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Arthur Gonzalez
Per avere una piena percezione di come agiscono gli USA, nella loro permanente guerra psicologica contro Cuba, solo si deve leggere le notizie diffuse dai media al loro servizio.
L'obiettivo è quello di rafforzare la corrente di opinione mondiale che la Rivoluzione socialista è la cosa peggiore che sia toccato vivere al popolo cubano, come lo fanno contro il Venezuela, ovviando il vero inferno che si visse prima del trionfo di entrambe le rivoluzioni.
Solo pochi giorni fa, in Francia, la Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH) ha denunciato insieme all'Organizzazione Mondiale Contro la Tortura (OMCT), un' inventata intensificazione degli attacchi contro i "difensori" dei Diritti Umani a Cuba, nei passati mesi di aprile e maggio.
Tutti coloro che risiedono sull'isola, tra cui il corpo diplomatico accreditato e le principali agenzie di notizie internazionali, o i milioni di persone che la visitano ogni anno, sanno che quella notizia è falsa e fa parte della demonizzazione che si pretende fabbricare contro Cuba, qualcosa che fanno da 58 anni senza raggiungere i loro obiettivi.
Secondo quanto dichiararono queste organizzazioni, costruite e finanziate negli USA per attaccare i governi che non sono accettabili per la Casa Bianca, le violazioni radicano nelle logore "detenzioni arbitrarie" delle più di 100 membri delle "Dame" in Bianco e di "giornalisti indipendenti" e componenti di movimenti come l'Unione Patriottica di Cuba, per impedir loro di organizzare e partecipare alle "pacifiche" marce domenicali promosse nella campagna Todos Marchamos.
Accusa ridicola poiché sempre più persone, nel mondo, si rendono conto dell'inganno a cui vogliono sottoporle.
Il primo aspetto che squalifica l'accusa è che le cosiddette "dame" sono donne pagate dagli USA per eseguire provocazioni nella pubblica via e organizzino disturbi dell'ordine, per cui la polizia si vede in obbligo di trasferirle alle loro Stazioni per verbalizzare i fatti, cosa che accade in tutti i paesi del mondo, essendo rilasciate una volta che terminano gli iter; come loro stesse dichiarano.
I trasferimenti li eseguono poliziotte, che sono costrette a sollevarle da terra, perché queste "dame" sono indirizzate a sdraiarsi in piena pubblica strada per farsi fotografare quando le sollevano e così dire che sono "represse"; ma in nessun caso si osservano gas lacrimogeni né manganelli, come accade negli USA, Spagna, Messico e Francia, per citare alcuni casi.
E' ufficialmente noto che i principali capoccia di queste organizzazioni, dipendenti dal denaro yankee, si recano, costantemente, a Miami e Washington per ricevere formazione nei metodi disegnati da Gene Sharp, per una presunta "lotta non violenta", ciò che dimostra la libertà di movimento che essi hanno.
Tra i viaggiatori, a Miami, c'è Berta Soler, accusata dalle sue subordinate di corruzione, all'appropriarsi del denaro ricevuto dal Premio Sakharov, assegnato dal Parlamento europeo nelle sue campagne mediatiche contro Cuba, e delle centinaia di migliaia di dollari che, mensilmente, gli USA inviano per sostenere tale organizzazione.
Altri sono Jose Daniel Ferrer, dell'UNPACU, attualmente in tournée per gli USA, Spagna e altri paesi europei, dove si prepara per tornare a Cuba con nuove istruzioni e migliaia di dollari per pagare le sue azioni; e Antonio Enrique Gonzalez-Rodiles, capo della fallita mostruosità Estado di Sats e ingiunto, dagli yankee, ad unirsi alle "dame" in bianco, nelle loro marce domenicali, per aumentare il numero dei partecipanti.
Tuttavia al Messico, un paese che viola, in maniera usuale ed in modo massiccio, i diritti umani dei suoi cittadini con centinaia di spariti, tra cui i 43 studenti di Ayotzinapa, la repressione permanente contro gli insegnanti che chiedono migliori condizioni di lavoro, la tolleranza a favore dei cartelli della droga che giornalmente estorcono ed assassinano, insieme agli atti criminali commessi dagli organi armati, non si fa neppure una sola denuncia da parte di queste organizzazioni nei forum internazionali.
Né la FIDH, e tanto meno la OMCT, svolgono campagne a favore dei manifestanti messicani che sì sono veramente repressi, nelle città messicane di Nezahualcoyotl, Stato del Messico; in Morelos, Morelia; in Chiapas; Juchitan e Oaxaca, dove si trova Nochixtlán, dove lo scorso 19 giugno sono stati assassinate 13 persone in un operativo della Polizia Federale e Polizia di Stato per sgombrare il blocco stradale dei maestri.
A Cuba non è mai successo niente di simile, ma il Messico ha un governo piegato ai dettami del governo USA e quei morti non sono d'interesse per fare campagne mediatiche, come quelle che svolgono contro Cuba ed il Venezuela.
Perciò bisogna tenere presente José Martí quando disse: "... l'onore ed il cuore si scambiano facilmente per denaro"
La rivoluzione socialista e' il peggio che e' capitato a cuba, infatti
adesso li sta svendendo al capitalismo parente del comunismo,
tutto in famiglia, di che ti lamenti?