Qualche dubbio dopo Al Baghdadi, criptojewish criminale tanto quanto i suoi tagliagole, mi era venuto.
Adesso qualche indizio a conferma che Abu Mohammed Al Jawlani ( Al Jolani ) sia in realtà una 'risorsa' del mossad ebraico:
https://x.com/WhiteWo18390786/status/1866170681823486381
Si tratterebbe di un infiltrato di lunga data, tale Yonatan Zvi-David, uomo dei servizi dell' entità omicida, da tempo incistato nei movimenti neo-muslmani integralisti sino a cambiare al momento opportuno casacca ma sempre nel senso di una maggiore intransigenza: a libro paga altrui, sia con i dollari o coi shekel ma sopratutto col sangue di innocenti vittime della follia omicida di questi mnaledetti.
Ecco spiegato l' 'entusiasmo' degli occidentali per tale feccia, assistito dai suoi simili, il cui unico desiderio, per il momento, sarebbe quello di istituire la sharià in tutta la Siria, previa decapitazione di chi non garba loro, insieme alla ripresa di rapporti diplomatici con israele in Libano come in Siria stessa.
Immensa figura di m. della Russia che con tutto l'apparato di intelligence possibile ed immaginabile, non ha saputo al buon momento far transitare esemplari del genere rapidamente verso le braccia delle Urì.
Si appalesa la debolezza costitutiva dei goy, cristiani e muslmani, di fronte ai giudei, anche se non era necessario riconfermarla: sono seduti in tutte queste nazioni occupandone i famosi migliori posti a tavola: comandano decidendo della vita e della morte di popoli e nazioni, di individui singoli e financo dei bambini, e gli altri sono felici di servire premurosamente loro, a chè nulla possa mancargli.
Disprezzo totale verso il mondo occidentale al gran completo.
Se mai vi potrà essere riscatto di Mosca verso tale ignominiosa débacle lo potrà essere solo lavandolo abbondantemente nel sangue.
Mi viene a proposito un richiamo alle 'risorse', che ho detto prima, ma stavolta in terra italica. Siamo sicuri, ben sicuri che tali individui palestrati e giovani, vengano qui per esser convenientemente adibiti al duro lavoro ? A da chi ? Chi mai farebbe lavorare gente capace con una mano di piegarti in due a fisarmonica ?
Non diciamo sciocchezze buoniste. Lasciamole ai sodomiti in talare. Sappiamo che esistono canali ben collaudati dai servizi per profittare senza troppo faticare: e nel frattempo qualche rapina 'manu militari' tanto per rimanere in esercizio.
Questi giovani sono elementi estremisti condotti qui per prendere possesso della nostra nazione obbedendo a parole d'ordine al buon momento, tipo come si dice in un famoso film, al mio comando scatenate l' inferno: estremisti veri o falsi muslim, ma guidati da giudei 'covered' aventi buona padronanza della lingua e ampie capacità di fomentare disordini oppure esercitare congrue 'pressioni' a politici già di loro ben disposti a subirle.
E così temo sarà.
Nel frattempo qualche domanda mi urge: tutti costoro che vengono sulle nostre coste, dove mangiano ? Dove si rifugiano la sera a dormire ? Che tipo di assistenza medica ma anche sessuale possono avere a disposizione ?
Tutti monaci-guerrieri dediti all'astinenza ed alla frugalità ?
Non penso proprio.
Ripeto, sono 'risorse' per ben altro. E sono pagati da noi, cioè da frange occulte del 'deep' state aventi mano libera per provocare ampie risistemazioni politiche degli assetti post-guerra fredda.
Del resto, gli italiani storicamente se-ne-fregano di chi li comanda.
E se ne sono visti i risultati.
Anch'io ho paura che siano stati infiltrati numerosi elementi eventualmente arruolabili. E a Jihadisti "dormienti" e estremisti vari si possono aggiungere galeotti e tagliagole scaraventati sulle nostre coste, peraltro quale Stato nordafricano può essersi fatto sfuggire una tale occasione? Liberarsi di personaggi indesiderati e scaricarli senza colpo ferire in casa altrui, mentre qui determinati ambienti -di cui le ONG sono braccio operativo- pare ne abbiano fatto ampia richiesta. Vivo in una zona periferica e semi-spopolata, marginale, ma temo per quel che potrà accadere nelle grandi città italiane.
Ritengo appropriato ritornare ancora sull'immensa figura di merda che la Russia ha fatto.
Si è giocata un patrimonio di credibilità di decenni, ha aperto il vaso di Pandora degli estremismi nel Caucaso e nel Centro Asia a suo danno, ha mancato alla parola data di difesa di un alleato strategico, ha lasciato il Mediterraneo in balia di fanatici sunniti sia in Libia che adesso in Siria, non ha tutelato l' ortodossia in terre islamiche, come sarebbe stato suo compito imperativo fare, non ha difeso niente e nessuno.
E non ha dato alcuna spiegazione.
Perchè ?
Questo è il quesito decisivo.
Alcuni commentatori pensano alla carta ucraina: ma Mosca ha già vinto nel Donbass e altrove.
Altri ritengono impensabile che potesse sostenere alla lunga un regime ( peraltro votato dai suoi cittadini ) devastato dalle sanzioni: ma la Cina era pronta a fornire tutto l'aiuto necessario, come più volte ha ribadito, anche nelle ultime fasi convulse.
Dunque le risposte devono andare più a fondo, nei meandri a volte incomprensibili della storia 'buonista' come narrata nei libri, sino a toccare i fattori non-scritti, le connessioni indicibili tra attori formalmente differenti ma complici: oppure correi in vista di un regolamento di conti successivo.
Vedo assai male il futuro della Russia se continuerà a fare gli interessi dei sionisti. Verrà fatta a pezzi e smembrata come già hanno avuto modo di dire e prevedere certi studi americani di facciata ma in effetti formati da neo-cons ultrasionisti.
Cade Assad ma a questo punto può cadere anche Mosca: i regimi politici si sostengono in forza ed in virtù di un consenso sia interno che internazionale. E sappiamo bene chi ha le leve per formare o levare qusto consenso.
Stefano Orsi parlava proprio della questione cinese, del fatto che non si siano fatti trovare sufficientemente pronti, se veramente interessati a costituire un'alleanza efficace in opposizione al blocco atlantista. In effetti mi sembrano molto guardinghi, sin troppo, insomma in che modo intendevano supportare Assad? Che aspettavano? Ci saranno state frizioni con Mosca? Ho idea che il cosiddetto mondo multipolare sia tutt'altro che unito, non si muove in maniera coordinata e rischia di venir sbranato un pezzo alla volta...magari non la Cina, che può mantenere una sua autonomia, ma l'Iran rischia grosso e la Russia -come ho già scritto varie volte, a mio giudizio militarmente sopravvalutata negli ambienti contrinformativi- se non cadrà, dovrà comunque limitarsi a operazioni di contenimento ai suoi confini. Dall'altra parte invece soliti metodi, consolidati, totale disprezzo per le vite umane, così è "facile" condurre guerre...stermini impuniti, genocidi, migliaia di bambini massacrati, dettano legge eppure tutto tornerà con gli interessi, non sarà domani (nell'attuale panorama globale nessuno mi sembra in grado di render pan per focaccia, inoltre quali elites dovrebbero muoversi contro il sionismo? Gli oligarchi russo-ashkenazi? Le plutocrazie arabe? I cinesi? I maghi della finanza sono utili a tutti costoro), forse neanche tra 50 anni ma stanno accumulando energie negative che nessuna Cabala dissolverà. E se e quando accadrà, in un giorno lontano, non rimpiangerò di non esserci perché non si tratterà di un bello spettacolo.
Gli errori di intelligence della Russia rischiano di diventare catastrofici se a Mosca non cominciano a fare i calcoli giusti. All'errore talmente grave da sembrare incredibile commesso 3 anni fa quando la conquista dell'Ucraina veniva presentata (a chi? Solo a Putin?) come una passeggiata è seguito quello, ancora più grave per le conseguenti perdite, della guerra di trincea che ancora consuma migliaia di vite per la conquista di qualche Km quadrato di territorio. E ora quello in Siria dove non si erano accorti che l'esercito siriano era una entità presente solo sulla carta e che il regime di Assad era simile a quei film western dove dietro le facciate della case non c'è nulla.
Ci sono poi i calcoli sbagliati sulla cosiddetta 'amicizia' con la Cina costata alla Russia una quantità enorme di miliardi (la Cina ottiene il gas russo con lo sconto del 35%), il porto strategico di Vladivostok e contratti di sfruttamento di aree immense per la coltivazione della soia e delle foreste siberiane. Il NY Times, organo della famosa lobby, già prefigura la conquista cinese paragonandola, guarda un po', a quella ebraica della Palestina in questo articolo intitolato :
Perché la Cina riconquisterà la Siberia
"Una terra senza popolo per un popolo senza terra". A cavallo del XX secolo, quello slogan promuoveva la migrazione ebraica in Palestina. Potrebbe essere riciclato oggi, giustificando un'acquisizione cinese della Siberia. Naturalmente, l'entroterra asiatico della Russia non è davvero vuoto (e nemmeno la Palestina). Ma la Siberia è ricca di risorse e povera di persone come la Cina è l'opposto.... Le vaste distese della Siberia non fornirebbero solo spazio alle masse ammassate della Cina, ora compresse nella metà costiera del loro paese dalle montagne e dai deserti della Cina occidentale. La terra sta già fornendo alla Cina, "la fabbrica del mondo", gran parte delle sue materie prime, in particolare petrolio, gas e legname. Sempre più spesso, le fabbriche di proprietà cinese in Siberia sfornano prodotti finiti, come se la regione facesse già parte dell'economia del Regno di Mezzo...Un giorno, la Cina potrebbe volere che il globo corrisponda alla realtà. Infatti, Pechino potrebbe usare la strategia della Russia: distribuire passaporti ai simpatizzanti nelle aree contese, quindi intervenire militarmente per "proteggere i suoi cittadini"...
Se la Russia sbaglia anche questo calcolo con la Cina si metterà veramente male per l'integrità territoriale della FR e rimpiangeranno le centinaia di migliaia di soldati persi per conquistare un pezzetto di terra ucraina.
@PietroGE. Le valutazioni sulla Russia (specialmente nell'ambito della cd controinformazione) sono drasticamente cambiate dall'inizio del 2022 e della vicenda ucraina. Mi sento di fare questa premessa perché spesso ogni riflessione su questo tema finisce in una sorta di vicolo cieco: il rifiuto - sacrosanto - della narrazione americana che parla di imperialismo russo e di Europa a rischio con conseguente riflesso catastrofico sull'economia e sulla sicurezza militare hanno fatto scaturire il presupposto "forzato" della superiorità di putin sotto il profilo politico, morale e delle risorse militari. Benché vi siano diversi elementi tutto sommato condivisibili in queste considerazioni, bisogna anche ammettere che esse annebbiano le valutazioni precedenti, eliminando elementi dissonanti che invece potrebbero essere utili per un'opinione più obiettiva. In sostanza, la pretesa polarizzazione dell'opinione pubblica sul tema ucraina ha finito per polarizzare, inevitabilmente e sul fronte opposto, anche i canali e i pensieri più liberi. Da questo ha preso avvio tutto lo schema successivo che al momento domina il dibattito e che vede la netta contrapposizione di uno schieramento "del bene" occidentale (o del male a seconda del punto di vista) e dei cd brics o "sud del mondo" (che poi sud non è del tutto) a difendere ciò che resta per ricostruire un'umanità giusta. Permettetemi, nonostante la mia relativa ignoranza in questioni politiche e strategiche, di nutrire perplessità riguardo a questa visione che ormai è data talmente per scontata da non offrire quasi più nessuna chiave di lettura utile del presente. Ora si esulta per le vere o presunte vittorie in ucraina e ora ci si dispera per i fatti della Siria, azzardando di volta in volta previsioni spesso smentite dopo poche settimane. Si potrebbe dire lo stesso a proposito del "mito" dell'incrollabile coerenza del mondo mussulmano, inattaccabile da qualsiasi propaganda e disposto a battersi con eroismo per la causa palestinese. Anche questa mi sembra una semplificazione dannosa per chi vuole in qualche modo accedere ad una lettura più attenta dei fatti e il caso di questo ex ji - had -ista (perdonate) divenuto eroe del mondo libero la dice lunga, fino alla nausea. Detto ciò, la decadenza di quello che noi chiamiamo "mondo occidentale" è un fatto ormai autoevidente e non servono contraltari russi, cinesi o latinoamericani per dimostrarlo, per di più quando questi rischiano di portarci su una strada completamente sbagliata. Quanto alle considerazioni del jew york times, che ci mette a disposizione tutta la sua sapienza analitica, avrei anche qui delle perplessità: non è detto che i rapporti tra russia e cina, che vedono già da tempo la Siberia come area economica in crescita, siano per forza un cattivo affare per l'una o per l'altra. Ma d'altronde anche questo giornalone è abituato a ragionare secondo un unico metro di giudizio che contempla il paragone con gli unici rapporti economici ad oggi conosciuti e possibili, ovvero quelli con gli stati uniti. Non sono forse stati anche questi, da sempre, caratterizzati da rapporti asimmetrici di sfruttamento? Non hanno forse previsto ogni volta la possibilità di accedere alle risorse in modo assolutamente privilegiato, fino a favorire colpi di stato, guerre civili e stravolgimenti politici? Se la cosa sta accadendo tra Russia e Cina, non è detto che anche questa volta tra i due litiganti il terzo goda.