...le parole di Cantona hanno ispirato un movimento sicuramente stralunato ma consapevole, determinato ad abbattere il sistema bancario internazionale cominciando con «Stop Banque», un'azione simultanea in tutta la Francia e nel resto d'Europa, programmata per il prossimo 7 dicembre.
visto che la politica non vuole mettere la testa a posto, non resta che staccare la spina.
nessuno si rende conto che siamo talmente dipendenti dal sistema finanziario che distruggendolo repentinamente e velocemente gli unici che farebbero la fame saremmo noi?? Ma secondo voi i grossi azionisti dei gruppi bancari, le famiglie storiche di Banchieri, ne soffriranno??? No. Avranno un pretesto in piu, dato dai disordini che ne conseguiranno, per poter portare avanti i piani di restringimento delle libertà personali da tanto voluti. Noi perderemo solamente case, lavori, proprietà, cibo e probabilmente libertà.
Il cambiamento va fatto gradualmente e consapevolmente e non deve essere guidato da l'ennesimo millionario (oltretutto ignorante come una capra).
nessuno si rende conto
Quanto intorno a te tutti ti sembrano impazziti, valuta la possibilità di essere tu quello impazzito.
Ma poi... le banche hanno la loro bella responsabilità, se non altro per come sono fatte di loro natura.
Eppure tanti (facciamo il 90% della popolazione dei paesi sviluppati?) continuano a tenere i soldi in banca.
Allora dato che sto leggendo idee distruttive e non propositive io la butto li l'idea: si fonda un ente finanziario che eroga servizi identici alle banche ma registrato come ente no-profit e che quindi legalmente non può fare profitti. Servizi come: finanziamento attività economiche, conti correnti, bancomat, mutui e tutto il resto.
I profitti tolti i costi di gestione (stipendi, affitto, a altro) vengono reinvestiti in altre attività. Questo può permettere di concedere interessi più alti ai risparmiatori e pù bassi ai debitori. Nel primo periodo ovviamente andranno a coprire l'investimento iniziale.
Coperto quello si avrà una finanziaria molto competitiva sotto il profilo dei costi e degli interessi. Al crescente potere di mercato si accompagnerà un peso politico.
La stessa struttura può essere applicata anche alla produzione industriale e al commercio.
Credo che si andrebbe via via a consumare meno e meglio.
prima dell'ultimo sciagurato trentennio i banchieri andavano dai politici col cappello in mano.
adesso avviene il contrario: comandano loro.
e così è avvenuto che clinton ha dato carta bianca a greenspan, che d'alema ha fatto la legge sulle cartolarizzazioni (legge 30 aprile 1999, n. 130 - sotto dettatura dei banchieri - facendoci ingozzare i crediti inesigibili che gli erano rimasti sul groppone dopo la strage di aziende per tangentopoli e per la cura ciampi (per entrare in europa)), ecc..
è importante ripristinare l'ordine naturale delle cose.
se si vuole è facile far funzionare tutto a dovere.
non è quindi un problema di nuove formule; è un problema di volontà. alla politica la volontà "giusta" viene quando qualcuno gliela fa venire; con segno negativo, vedasi caso Moro.
quando dei privati hanno troppa forza (economica, ecc.), capace di piegare anche la politica ... sono sempre guai.
quando dei privati hanno troppa forza (economica, ecc.), capace di piegare anche la politica ... sono sempre guai.
Dal mio punto di vista chi ha potere economico ha potere politico; non è un caso che De benedetti che non sarà in politica ma fa comuqnue politica. Così è per Berlusconi e per tutti gli altri.
Lungi da me fare il discorso "tanto sono tutti uguali". Ma in questo caso me ne tiro fuori ma a vedere come gira il mondo viene naturale fare il passo e osservare gli eventi. Il potere politico è strumento del potere economico.