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Brexit, Schäuble e il piano segreto anti UK


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Brexit, Schäuble e il piano segreto anti Uk

Accelerare l'uscita di Londra. Per renderla un partner e averne vantaggi. Indiscrezioni.

di Barbara Ciolli | 24 Giugno 2016

Anche per l'alzata di testa di Londra è in arrivo la cura di Wolfgang Schäuble.
Inglesi e greci sono, non solo geograficamente, agli antipodi dell'Ue. Ma mai come dopo la Brexit gli estremi potrebbero, anche in questo caso, coincidere.

CHOC E DISGUSTO. A poche ore dalla «notizia choc» dell'uscita dalla Gran Bretagna dall'Europa unita, che dal governo di Berlino sarebbe stata accolta con un misto di «impotenza e disgusto», la stampa tedesca sta riportando di un «piano segreto» del falco ministro delle Finanze Schäuble - braccio destro della cancelliera Angela Merkel e architetto dell'euro a trazione tedesca - per traghettare i britannici fuori dall'Ue.

FUORI PRIMA POSSIBILE. «Raus, il più presto possibile», ha dichiarato anche il presidente dell'Europarlamento e leader socialdemocratico tedesco Martin Schulz, più duro della stessa cancelliera con i ribelli, come già in occasione del referendum greco contro l'austerity.
Secondo le indiscrezioni, da un documento riservato ottenuto dall'Handelsblatt e anche dalla Welt, attraverso una «task force Brexit» la Germania sarebbe adesso pronta a «negoziare un accordo di associazione con la Gran Bretagna». Ma evitando «eccessive concessioni, che incentiverebbero altri Stati a seguire l'esempio di Londra».

Tira una brutta aria punitiva a Berlino.
Finché ha potuto, Schäuble ha tirato la corda il più possibile anche con il premier britannico, ora dimissionario, David Cameron sulla maggiore autonomia chiesta a Bruxelles; autonomia che era stata ottenuta a febbraio per cercare inutilmente di arginare l'esito del referendum sulla Brexit.
Il numero due del governo tedesco, delfino mancato di Helmut Kohl, è anche famoso per l'inflessibilità (e l'intestardimento) sulla Grecia, dopo il no popolare all'austerity, nella notte drammatica di «waterboarding dell'Ue», come scrissero gli inglesi del Guardian, al capo del governo ellenico, l'ex comunista Alexis Tsipras.

WATERBOARDING TSIPRAS. Ad Atene sarebbe stata di fatto chiesta l'ipoteca del Partenone e di quel che resta del patrimonio statale (asset per 50 miliardi di euro) in un fondo di garanzia in Lussemburgo: un giogo illegittimo e poi attenuato. Ma, se fosse vero, Schäuble ci avrebbe provato, con un gusto per l'umiliazione che, secondo le voci di corridoio, avrebbe portato il premier italiano Matteo Renzi a esclamare in quel summit Ue: «Ora basta, quando è troppo è troppo».
Verso la Gran Bretagna, i modi dei tedeschi saranno verosimilmente più soft: il primo obiettivo di Berlino è difendere i propri interessi, riducendo cioè al minimo i danni economici del calo dall'interscambio con Londra (circa l'8% dell'export complessivo tedesco) e da altri contraccolpi finanziari a breve termine del referendum britannico.

FONDAMENTALE SALVARE I SOLDI. Prima delle Legislative tedesche del 2017, Schäuble cercherà inoltre di capitalizzare al massimo le turbolenze dei flussi di capitali su Londra innescati dalla Brexit, tentando di convogliare il più possibile gli investimenti europei ed esteri verso la Germania.
La strategia tedesca vuole fare della Gran Bretagna extra Ue un «Paese partner associato» per accordi commerciali ed economici.
Ma i negoziati si prospettano «difficili», ammetterebbero anche gli sherpa del ministro tedesco: Schäuble avrebbe in animo di creare un «clima costruttivo» con gli inglesi, ma guidando lui il gioco e con interlocutori che non hanno mai fatto mistero di voler «avere le mani libere».

SADISMO E PUNIZIONI. Il ministro delle Finanze tedesco è un contabile meticoloso: si preannuncia quanto meno un braccio di ferro tra l'Ue manovrata dalla «task force Brexit» e i britannici.
Schäuble non si distingue per essere tenero: anni fa il mastino dell'euro-austerity ha con sadismo esposto al pubblico ludibrio anche un suo stretto collaboratore, costringendolo alle dimissioni.
Ora a Berlino c'è forte cautela mista a un grande astio per Londra.

http://www.lettera43.it/economia/macro/brexit-schuble-e-il-piano-segreto-anti-uk_43675251173.htm


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spadaccinonero
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personalmente non ho mai pensato che l'eu sia a trazione cermanica, per cui dubito fortemente che una Nazione sconfitta possa alzare la testa contro i vincitori per antonomasia...

tutto dipenderà dalla volontà del parlamento Inglese


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Jor-el
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Il 24 mattina ho ascoltato alla Rado uno stralcio di intervista a Scognamiglio. Diceva questo, in estrema sintesi: "E' tutta colpa di Cameron. Non si può indire referendum su questioni così importanti. Anche se avesse vinto remain, sarebbe stata una vittoria di stretto margine e avrebbe mostrato al mondo un paese spaccato a metà su una questione vitale come l'Unione Europea."

Traduzione: Cameron ha disobbedito.

Io penso che Obama abbia concesso a Londra un lasciapassare. Con il prossimo TTIP le multinazionali USA si papperanno l'UE. Per arrivare al TTIP agli USA serve un'Europa debole, alla frutta, in modo che l'America possa, ancora una volta, presentarsi come il salvatore, il medico che accorre al capezzale del malato terminale. Il referendum sul Brexit (che indipendentemente dall'esito avrebbe comunque assestato un colpo alla UE) indebolisce la UE e permette alla GB di stringere accordi diretti con gli USA, fuori dal TTIP. In pratica, Londra abbandona l'UE al suo destino.
E c'è chi dice che uscendo la GB ci rimette!


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BIGIGO
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Il 24 mattina ho ascoltato alla Rado uno stralcio di intervista a Scognamiglio. Diceva questo, in estrema sintesi: "E' tutta colpa di Cameron. Non si può indire referendum su questioni così importanti. Anche se avesse vinto remain, sarebbe stata una vittoria di stretto margine e avrebbe mostrato al mondo un paese spaccato a metà su una questione vitale come l'Unione Europea."

Traduzione: Cameron ha disobbedito.

Io penso che Obama abbia concesso a Londra un lasciapassare. Con il prossimo TTIP le multinazionali USA si papperanno l'UE. Per arrivare al TTIP agli USA serve un'Europa debole, alla frutta, in modo che l'America possa, ancora una volta, presentarsi come il salvatore, il medico che accorre al capezzale del malato terminale. Il referendum sul Brexit (che indipendentemente dall'esito avrebbe comunque assestato un colpo alla UE) indebolisce la UE e permette alla GB di stringere accordi diretti con gli USA, fuori dal TTIP. In pratica, Londra abbandona l'UE al suo destino.
E c'è chi dice che uscendo la GB ci rimette!

Io penso peggio.... la GB fà un passo indietro e si sfila da questa EU del caos. Senza governo Politico ma con una commissione europea a guida di capitalisti e multinazionali, la EU è come un contractors militare (mercenario) pronto a intensificare le sanzioni provocazioni verso la Russia e a rischiare in prima persona una guerra, mentre i veri mandatari (USA, GB, Israele) staranno relativamente al riparo.
Preparano la UE a fare il gioco sporco.


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BIGIGO
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Nell'ottica di utilizzare ciò che rimane della UE per provocare la Russia e sottometterla, si denota anche l'aumento di immigrati in EU, fra i quali "terroristi" (ma chiamiamoli col loro vero nome, eserciti non regolari al servizio di poteri oscuri) che serviranno per le prime invasioni sul territorio Russo. Il casus belli è gia stato preparato in Ucraina, aspetta solo di essere riacceso.


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spadaccinonero
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bravissimo Jor-el, hai centrato in pieno

e qua si parla sempre e solo di eu a trazione teteska (cri cri in primis)...

si, certo e io sono babbo natale


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helios
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Il referendum sul Brexit (che indipendentemente dall'esito avrebbe comunque assestato un colpo alla UE) indebolisce la UE e permette alla GB di stringere accordi diretti con gli USA, fuori dal TTIP. In pratica, Londra abbandona l'UE al suo destino.
E c'è chi dice che uscendo la GB ci rimette!

ma sia i referenti di Londra adesso che i referenti della Ue non sono sempre gli stessi?

Quindi la domanda è come mai adesso si sono messi a scatenare il caos in Europa?

A chi giova questo?
(occhio che potrebbero essere altri che non immaginiamo nemmeno)

Da notare inoltre che Cameron ha indetto il referendum a febbraio e nessuno si è opposto a questa decisione.
Tutti quelli che adesso dicono che non doveva fare il referendum di tempo ne avevano per cercare di fermarlo.

Teniamo conto che Cameron ha fatto un accordo con Bruxelles prima di indire la Brexit

BRUXELLES - Accordo raggiunto su Brexit. E David Cameron può esultare perché porta a casa un sì a buona parte delle richieste avanzate. L'ok è maturato nel corso della cena di lavoro a Bruxelles tra i Ventotto leader dell'Unione europea. A dare la notizia - durante il vertice di Bruxelles - è stata la presidente lituana Dalia Grybauskaite, sul suo profilo Twitter. "Il dramma è superato", ha scritto sul suo account.

Agreement #UKinEU done. Drama over.
— Dalia Grybauskait? (@Grybauskaite_LT) February 19, 2016

Pochi minuti dopo, la doccia fredda con un portavoce di Donald Tusk, Preben Aamann, che smentisce. Ma il giallo dura poco. E subito dopo arriva l'annuncio ufficiale dello stesso Tusk, presidente del Consiglio europeo: "Accordo unanime". La Gran Bretagna potrà attivare per 7 anni il cosiddetto 'freno d'emergenza' per l'accesso dei benefici al welfare dei cittadini comunitari, che dovranno aspettare 4 anni prima di accedere pienamente a tutti i vantaggi del welfare britannico, che saranno assicurati "gradualmente. Cameron aveva anche chiesto la possibilità di rimpatriare chi non trovava lavoro in Gran Bretagna entro sei mesi, ma non è stato inserito nell'accordo.

Altro risultato: al momento della prossima revisione dei Trattati, verrà inserito un paragrafo in cui sarà esplicitamente scritto che Londra è esentata dal concetto di "ever closer Union" ("Unione sempre più stretta", il principio su cui si fonda l'Europa sin dal Trattato di Roma del 1957. Infine, viene riconosciuto che l'Ue ha diversi sistemi monetari, anche se i Paesi al di fuori della zona euro non hanno diritto di veto: possono però impugnare davanti al Consiglio europeo le decisioni dell'Eurozona. E viene confermata l'uniformità delle condizioni per le banche. Esulta il premier David Cameron. "Ho negoziato un accordo per dare al Regno Unito uno speciale status nella Ue. Lo sosterrò domani al consiglio dei ministri", ha twittato.

I have negotiated a deal to give the UK special status in the EU. I will be recommending it to Cabinet tomorrow. Press conference shortly.
— David Cameron (@David_Cameron) February 19, 2016

Poi, in conferenza stampa: "Ora posso raccomandare di votare per la permanenza" della Gran Bretagna nella Ue".
Brexit, Cameron: "Chiederò di restare nell'Ue"

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E aggiunge: "La Gran Bretagna non farà mai parte del superstato europeo".
continua

http://www.repubblica.it/esteri/2016/02/19/news/summit_ue_ungheria_da_renzi_ricatto_politico_sui_fondi_-133758638/
Dopo tutti questi vantaggi che Cameron ha portato a casa perchè mai gli inglesi sono usciti dalla Ue?


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