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Allarme Pokemon Go:rischio di vivere una realta parallela


helios
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Giovedì 18 Agosto 2016 - 10:00
Allarme Pokemon Go: rischio di vivere una realtà parallela
Cresce anche tra gli psicoterapeuti la preoccupazione per gli effetti della app
Allarme Pokemon Go: rischio di vivere una realtà parallela

Per il vescovo di Noto, monsignor Antonio Staglianò, l'app Pokemon Go, che ormai impazza anche in Italia, è un gioco "diabolico", allarmante perché è un "sistema totalitaristico come quello nazista". E ha annunciato di essere pronto a un'azione legale per "preservare la sicurezza sociale degli uomini e delle donne della Terra". Davvero un gioco di questo tipo rappresenta un pericolo, oppure si tratta della "solita" crociata contro i videogame? Per Margherita Spagnuolo Lobb, psicoterapeuta diretttrice dell'Istituto di Gestalt HCC Italy, questa volta l'allarme è assolutamente giustificato, e l'app è effettivamente pericolosa: "Il gioco - spiega - richiede a chi lo usa di concentrarsi totalmente su quella che, pur essendo definita come 'realtà aumentata', è di fatto una realtà virtuale, lasciando, anche se solo momentaneamente, il contatto con la realtà attuale". Ecco perché, da tutto il mondo, giungono notizie di persone che compiono azioni avventate mentre sono completamente immersi nel gioco: un ragazzo francese è entrato in una base militare in Indonesia, un turista tedesco ha scavalcato di notte la recinzione del Colosseo, due ragazzi canadesi hanno sconfinato negli Usa e sono stati arrestati, una 19enne è stata sorpresa mentre guidava contromano a Firenze. "Il pericolo - sottolinea la psicoterapeuta - è dato dall'abbandono dei confini della realtà per vivere una realtà parallela, che consiste in una percezione non reale dentro un mondo reale. L'effetto è ancor più sfacciato di quello di una sbornia (durante la quale la percezione è offuscata dai fumi dell'alcool): potremmo paragonarlo a un'allucinazione, in cui la persona interagisce con un contesto reale basandosi su una realtà non condivisa". Per la psicoterapeuta c'è un parallelismo con la grande diffusione dell'Lsd negli anni Settanta: "L'uso di questo allucinogeno - spiega - era sostenuto dall'idea umanistica di sviluppare il potenziale umano. La grande differenza è che allora l'esperienza allucinatoria, pur essendo personale e soggettiva, veniva vissuta in gruppo, ed era una pratica ristretta a questa realtà: chi usciva in strada 'fatto' veniva a malapena tollerato. L'allucinazione data dall'immersione nella realtà aumentata di Pokemon Go, invece, non è un'esperienza di gruppo ma singola e personale, e quando il giocatore vi è immerso non ha accanto nessuno che lo protegga dai pericoli del mondo reale. Questo gioco, a differenza dell'Lsd, non è dannoso da un punto di vista biologico ma sociale: i cacciatori di Pokemon non sono indeboliti da sostanze psicotrope, hanno il pieno possesso delle proprie facoltà fisiche ma non hanno più la capacità di tenere conto dei limiti reali del contesto in cui giocano". Secondo la psicoterapeuta, dunque, Nintendo "dovrebbe fare in modo che l'app venga utilizzata solo in un contesto protetto, nel quale i giocatori non rischino di compiere azioni sconsiderate. È veramente incredibile come un gioco simile possa essere stato lanciato senza alcun tipo di precauzione o di avvertenza in questo senso: sembra quasi che il produttore voglia approfittare di una situazione sociale nella quale gli adulti hanno poca presa sui giovani e non riescono a contenere la loro energia in attività di valore affettivo e sociale". I ragazzi, infatti, con questo gioco hanno la possibilità "di sfogare fino in fondo la propria energia, per divertirsi e per sentirsi autonomi, maturi e forti. Ma questo avviene senza un divieto protettivo del pericolo".

http://www.lapresse.it/allarme-pokemon-go-rischio-di-vivere-una-realta-parallela.html


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riefelis
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Ma che esagerazione.

E' una moda, un gico che mlto presto comnque passerà.


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helios
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Ma che esagerazione.

E' una moda, un gico che mlto presto comnque passerà.

lasciando dietro di se lo squallore di cui non c'era assolutamente bisogno


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riefelis
Honorable Member
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Ma che esagerazione.

E' una moda, un gico che mlto presto comnque passerà.

lasciando dietro di se lo squallore di cui non c'era assolutamente bisogno

Esagerato! Ma che squallore!


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spadaccinonero
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molti sono già in una realtà parallela, SENZA andare in cerca di pokemon...

utilizzare tale applicazione è già sintomo di essere simili ad uno zombi

😆 😆 😆


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helios
Illustrious Member
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molti sono già in una realtà parallela, SENZA andare in cerca di pokemon...

utilizzare tale applicazione è già sintomo di essere simili ad uno zombi

😆 😆 😆

praticamente sintomo di 'doppio parallelismo' ❗


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essere attaccati sempre al telefono indipendentemente dalla app è SEMPRE un segno di essere zombi


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1Al
 1Al
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Post: 633
 

Guardandoci intorno, secondo me quasi tutti i giovani vivono già in una realtà aumentata. Del resto sono anni che questi giovani vivono e sono cresciuti col telefono in mano e gli occhi fissi su di esso. Ormai di questi zombie se ne vedono ovunque. Proprio qualche giorno fa una ragazza è finita sotto un treno col cellulare in mano e cuffiette. Siamo ormai arrivati ad un livello dove per questi soggetti, è divenuto difficile distinguere fino in fondo, tra mondo reale e mondo virtuale. Comuque al riguardo c'è un film interessante che vidi alcuni anni fa, dal titolo il tredicesimo piano. Il film ha un finale liberatorio e ottimistico, ma la realtà è molto peggiore della finzione. Per l'umanità vedo un finale in un vicolo cieco.


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spadaccinonero
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Guardandoci intono, secondo me quasi tutti i giovani vivono già in una realtà aumentata. Del resto sono anni che questi giovani vivono e sono cresciuti col telefono in mano e gli occhi fissi su di esso. Ormai di questi zombie se ne vedono ovunque. Proprio qualche giorno fa una ragazza è finita sotto un treno col cellulare in mano e cuffiette. Siamo ormai arrivati ad un livello dove per questi soggetti, è divenuto difficile distinguere fino in fondo, tra mondo reale e mondo virtuale. Comuque al riguardo c'è un film interessante che vidi alcuni anni fa, dal titolo il tredicesimo piano. Il film ha un finale liberatorio e ottimistico, ma la realtà è molto peggiore della finzione. Per l'umanità vedo un finale in un vicolo cieco.

me lo guardo adesso e ti dico, grazie per la segnalazione 1Al

😀

edit :

l'ho appena guardato...

fantastico...

grazie 1Al


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novaragiacomo
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molti sono già in una realtà parallela, SENZA andare in cerca di pokemon...

utilizzare tale applicazione è già sintomo di essere simili ad uno zombi

😆 😆 😆

La pura Verità.


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riefelis
Honorable Member
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molti sono già in una realtà parallela, SENZA andare in cerca di pokemon...

utilizzare tale applicazione è già sintomo di essere simili ad uno zombi

😆 😆 😆

Concordo in pieno.
I giovani già sono stati inseriti da dcenni in una realtà parallela. Pensiamo solo al quelli che si sentono diversi e "ribelli" solo perché ascoltano qualche gruppo rockettaro, cantanre rap o aderiscono a qualche mode alternaiva tipo punk, non rendendosi conto di ingrassare fasce di mercato.


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sandrez
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ma non siamo già un una realtà parallela?!
😆

~certevolteilsolebatteanchesulculodiuncane~


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helios
Illustrious Member
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molti sono già in una realtà parallela, SENZA andare in cerca di pokemon...

utilizzare tale applicazione è già sintomo di essere simili ad uno zombi

😆 😆 😆

Concordo in pieno.
I giovani già sono stati inseriti da dcenni in una realtà parallela. Pensiamo solo al quelli che si sentono diversi e "ribelli" solo perché ascoltano qualche gruppo rockettaro, cantanre rap o aderiscono a qualche mode alternaiva tipo punk, non rendendosi conto di ingrassare fasce di mercato.

i giovani non ingrassano nulla. Sono i vecchi che trovano i sistemi per ingrassarsi a spese dei giovani.

Sono loro i responsabili delle generazioni future e loro è la colpa di quanto succede ai giovani.


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1Al
 1Al
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La prima ed unica responsabile, è questa società occidentale marcia e degenerata.


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riefelis
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i giovani non ingrassano nulla. Sono i vecchi che trovano i sistemi per ingrassarsi a spese dei giovani.

Sono loro i responsabili delle generazioni future e loro è la colpa di quanto succede ai giovani.

Ovvio.


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