Il brano tratto dall'opera "Chroniques de Genève" di François Bonivard sulla peste di Ginevra è autentico. Mi sono accorta, leggendo i commenti alla discussione che tratta di questo argomento, che era sorto il dubbio circa l'autenticità della citazione. Sono in possesso di un account che mi consente di consultare gratuitamente numerose opere letterarie e, dopo un ricerca un po' faticosa, ho ritrovato l'originale ( Pubblicazioni speciali della Bibliothèque Nationale de France ). L'episodio citato su questo forum corrisponde al secondo tomo dell'opera ( Tome II - Livre Quatriesme ) da pag. 395 a pag. 401.
Per vostra curiosità, se la cosa interessa, e per darvi contezza dell'effettiva autenticità della citazione, ho tratto alcune frasi dal libro che mi sono sembrate significative ed utili a descrivere l'episodio:
" Celle année aussy la peste regnoit à Genève, ne souffisoit pas de celle que Dieu envoioit auls hommes pour les punir de leurs pechez, mais la malice humaine, non contente de la paine que Dieu donnoit à son espèce si voulut aider ce que me semble digne de memoire" ( pag. 395 ).
" In quell'anno anche la peste regnava a Ginevra, non bastava ciò che Dio aveva mandato agli uomini per punirli dei loro peccati, ma la malizia umana, non contenta della pena che Dio recava alla sua specie volle così aiutare, aggiungere, ciò che mi sembra degno di memoria".
E ancora:
" Si advint que pour la grace de Dieu la peste commençoit peu à peu s'appaiser: de quoy mes galantz n'estoyent pas fort contentz, car gens qui font prouffit du mal, ne soubhaiten pas voulentier le bien, et eussent tousiours voulentiers entretenu le mal" ( Pag. 396 ).
" Accadde così che per grazia di Dio la peste cominciò a placarsi: così i nostri personaggi non furono molto contenti, perché la gente che trae profitto dal male, non si augura volentieri il bene e avrebbe sempre volentieri conservato il male".
Si tratta di un francese ancora un po' arcaico, a malapena traducibile in alcune parti. Sono tuttavia riuscita a leggere l'intero episodio e posso confermare che il resoconto fornito nel precedente articolo del forum ricalca fedelmente il testo. Si aggiunge solo l'esistenza di un personaggio, tale Michel Caddo, che non era un medico, ma pare fosse l'ideatore del metodo di propagazione "artificiale" della peste che fu poi suggerito agli addetti dell'ospedale che lo misero in pratica.
Dunque nessuna fake news, anzi una citazione intelligente e legittima. L'unico aspetto che non possiamo verificare è la buona fede di Bonivard ( considerato patriota svizzero opposto a Casa Savoia ) nel riportare i fatti. Ma il libro si intitola per l'appunto "cronache".
Grazie della ricerca fatta, Sarah. Credevo che queste cose non fossero permesse sotto il regime calvinista, ma invece "il valore dei soldi" era quello che assicurava anche la vita eterna, quindi,purtroppo, tutto fila. In una cronaca di quei tempi, invece, trovai una nota al cui confronto la chiesa di Bergoglio si dimostra in tutto il suo squallore: si diceva infatti che era costume per i cattolici, quando c'erano epidemie, creare confraternite che si occupassero proprio dei malati...ben diversi sono stati questi due anni, con l'amuchina al posto dell'acqua santa, chiese chiuse, sacramenti negati ai morenti ecc.