L'aristocrazia nera...
 
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L'aristocrazia nera, Riccardo Tuis


Primadellesabbie
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Questo filmato, piuttosto lungo, propone un'intervista impegnativa su argomenti spesso divulgati in modo approssimativo e non semplici, a parlare del risultato delle sue ricerche è Riccardo Tristano Tuis autore di un libro dal titolo "L'aristocrazia nera" (che non ho letto):

https://www.youtube.com/watch?v=4cX-JNmHLmo


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Hospiton
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Libro che consiglio senz'altro (l'ho citato in qualche commento, credo in un articolo di Ehret sulla Pace di Westfalia dove appunto si menzionava l'Aristocrazia Nera), ricco di spunti e informazioni - ovviamente da valutare e possibilmente confrontare con altre fonti, ma questo vale per qualsiasi saggio. Particolarmente interessanti i capitoli sulla nobiltà veneziana e sui culti della suddetta aristocrazia, potrebbero esserci alcune forzature ma in generale mi è parso un buon lavoro, con riferimenti rilevanti (nella bibliografia compaiono Koestler, Castaneda, De Santillana, Frederick Lane)


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Primadellesabbie
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@hospiton

Francamente ha me nell'intervista è parso un po' troppo "preparato" (l'ho confrontato con video di qualche anno prima), però non si può escludere che abbia trovato piste rivelatrici, comunque le cose che dice, molte delle quali si conoscono in versioni poco dissimili, vanno tenute in evidenza.

 


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Hospiton
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@primadellesabbie

Con troppo "preparato" intendi che alcune sue affermazioni siano eccessivamente lapidarie, come se le reputasse indiscutibili, scolpite nella pietra? Anch'io ogni tanto ho avuto quest'impressione, così come la danno molti di questi ricercatori indipendenti (sempre che lo siano davvero, niente si può escludere), comparsi in gran numero negli ultimi 15-20 anni, tra loro ad esempio Riccardo Magnani (che espone teorie interessantissime ma a volte in modo un po' dogmatico, o almeno ho avuto questa sensazione)...come dicevi comunque gli studi di Riccardo Tuis vanno tenuti in considerazione, credo contengano tracce stimolanti da cui possono partire ricerche dall'esito imprevedibile (ad esempio in un video parlava delle possibili origini italiane dei Fitzgerald, secondo Tuis discendenti dai fiorentini Geraldini o Gherardini esiliati in Inghilterra durante le lotte tra Guelfi e Ghibellini, una vicenda che non conoscevo minimamente...di seguito posto un link in cui si approfondisce la questione)

https://www.quotidiano.net/cultura/kennedy-dinastia-1.4526132

purtroppo non ricordo esattamente in quale suo intervento avesse citato i Kennedy e vari altri legami tra importanti famiglie europee, potrebbe essere questo 

https://www.youtube.com/watch?v=EnJqKjzVLRk


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Primadellesabbie
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@hospiton

Guarderò il link, grazie.

Magnani osa ma le sue tesi sono interessanti.

Ricordo che quando lessi il libro di Vinci, 'Omero nel Baltico', e ne parlai ad un amico amante della grecità, quasi mi tolse il saluto.


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@primadellesabbie

Eh, credo che pochi siano disposti a metter in discussione ciò che ritengono una colonna portante della loro cultura e mentalità. Su Magnani concordo, trovai un po' dogmatico il modo con cui rispondeva a degli utenti che commentavano un video su youtube e criticavano certi punti delle sue teorie, ciò non toglie che le sue tesi meritino estrema attenzione. Per il video di Tuis figurati, ieri ne ho riguardato alcune parti, non ho trovato il pezzo in cui parla dei Fitzgerald/Geraldini - né sono sicuro che lo faccia in questo video - ma contiene comunque delle considerazioni notevoli, che potrebbero ricollegarsi a quanto sostenuto da altre fonti (ad esempio quelle dei Rumor che citavi sul forum, molto importanti data la posizione ricoperta dai membri di questa famiglia, e a mio parere la partecipazione di Giorgio Galli ne è un'ulteriore conferma)


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Primadellesabbie
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@hospiton

Se "la storia" è un cumulo di falsità dobbiamo aspettarci, come puntualmente sta avvenendo, un sacco di puntualizzazioni, Magnani ha la sua teoria, che sia attendibile o meno capisco il suo stato d'animo, questo Tuis mi preoccupa quando confronta disinvoltamente il profilo della mummia di Ramses con quella di personaggi contemporanei, o quando sembra "scoprire" vocaboli o nozioni d'uso comune, come succede talvolta ai giovani.

Vedo spesso, dai commenti, che il modo in cui uno si pone determina la disponibilità ad ascoltarlo o ad accettarne le tesi, non vale la pena spendere parole per stigmatizzare questo atteggiamento.


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Hospiton
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@primadellesabbie

Si, decisamente azzardato il raffronto Ramses-Filippo di Edimburgo...è il problema cui mi riferivo nel primo commento, pur di corroborare le proprie tesi le puntellano con dati o interpretazioni arbitrarie (ciò di cui veniva accusato anche Magnani), ogni tanto si fanno prendere la mano e non le presentano come mere ipotesi bensì come certezze granitiche. Con tale modus operandi il rischio è che venga squalificato il loro intero lavoro, comprese le parti che possono offrire maggiori spunti di riflessione...per quanto mi riguarda continuerò a seguirli entrambi, cercando di mantenere un atteggiamento critico come ho sempre provato a fare (non so fino a che punto ci sia riuscito, intervengono tanti fattori) nei confronti di qualsiasi storico, ricercatore, specialista cui abbia attinto.


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SupernovaX
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@hospiton

Quello che dici a proposito del rischio di squalificare le proprie tesi introducendo ipotesi azzardate è verissimo e l'ho riscontrato in ambiti disparati; un'emblematica rappresentazione di questo atteggiamento è riportata in questo articolo dell'ineffabile Alceste

http://alcesteilblog.blogspot.com/2020/02/la-capitale-dellinghilterra-e-la.html#more

buon divertimento.

 


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SupernovaX
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PS: si potrebbero trovare profili sovrapponibili con quello di Ramses anche tra gli operai metalmeccanici della FCA (quasi estinti come gli antichi egizi)... potrebbe trattarsi di un ramo cadetto o di élite decadute, non saprei.


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Hospiton
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@derwanderer

Grazie per avermi ricordato del buon Alceste, non lo leggo da parecchio e questo me lo gusterò con calma.

Si mi sono imbattuto spesso in autori con tesi interessanti che utilizzano anche materiale non proprio a prova di bomba, con le conseguenze che abbiamo indicato. Personalmente non mi faccio influenzare più di tanto, qualche passaggio a vuoto può capitare a tutti, l'importante è che non diventi una costante. Altri sono più puntigliosi di me e non perdonano quelle che reputano sparate senza fondamento liquidando l'autore nel suo complesso, credo che questa durezza di giudizio alla lunga diventi un difetto, una sorta di mancanza di elasticità (un errore che ho commesso in passato, spero di aver imparato la lezione)

 


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oriundo2006
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Probabilmente vale per questi autori quello che vale in questi tempi per chi rema controcorrente: prima si hanno degli impulsi della propria anima, che riflettono saperi d'origine 'alta', poi c'è la loro 'razionalizzazione' con pezze d'appoggio a volte bizzarre. 

Tanto meglio ... se uno poi volesse davvero sprofondare nei misteri celati dalle nebbie nordiche, segnalo la mitologia gaelica Tuathae De Danaan: Irish con influssi orientali.  Il mondo era connesso anche allora...ed anche allora si viaggiava parecchio, seguendo principesse e perseguendo in verità il raggiungimento della propria parte nobile dell' anima.

Il resto era prerogativa dei mostri, non degli uomini...


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SupernovaX
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@hospiton

Beh, tre ore di video tra il primo ed il secondo ma ne è valsa la pena. il libro è da leggere anche se con il necessario spirito critico.

Non vi nego che ho simpatia per la filosofia (filosofia, non religione!) buddhista e mi dispiace un po' sentire che anche il Buddhadarma è stato strumentalizzato dalle stesse élite che hanno corrotto le religioni, abramitiche e non; quanto alla Soka  Gakkai devo dire che, anche se per certi versi quell'approccio può funzionare, non mi ha mai convinto.

Del resto quando persino il Dalai Lama si è prestato allo spot vaccinalista di che ci dobbiamo stupire più?

E qui risuonano ancora le parole del Maestro al suo cugino e discepolo Ananda, :

"Ananda, sii tu la tua stessa luce. Io non ero la tua luce, né il tuo salvatore. La mia morte non cambia nulla. Adesso dovrai proprio capire quello che ti ho ripetuto per sessantanni: non farti illusioni, il solo fatto di servirmi e seguirmi devotamente è molto difficile trovare una devozione simile non ti salverà. In te deve avvenire una trasformazione e puoi farlo solo tu."

Più chiaro di così! ognuno è luce e maestro di sé stesso.

 


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Hospiton
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@platypus

infatti, una buona dose di spirito critico è fondamentale, del resto vale anche quando si affrontano opere di studiosi più rinomati. Qualche tempo fa ho letto un breve saggio di Franco Cardini su Istanbul, parliamo di un medievista tra i più quotati in Europa, studioso che reputo altamente attendibile, eppure poco dopo trovai dei commenti molto critici in cui venivano segnalati clamorosi strafalcioni contenuti nel suddetto libro. Per curiosità cercai di verificare con le fonti a mia disposizione e dovetti dar ragione a quei lettori, neanche il lavoro di uno storico di livello internazionale è immune da errori grossolani o interpretazioni forzate (e questo è solo un caso tra innumerevoli)

Come rimediare a questa assenza di perfezione, a questa sete  di "verità" storiche, oggettive e inoppugnabili che non possiamo soddisfare? In fondo penso che le parole rivolte dal Buddha ad Ananda, che riporti a fine commento, diano una buona risposta anche in questo caso: che si parli di maestri spirituali, pensatori, studiosi, possiamo seguirli per un tratto del percorso ma senza idolatrarli, senza far si che diventino imprescindibili, né pretendere che ci offrano verità inscalfibili su un piatto d'argento, ad un certo punto dobbiamo andare avanti da soli ed esser preparati a navigare a vista nel mare in tempesta.


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