Il “grande reset” avanza al galoppo. Anche nel cinema e nelle serie televisive.
“Arsenio Lupin (in francese Arsène Lupin) è un personaggio immaginario ideato da Maurice Leblanc nel 1905. È un ladro gentiluomo protagonista di numerosi romanzi dei quali sono state realizzate trasposizioni cinematografiche e televisive”. Leggiamo in wikipedia.
Questo è l’Arsenio Lupin classico fissato nella letteratura fantastica dei primi del novecento.
In questi giorni è stata distribuita una nuova serie intitolata “Lupin” nella quale il leggendario ladro francese è interpretato da un africano senegalese residente in Francia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Lupin_(serie_televisiva_2021)
Premesso che non ho assolutamente nessun preconcetto contro i neri di qualsiasi nazionalità, ma “resettare” in maniera così plateale la storia o una semplice leggenda è vergognoso.
Di questo passo vedremo una Cenerentola congolese o una Biancaneve cambiata in Neraneve del Ghana.
Sì, il fenomeno è già stato notato e ben inquadrato: è la tecnica del "Negro Anacronistico", vedi al link seguente:
http://alcesteilblog.blogspot.com/2020/12/unreal-city-7-dicembre-2020-1.html#more
sotto la "N" al paragrafo omonimo.
"Nel programma pomeridiano di Rai1 condotto da Serena Bortone alcune favole classiche sono state rivisitate in chiave LGBT è polemica" scrive il Giornale di oggi.
Scusate l'involontaria omissione, ma ai ricchioni e alle lesbiche non avevo pensato nell'ignobile programma di riscrivere le favole.