Il Theatre Royal Stratford East di Londra è diventato oggetto di polemiche sui social media dopo aver messo in scena lo spettacolo Black Out, la cui descrizione è stata criticata in quanto i bianchi sono "esclusi" dalla rappresentazione.
Scritto dal gruppo Tambo & Bones, composto da due artisti di colore, lo spettacolo, che sarà presentato tra il 16 giugno e il 15 luglio, afferma che il suo pubblico "dovrebbe essere libero dallo sguardo dei bianchi".
"Black Out è la creazione intenzionale di un ambiente in cui un pubblico interamente nero può sperimentare e discutere un evento nelle arti dello spettacolo, nel cinema e negli spazi culturali - libero dallo sguardo bianco", si legge nell'annuncio. Il sito web del teatro, tuttavia, assicura che "nessuno è escluso".
Secondo il quotidiano britannico The Telegraph, gli organizzatori hanno dichiarato di voler organizzare l'evento per creare uno spazio "sicuro e privato" per un "pubblico che si identifica pienamente con le persone di colore" per esplorare le questioni legate alla razza.
Tambo & Bones, che ha debuttato negli Stati Uniti nel 2022, indaga su 300 anni di storia afroamericana attraverso i suoi personaggi più importanti.
Nonostante le critiche, dovute al fatto che i bianchi siano stati "esclusi" dallo spettacolo dei neri, il teatro è intervenuto in difesa dello spettacolo. "La Black Out Night" è un'iniziativa nata a Broadway e adottata da diversi teatri londinesi, il cui spirito è di "associazione, celebrazione e guarigione", ha comunicato la compagnia.
NB: capisco le parole "celebrazione e associazione" evidenziate nella pubblicità dello spettacolo; capisco il desiderio di voler esaltare il colore della pelle della razza "di colore" e di voler enfatizzare l'associazionismo tra le persone di colore, ma non capisco la parola "guarigione": promuovono lo spettacolo per guarire da che cosa?
La risposta più semplice ed ovvia sarebbe: chissenefrega?
Circa la "guarigione", evidentemente si riferiscono alle loro ossessioni e turbe psichiche, ma agendo così non fanno altro che peggiorarle.
Sarebbe facile buttarla sulla polemica razziale, evidenziare come le "minoranze di colore" stiano apprendendo l'arte del chiagni e fotti, già portata a livelli di autentico virtuosismo da sionisti e femministe... Ma la verità è che siamo tutti sulla stessa barca: manipolati e controllati come bestiame dai gestori della fattoria, che conoscono bene il loro lavoro. Queste non sono situazioni spontanee, e chi le subisce senza rendersene conto è in fondo una vittima, come lo siamo più o meno tutti: ariani, ebrei, maschi, femmine, gay, sierati, ecc.
Bella la logica, eh!?
spettacolo
libero dallo sguardo dei bianchi
però
"nessuno è escluso"
ma...
per un "pubblico che si identifica pienamente con le persone di colore"
quindi un tale bianco, biondo e con gli occhi azzurri, se autocertifica la sua negritudine è ben accetto mentre un watusso nero come la pece che si sente un vichingo potrebbe non esserlo...
è un po' come il gender, se ti senti donna allora lo sei, idem se ti senti uomo o altro.
Vebbè, tiremo nnanzi...