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Frugalità


Davide
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2583
Topic starter  

Noi tutti, assidui frequentatori di social network, sappiamo cosa significhi avere a che fare con la ricchezza, quella un po’ osé, che ci intima di tacere di fronte allo spettacolo affascinante della sua potenza. Instagram, ad esempio, pullula dei cosiddetti Rich Kids, giovanissimi che si dedicano al lusso sfrenato e alla sua ostentazione. Ci siamo abituati ai vassoi galleggianti delle piscine di Gianluca Vacchi e agli aerei privati di Sonia Bruganelli, ma siamo sinceri: quanti di noi si sono indignati mentre osservavano tanta sbandierata ricchezza? Molti, a quanto ci dicono alcuni commenti alle foto dei suddetti personaggi. La domanda sorge spontanea: chi ama il lusso sta facendo qualcosa di sbagliato? L’eccesso è sinonimo di “peccato”? Ma soprattutto, perché la condotta di una vita semplice è così encomiabile, tanto da essere paragonata ad una certa idea di felicità?

CONTINUA QUI https://www.ilfoglio.it/libri/2018/02/15/news/frugalita-179011/


Citazione
comedonchisciotte
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 634
 

Forse un'idea di risposta la forniva Alexandra Marinina, nel romanzo giallo "Giochi di morte":
"Come tutte le persone immorali, di principi ne aveva parecchi. Se alla persona perbene possono bastarne tre, non uccidere, non rubare e non desiderare il male altrui, Arsen aveva bisogno di una gran quantità di postulati per organizzare la propria attività. Uno di essi era il divieto assoluto di provare compassione o simpatia."

Il controesempio della Marinina, la definizione dell'immorale come persona che segue regole complesse, mi fa tornare in mente i rituali della massoneria, della 'ndrangheta o di organizzazioni similari.
Esso tende a suggerire che non necessariamente le persone morali sono semplici, ma gli immorali hanno bisogno di parecchie complicazioni.


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