Notifiche
Cancella tutti

Al Mayadeen e Cubavision si uniscono...


cubainforma
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1957
Topic starter  

www.cubainformazione.it

Iroel Sánchez

C'è un dibattito su Cuba nei grandi mezzi di comunicazione. Si dibatte se il blocco deve essere mantenuto o no, o sulla corretta strategia per portare l'isola al capitalismo, ma c'è unanimità che questa deve essere la direzione.

Identico "dibattito" si verifica sui processi che hanno proposto il socialismo come orizzonte in America Latina. Sul Medio Oriente, anche si "discute" il modo come Assad debe abbandonare il potere, o sul modo più efficace per consacrare i settanta anni di espropriazione del popolo palestinese del suo territorio; mentre, in Europa, come affrontare la "minaccia russa" ha risposte con più sanzioni o più NATO, ma mai si guarda dietro il grado di veridicità di tale minaccia.

La Rivoluzione cubana è, in quella stampa, anacronistica, una parodia della Guerra Fredda e del conflitto Est-Ovest, dal momento che la ragione della sua esistenza è il confronto con l'imperialismo USA e ciò che ha rappresentato e rappresenta nel confronto principale del nostro tempo: Nord-Sud.

Rimuovere la Rivoluzione dell'orizzonte fu parte dell'operazione ideologica con cui si impose l'egemonia neo liberale, che ha avuto il suo momento d'oro dopo la scomparsa dell'URSS. Le industrie culturali e i media sono state le chiavi per quella trapanazione del pensiero collettivo che ha imposto una "sindrome della solitudine" ad ogni resistenza, per poi convertire i simboli della resistenza in parte della pubblicità commerciale.

Iniziato il nuovo secolo, l'ascesa al potere di forze che sfidarono la unipolarità imposta dal potere vincente nella Guerra Fredda ha permesso l'emergere di media -soprattutto televisioni- che hanno costituito un'alternativa e hanno dato voce ai movimenti, leader e processi che -al non esistere questi nuovi media- sarebbero rimasti assenti dagli schermi internazionali.

A Telesur, nata nel 2005 per iniziativa dei presidenti Hugo Chavez e Fidel Castro, che accomunò in un progetto multinazionale, oltre al Venezuela e Cuba, anche Argentina, Brasile, Bolivia, Ecuador e successivamente l'Uruguay e Nicaragua con trasmissioni in inglese, dal 2014 si sono inserite Russia Today (proprietà dello stato russo e fondata nel 2005, trasmette in inglese, spagnolo, arabo, francese); CCTV (trasmette in inglese dal 2000, in francese e spagnolo dal 2007 e in arabo e russo dal 2009); Press TV e HispanTV (rispettivi segnali in inglese e in spagnolo della televisione pubblica iraniana) e più recentemente il canale panaraba Al Mayadeen (nato nel 2012 con sede in Libano), che trasmette in arabo e spagnolo.

La controriforma che promuove Washington in America Latina ora prende di mira Telesur. Come se avesse bisogno di sottolineare l'importanza del canale multinazionale con sede in Venezuela, il nuovo presidente argentino Mauricio Macri, l'ha già messo tra i primi obiettivi delle sue regressioni ed è molto probabile che la nuova Assemblea Nazionale, che inizia il suo colpo parlamentare contro il governo bolivariano a Caracas, tenti legiferare nello stesso senso.

Ma, a differenza di quando sorse Telesur, oggi c'è un tessuto globale di media anti-egemonici, le cui alleanze forniscono contenuti alla lotta antimperialista, come le relative coproduzioni di Telesur con RT e Al Mayadeen.

Al Mayadeen ha appena iniziato uno spazio comune con Cubavisiòn internazionale per, con il nome di Riflessioni, approfondire l'attualità internazionale, rendendo tributo ai testi, che sotto quel titolo, pubblicò Fidel. Il tema del primo programma -trasmesso in arabo e spagnolo - non ha potuto essere più opportuno: la Rivoluzione.

Con la conduzione dei giornalisti Arleen Rodriguez e Kamal Kalaf, e la partecipazione del presidente di Al Mayadeen, il giornalista Ghassan Ben Jeddou, l'eroe antiterrorista cubano, Ramon Labañino, Kenia Serrano, presidente dell'Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli, e il Vice ministro della Cultura cubano, Fernando Rojas, si sono concentrati sulle "rivoluzioni reali e fittizie, come svelarle"

In un dialogo tra l'America Latina -dove, secondo le parole del Che che sembrano risuonare oggi di fronte alle recenti sconfitte, "no ci sono cambi da fare: o rivoluzione socialista o caricatura di rivoluzione"- e nel Medio Oriente, dove i mass media si sono occupati, qualche anno fa, di venderci come rivoluzioni ciò che è finito per servire al dominio imperialista alla ricerca di un maggiore controllo energetico e finanziario come l'email, recentemente declassificati di Hillary Clinton, hanno rivelato.

E' che all'imperialismo, ed ai suoi servi, li coinvolge il denaro e coloro che li affrontano la solidarietà antimperialista. Grazie a Cubavision internazionale e Al Mayadeen per il tentativo di dimostrarlo.


Citazione
Condividi: