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Chi c'è dietro la commercializzazione della musica

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No_Fear87
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Ecco qua un'altro canale smascherato.

Avete mai sentito parlare della "Live Nation"?
Una Corporazione, che grazie ad una partnership con Ticketmaster detiene il monopolio della musica mondiale.

Perchè i pezzi commerciali hanno sempre più elettronica dentro?

http://www.alternet.org/story/156101/are_mega-corporations_and_wall_street_killing_electronic_dance_music

Dopo aver letto l'articolo, io mi chiedo: perchè?

A che pro?


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Pellegrino
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me lo spieghi?


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Tonguessy
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L'assunto di base è che house e techno sia musica, e che i rave siano concerti. Il che è difficilmente dimostrabile. Sarebbe come dire che un dj è un musicista: si spacchino per benino le mani a studiarsi le diteggiature di una diminuita o superlocria prima di parlare.

Chi vince al computer una simulazione non è un campione: ha soltanto vinto una simulazione.


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Anonymous
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Ma certo che la house, techno etc sono musica e non della peggiore.
Con il computer puoi fare ottima musica, non sta scritto da nessuna parte che bisogna per forza usare le mani.
La musica si fa con l'orecchio, il gusto e la propria personale ricerca artistica; puoi usare uno Stradivari, uno steel drum, un sintetizzatore o quello che ti pare.
Il dramma della decadenza musicale (ma anche del cinema) dei giorni nostri e' che "voi gggiovani" c'avete le fette di prosciutto alle orecchie e vi comprate e pagate i biglietti per della roba che negli anni settanta si sarebbero vergognati a inciderla.
Il bello e' che lo stesso discorso vale per la musica classica (che e' quella che ascolto di piu'); vedi un po' i nomi dei grandi esecutori dalla fine della guerra alla fine degli anni '80 e fai il paragone con adesso...
L'industria c'entra ma fino a un certo punto; se la gente non si sveglia dall'appecoronamento "da sola" e' inutile prendersela con l'industria che in fondo fa il mestiere suo che e' quello di "mercificare tutto" in linea di principio.


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Tonguessy
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Ma certo che la house, techno etc sono musica e non della peggiore.

Dammi un esempio di musica "peggiore".

Con il computer puoi fare ottima musica, non sta scritto da nessuna parte che bisogna per forza usare le mani.

Dammi un esempio di musica che non richieda l'uso delle mani di un musicista.


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Peggio? Allevi, Einaudi, Yiruma...

La musica elettronica non richiede un'abilita' manuale da strumentista.


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No_Fear87
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Peggio? Allevi, Einaudi, Yiruma...

La musica elettronica non richiede un'abilita' manuale da strumentista.

Sottoscrivo in pieno, si può dire che la serie "una volta dicevano" vale anche per quest'argomento: immaginate uno Chopin o un Mozart che dice al suo tempo "una persona sola capace di creare musica con le proprie mani? Questa è pura blasfemia!".
Oggi, un Tiesto, un'Armin Van Buuren o un ATB (per la cronaca sono dj di fama mondiale) possono tranquillamente smentirli.

E' chiaro che oggi giorno non serve STUDIARE musica per fare musica, così come Einstein non era ferrato in matematica.
Esattamente come la matematica: lo studio che ci fanno fare in educazione musicale a scuola è puro indottrinamento.

Dicevo che non serve lo studio delle note perchè oggi abbiamo un computer, rispetto a 300/400 anni fa, per di più la muscia è tutto un gioco basato sull'ascolto.

Quello che voglio dire, signori è come mai, la musica anche rock-pop sta diventando sempre più elettronica?.

Io vorrei cercare in un quadro più ampio, per la precisione nell'ambito del controllo delle masse.
Vi ricordo (per chi avesse letto l'articolo) che questa "live nation" è come la Monsanto per il cibo.


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Tonguessy
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Peggio? Allevi, Einaudi, Yiruma...

La musica elettronica non richiede un'abilita' manuale da strumentista.

Si tratta di formalismi. Non importa quale sia il genere, una volta che sono stati fissati dei parametri musicali relativi a tempo, cadenza, armonia, melodia e così via c'è chi riesce a reinterpretare quello stile in maniera innovativa e chi invece lo fotocopia. Formalismi appunto. Allevi vz Bollani, giusto per fare un confronto.

Per la seconda frase neanche il posatore di piastrelle richiede un'abilità manuale da strumentista. Proprio perchè il posatore NON E' un musicista. Il parallelo con il DJ è impietoso, qui. Tanto posatore che DJ hanno sicuramente abilità. Cosa c'entri la musica con le loro abilità è facile da chiarire: nulla.

E' chiaro che oggi giorno non serve STUDIARE musica per fare musica

E' chiaro per chi non ci capisce una mazza di musica. Perchè il posatore dovrebbe sbattersi a studiare armonia quando le piastrelle si posano bene anche senza quello studio? E perchè il DJ dovrebbe studiare armonia? Gli basta schiacciare qualche bottone ed è fatta. I suoi studi sono sui bottoni, mica sulla musica.

Giusto per chiarire ulteriormente: il passaggio dall'analogico al digitale ha reso possibile una serie di truffe prima impossibili. Si può creare un assolo incredibile prendendo il meglio da dozzine di schifezze di assoli. Cantanti stonati diventano dei mostri di intonazione grazie all'autotune e così via.
I DJ si inseriscono in questo filone. In controtendenza c'è ancora chi registra in analogico (nessuna truffa possibile), incide su vinile e non usa nulla di digitale nella produzione e postproduzione.

Cosa questo abbia a che vedere con le politiche della major il relatore non ce lo dice. Anche ai tempi della massima innovazione (Rock anni '60 per fare un esempio) le major ci hanno messo lo zampino. Non esisteva l'autoproduzione. E allora?


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TONGUESSY

Ma ancora stai ai parametri di ritmo e melodia etc? Siamo un tantino in ritardo, eh?
Inoltre il tuo discorso perché non dovrebbe valere anche per la house fatta da un dj? Chi vieta che un giorno arrivi qualcuno che nobiliti quel vlgare come un tempo fece Dante? E lo dici tu stesso, fra l'altro...
Si vede che non sei uno che studia al conservatorio comunque se no quella cosa dei laranetri non l'avresti scritta

NO FEAR

ATTENZIONE,prego. Tu non stai parlando della musica in sé ma della "musica commerciale" ed è significativo che non ti sia posto la differenza.
La domanda corretta quindi è: perché ormai la creazione di musica passa praticamente tutta per la commercializzazione che quindi ne influenza, o meglio ne determina, lo sviluppo? E' sempre stato così? Quando è cominciato? È pensabile un'altra via?

Ma anche: quali sono le implicazioni sociali e politiche di tutto questo?


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Tonguessy
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TONGUESSY

Ma ancora stai ai parametri di ritmo e melodia etc? Siamo un tantino in ritardo, eh?

Bah visto che sei in netto anticipo, aspetta pure. Non so dove tu abbia imparato quello che scrivi, quello che io so l'ho imparato proprio al conservatorio. Poi studi personali.
Detta in altri termini: la musica cosa sarebbe sennò? Aria, vento e poco più? Tutta la storia delle accordature poi culminata nella scala temperata, nata proprio per i cambi tonali (toh, armonia e melodia, che schifo) cosa sarebbe? E ad ogni buon conto, le musiche di cui stiamo parlando (dal neobarocco alla house) non si collocano ancora dentro all'uso della scala temperata?
Che poi ci siano formalismi o innovazioni, sempre di scala temperata si tratta. Quindi di una precisa storia musicale che si poggia su concetti come armonia, melodia, tempo, dinamica etc...


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Anonymous
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Bah visto che sei in netto anticipo, aspetta pure.

Ma no, sei tu che sei in ritardo di circa 130 anni, ma se ti trovi bene resta li' tranquillo.
Innanzitutto mi ero dimenticato
di Bollani che fa delle cose simpatiche, e' meglio di Allevi sicuramente ma e' solo acqua e zucchero e nient'altro (basta vedere la sua ridicola idea di suonare il concerto in sol di Ravel con risultati abbastanza imbarazzanti).

Hai, e molti con te, una concezione della musica troppo semplice e troppo vecchiotta; sei come uno che oggi insistesse a dire che alla base della pittura c'e' il disegno. No Tonguessy, alla base DI UN CERTO TIPO DI PITTURA c'e' il disegno, non della pittura in se'.

Ti compri un bel biglietto aereo e te ne vai in Africa occidentale (o in India) per un mesetto ad ascoltare i cantastorie con la Kora, i suonatori di blekete' che improvvisano insieme agli altri percussionisti e poi le marimbe e le voci locali, i sitar, le tablas, i gamelan indonesiani etc e vedrai che cominci a capire, come diceva quello, che fra cielo e terra ci sono tante tante cose oltre le scale, le melodie e le diteggiature (ci sono pure quelle ma non sono tutto perche' la musica e l'arte NON sono fatte solo di musica e arte).


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Tonguessy
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BaronCorvo, ti pregherei di metterti d'accordo con te stesso prima di riempire pagine di frasi contraddittorie.

Scrivi che "non sta scritto da nessuna parte che bisogna per forza usare le mani" ma poi mi consigli (e chi ti ha mai chiesto consigli poi?) di andarmene "per un mesetto ad ascoltare i cantastorie con la Kora, i suonatori di blekete'".

Che ovviamente mica si suonano con le mani, e quando mai? La Kora si suona con le orecchie, ed il bleckedecker con la sola forza del pensiero.

Mi accusi di non saperne molto ("Si vede che non sei uno che studia al conservatorio" .. si "vede" da cosa? dai pixel di colore diverso?) ma poi quando ti informo che ho un qualche diploma di conservatorio salta fuori che ho "una concezione della musica troppo semplice e troppo vecchiotta".

Quindi neanche il conservatorio va bene? E cosa l'aggrada, a Vossia? Quali sarebbero gli studi nè "vecchiotti" nè "semplici" che consigli per avvicinarsi alla Conoscenza?

Infine detesto chi bara: se parliamo di musica occidentale (techno e Allevi ne fanno sicuramente parte) non si può saltare fuori all'improvviso con un finto asso (la musica africana), perchè i 4 assi erano già in tavola e ci fai la figura del barbone.

Se vuoi parliamo della musica africana e di come le tribù Bantù, Yoruba, Ewe ed Akan che vennero deportate nei futuri USA e condizionarono gli assetti musicali futuri attraverso Cry, Holler, Work Song, Spirituals, Blues e Jazz.
Se vuoi parliamo del ruolo della Dominate che diventa Tonica nel Blues, rivoluzionando i rapporti armonici tra gli accordi ed obbligando il jazz a costruzioni più complesse di armonizzazioni e melodie per rispettare quella distanza tra Tonica e Dominante che il Blues aveva cancellato, proprio per rispetto verso le consuetudini musicali delle proprie origini africane.

Ma possiamo anche parlare di come tali origini africane abbiano profondamente influenzato la capacità percettiva di ascolto, aggiungendo strumenti a frequenza basse (come contrabbasso e grancassa) che coniugati ad una diversa concezione del ritmo hanno trasformato la stessa percezione, così come evidenziato in modo particolare da Tomatis.
Ecco spiegato, ad esempio, perchè la techno abbia una forte colorazione delle frequenza basse, e perchè i mixaggi migliori siano fatti negli USA: perchè la risposta uditiva degli americani è differente da quella europea e sanno manipolare meglio quelle frequenze, dato che noi le sentiamo malamente. E forse è questo il motivo per cui la Live Nation è americana.

Buona parte di questo (detto per inciso) è ciò che sto insegnando ad un corso di specializzazione per chitarristi.


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Anonymous
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Ma lo vedi che non ci arrivi proprio? 😆

Vabbe', o sei un po' troppo autodidatta o sei tanto gggiovane e non so se manterrai la lucidita' per seguire il discorso. Comunque, premettendo che purtroppo per te nessuno aveva stabilito nemmeno implicitamente la limitazione "musica occidentale" e qui come vedi si rivela che il barbone pasticcione sei tu che ti arrampichi sugli specchi...

A) Ovvio che la musica sia fatta da scale, ritmi, melodie, armonie etc ma ti ho detto che non e' tutto. Attenzione pero' (attenzionissima): in senso banale quello che sto dicendo e' che come per la pittura puo' esistere l' "astrattismo", tanto per dire.
Ma in realta' io stavo accennando a qualcosa molto piu' sottile: la prima volta che andai in Giappone stavo in un bel ristorante elegante in cui in un'altra sala c'era una suonatrice di koto. Io non la vedevo e per una ventina di minuti ho pensato che fosse il cuoco che rimetteva in ordine le pentole in cucina e solo dopo ho realizzato che c'era qualcuno che suonava. Il che significa che di fronte a una musica totalmente nuova tu sei completamente privo di riferimenti e non "sapresti" cosa pensare, "avresti" bisogno di quei riferimenti delle scale, armonie etc
Invece non ne hai nessun bisogno e ti accorgi che ci arrivi per altre strade insospettate che non ti sto a descrivere (e che non escludono quelle teoriche ma sussistono indipendentemente da quelle); lo capirai quando un giorno sentirai uno shakuachi sopra uno shamisen e ti verra' la pelle d'oca senza che tu sappia esattamente perche'.
In parole povere: tu riesci a capire solo la via logico deduttiva mentre esiste una via analogico intuitiva che ti sei, spero solo per il momento, scordato.

B) Ma come mi vieni a parlare degli Ewe ghanesi (a proposito: Ho ho tissei madanfou? che comunque il Twi lo capiscono anche a est) per introdurre il discorso della dominante che diventa tonica? Ma come tu non volevi parlare della musica extraeuropea....e allora per la dominante che fa da tonica c'e' un esempio famosissimo di musica europea che non ti dico perche' sai benissimo qual'e' (comincia con f).

C) Io non baro ovviamente ma detesto chi impapocchia e pensa che basta avere quattro nozioni appiccicate con lo sputo per poter trarre conclusioni. Il discorso delle frequenze basse non significa una mazza perche' a meno che tu non te ne sia mai reso conto quelle non si sentono tanto con le orecchie nella techno-house ma con il diaframma che vibra ed e' questa vibrazione che provoca lo sballo; per questo ce le mettono in una musica che purtroppo serve solo a sballare mentre ha un suo linguaggio arcaicamente paratattico che avrebbe (condizionale) una sua forza (la risposta uditiva degli americani mi ha fatto molto ridere, bravo).

Il problema, e qui chiudo lasciandoti l'ultima parola, e':

1) che la musica di oggi esiste solo in quanto commercializzabile cosa che non e' mai esistita prima e che preclude qualsiasi autentico sviluppo artistico e culturale autonomo di tutte le arti. La sola via, purtroppo impraticabile, sarebbe l'abolizione del diritto d'autore almeno per un bel po' di anni.

2) che i contributi piu' importanti della musica europea colta sono stati il contrappunto e l'armonia, la melodia lunga ma soprattutto la costruzione (non certo il ritmo o delle particolari accordature o scale complesse). Nella musica europea la frase viene spezzata nelle sue componenti che vengono rielaborate, ripresentate in ordini diversi, sovrapposte, collegate con ponti elaborati tematicamente etc etc
Tutto questo non esiste piu' e siamo a tema, ritornello, tema con tutt' al piu' il giro di variazioni su uno schema che resta immutabile lungo tutto il pezzo.
Il giorno che si riprendera' a fare "discorso" vedrai che anche la house dei dj ignorantoni rivelera' dei potenziali inaspettati. Quindi per essere addirittura didascalico, tra le componenti della musica hai dimenticato:

1) la costruzione (che come ho detto oggi e' praticamente perduta)

2) il significato del "contesto" che purtroppo per te, importa come e in certi casi di piu' del testo

Come vedi sono tutte e due cose che non c'entrano strettamente con le scaline, le diteggiaturine e le armoniucce. Come ti ho spiegato la pittura non e' tutta basata sul disegno e la musica non e' tutta basata sulla nostra teoria.


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Tonguessy
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In parole povere: tu riesci a capire solo la via logico deduttiva mentre esiste una via analogico intuitiva che ti sei, spero solo per il momento, scordato.

In parole povere: se non conosci la persona evita di pretendere di conoscerla, perchè ti sentirai grande e grosso per avere sparato i tuoi magniloquenti giudizi molto tranchant, ma questo ha gran poco a che vedere con chi hai di fronte.
La "via logico deduttiva" così come quella "analogico intuitiva" te la lascio volentieri: a me interessa la musica. Full stop. 😈


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peronospora
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Il giorno che si riprendera' a fare "discorso" vedrai che anche la house dei dj ignorantoni rivelera' dei potenziali inaspettati.............

Per quel che mi riguarda la bomba atomica al confronto è una mentina.

Poi per carita i gusti son gusti, ma è certo che i vostri sono gusti di merda


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