ma per la conquista della fantasia globale e per determinare chi detterà le agende del futuro. Gli effetti e le ripercussioni si stanno già vedendo chiaramente e sono tutte epocali.
Non sarà necessario conquistare l'Ucraina. Bastano le città storiche già in mano ai russi.
A st'accidente di occidente non rimarrà che fare come già fece l'impero bizantino. Chiudersi in se stesso rievocando i suoi fasti immaginari in un "revival" continuo, ma svuotato di ogni senso storico e concreto. Come un vecchio raggrinzito attaccato ai suoi ricordi di gioventù che non vuole riconoscere la sua marginalità effettiva, fisicamente ridotta a uno spettro.
Non sarà allora una guerra o un assedio. Non sarà fredda o calda. Non sarà nulla se non il lento soffocare e marcire dentro i nostri stessi liquami. Mentre la vita risorgerà altrove per combattere altre guerre. Quelle del futuro.
...Oppure finirà come l'ultimo episodio dell'ultima serie di Viking, in cui i sopravvissuti di guerre, di viaggi,di conquiste e di lutti, non sapendo più come da amici fossero diventati amici e poi ancora nemici, si ritroveranno sulla spiaggia a parlare della vita e della morte, aspettando la marea.
...Oppure finirà come l'ultimo episodio dell'ultima serie di Viking, in cui i sopravvissuti di guerre, di viaggi,di conquiste e di lutti, non sapendo più come da amici fossero diventati amici e poi ancora nemici, si ritroveranno sulla spiaggia a parlare della vita e della morte, aspettando la marea.
Che chissà come mai appare proprio una specie di "botta e risposta" alla occidentale. In effetti il problema non è la propaganda di questa o di quella sponda ma che le due parti intendono diversamente il futuro e non hanno la minima intenzione di recedere rispetto le loro posizioni. Ora, lungi da me essere di parte, ma la questione è che se in occidente è chiarissimo ormai che siamo alla resa dei conti con chi cerca una rottura definitiva con il passato e pianifica una specie di neo-tecno-medioevo classista, dove pochi eletti a semidivinità possono tutto e gli altri vengono relegati al ruolo di bestie, meno chiaro è quello che invece il "multipolarismo" cerca, vuole o propone. Vuole preservare un identità etnica e regionale specifica entro dimensioni però tecnologiche e virtuali che lasceranno sempre meno spazio a quell'identità. Di fatto questo multipolarismo è polarizzato unicamente a combattere l'ideale occidentale e basta. Non vuol dire che l'identità fluida o l'idealismo WOKE sia la risposta, ma che per ora è "putroppo" ancora la sola a reggere le nostre sorti.
Quindi il dramma secondo me non è dato dal fatto che la Russia prevalga e con essa le tradizioni, ma che questo ci lascia con un vuoto semantico e ciò che potrebbe colmarlo è persino peggiore dell'idealismo WOKE, tutto sommato nel suo monodimensionale modo di esprimersi anche abbastanza ridicolo. Quindi facilmente aggredibile.
Penso al socialismo alla cinese che (quello si) è serio è dovrebbe essere inteso come più temibile. Ma presi come siamo a danzare tra le stronzate youtubbine pucciose (da una parte) e quelle partorite da Davos dall'altra, il vuoto non potrà che prevalere.