La Pietra degli alchimisti
di Francesco Giacovazzo
Dobbiamo confessare che appena preso in mano questo libro il nostro primo pensiero è stato “ecco l’ennesima pubblicazione dal titolo seducente e dal contenuto scadente ..”! Eppure la curiosità, sempre viva in ogni ricercatore, ci ha spinto a sfogliare le prime pagine e poi a finire per leggere tutto il resto.
In effetti sono alcuni anni che si pubblicano testi dal titolo fuorviante e con copertine spettacolari, che non hanno altro scopo oltre quello di vendere più copie possibile, con la funesta conseguenza di aumentare il grado di confusione riguardo a materie che già per loro natura sono poco comprese.
Tuttavia non è questo il caso del libro in questione, anche se è bene dire subito – per gli amanti della scienza di Hermes – che non si tratta di un testo “canonico” della classica letteratura alchemica: comunque dobbiamo riconoscere che la lettura di queste pagine, per altro piacevoli, non è priva di sorprese.
Intendiamoci, gran parte del testo tratta argomenti di “psicologia esoterica” sulla scia degli insegnamenti di Ouspensky, discepolo di Gurdjieff e creatore della Quarta Via, ma c’è anche qualche spunto preso dalla tradizione ermetica “partenopea”, almeno questa è stata la nostra impressione.
Un capitolo che ci ha colpito particolarmente – sorpresi di trovarlo in una pubblicazione per non addetti ai lavori – è quello in cui si accenna alle famose quarantene di purificazione che si dice abbia istituito lo stesso Cagliostro come vertice dei gradi della massoneria egizia.
Ma la cosa più interessante è quella che dice Raffaele, il maestro di Giacovazzo, riguardo all’oro metallico che dopo essere stato sottoposto al lavoro alchemico, diventando oro filosofale, si presenterebbe come una specie di polvere bianca.
E’ il presunto oro mono-atomico riscoperto di recente dalla fisica che studia gli “M-State”, ossia la materia che si trova in uno stato intermedio fra quello molecolare e quello di particella. Questa misteriosa polvere bianca, oltre che essere prodotta a partire dall’oro, si troverebbe in natura già “pronta per l’uso” in alcuni cibi freschi e veicolata dalla rugiada tanto cara agli alchimisti …
Però come giustamente ci avverte l’autore: “Gurdjieff metteva sempre in guardia i suoi allievi dall’idea di prendere delle scorciatoie che invece di illuminarli li avrebbero letteralmente fulminati!”
Perciò chi ha già letto le opere più importanti nel campo della psicologia trans-personale, in quello della Quarta Via e in quello dell’ermetismo, troverà nel libro oltre a una valida sintesi di tutti questi insegnamenti, anche la spinta ad andare più in profondità.
Tutto sommato consigliamo la lettura di questo libro non solo a chi è ancora agli inizi della ricerca in questo campo, ma anche a chi è più avanzato, se non altro per “alleggerire la testa” dai concetti troppo pesanti e trovare magari anche qualche spunto inaspettato!
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