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Chi è morto a Mosca?


sarah
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C'è qualcosa che non torna nella ricostruzione dell'assassinio del generale russo a capo dei servizi per la guerra "sporca" - diciamo così, anche a scanso di equivoci su parole pericolose. Soprattutto non convince pienamente, secondo me, il resoconto sull'identità e sui ruoli di quest'uomo. Da un lato c'è l'ennesimo fatto inaspettato, imprevedibile, che ad una prima occhiata non farebbe che confermare la debolezza di una russia evidentemente "infiltrata" da soggetti ostili anche a livelli molto alti. Dall'altro la figura di questo militare, adattissimo al ruolo di odioso aguzzino per i media occidentali che a denti stretti si rallegrano per l'accaduto e a quello di eroe per la cd informazione libera. Ha smascherato le attività illecite in ucraina orchestrate dal figlio del quasi ex presidente usa e ha dato un contributo fattivo alla prevenzione di attacchi con armi, per così dire, non convenzionali. Una perdita terribile. Ma sarà davvero così? Un soggetto chiave così importante era davvero alla mercé del caso nel pieno della capitale di un paese praticamente in guerra? Dobbiamo credere questo, almeno fino a quando non se ne parlerà più? Ho l'impressione netta che la polarizzazione sempre più spinta delle opinioni stia distorcendo sempre più, e in modo irrimediabile, la realtà a cui facciamo da spettatori. Mi sembra interessante questo articolo, se lo vorrete leggere, proposto da una testata che senza dubbio non milita nel mainstream e che fornisce diversi dettagli sulle attività militari di quest'uomo:

https://www.controinformazione.info/omicidio-a-mosca-del-generale-igor-kirillov/

Ci sono almeno due elementi interessanti. Il primo è il riferimento, finalmente dopo anni di relativo silenzio, alle operazioni svolte dai suoi reparti in Lombardia all'inizio del 2020. Qui l'autore del pezzo è palesemente costretto a rinunciare al proprio senso critico; è necessaria coerenza nella narrazione ed ecco che le operazioni di Bergamo e del Lodigiano tornano ad essere innocue attività umanitarie per sanificare gli ambienti e offrire apparecchiature mediche. Vietato domandarsi, dunque, se questi reparti speciali non stessero cercando anche qualcos'altro. Per quanto la cosa possa essere data per scontata, è per lo meno bizzarro che il nostro paese, ligio più di altri nell'applicare direttive di provenienza nato, abbia ospitato di buon grado coloro che oggi sono nostri acerrimi nemici. C'è poi una seconda incoerenza: l'articolo si premura di ricordarci che questo signore, pace all'anima sua, è stato una figura fondamentale nel coordinare la messa a punto del vaccino russo. Dunque si finisce per sposare le stesse tesi che ormai ovunque traballano: la gravità dell'epidemia, la necessità di porvi fine con un vaccino che, nella versione orientale, doveva essere senza dubbio "sicuro ed efficace". Dulcis in fundo, tanto per non lasciare scampo a chi volesse sostenere la versione della paura e dell'impreparazione iniziale, nell'articolo si afferma bellamente che gli scienziati russi hanno potuto lavorare al prodotto con grande velocità, basandosi su dati e protocolli che già esistevano. Non ricorda proprio nulla? Forse era già pronto anche il nome altisonante - Sputnik contro warpspeed - Mah... Sono sempre i migliori ad andarsene? Chi ha ucciso chi? E perché? E siamo sicuri che sia davvero una pessima notizia? 

Questa argomento è stata modificata 2 mesi fa da sarah

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oriundo2006
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Sono domande, cara Sarah, a cui non possiamo per il momento dare risposta incontrovertibile: io penso che fosse una persona 'sana' fondamentalmente, dato che ha scoperto i laboratori bio americani in Ucraina, con i segreti più inconfessabili delle carte che ivi erano custodite e di cui lui era a conoscenza, dato il suo ruolo apicale.

Dunque un'altra persona eliminata ed eliminata in modo plateale: forse per far capire ad altri di stare zitti: ed in ogni caso sparisce un testimone diretto dei fatti.

Con la sua morte, PROBABILMENTE, si silenzia un conoscitore profondo della realtà segreta dell'operazione vaccini, forse anche con riferimenti a COLLUSIONI RUSSE APICALI sull' intera operazione criminale occidentale, a questo punto di strategia internazionale.

E quando si parla di sistema internazionale, di strategie occulte, c'è solo un nome che salta fuori...

Chiaramente, dopo, l'assassinio può essere attribuito a chiunque, e Kiev fa da 'sponda' per completare il silenzio sul vero e la manipolazione mediatica che lo sostituisce nell'opinione pubblica 'intortata' ad arte.

Certo, a voler restare ai fatti conosciuti, una ennesima figura di merda della Russia. Se era un uomo così importante DOVEVA esser protetto assai meglio.

Doveva, appunto...come tanti altri che volano giù dai balconi, che si sono suicidati sulla tazza del water, che saltano in aria al posto altrui così per caso...eccetera eccetera.

Forse, il generale voleva parlare, voleva dire qualcosa, forse aveva un appuntamento con 'qualcuno' al Kremlino...oppure con la stampa estera. Forse non era 'd 'accordo' con qualcosa che si stesse preparando.

Ipotesi.

 


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Hospiton
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Condivisibili considerazioni...per quel che concerne la missione russa nel nord Italia, all'epoca la Casa Bianca era ancora in mano all'Amministrazione Trump (che fu in buoni rapporti con Putin per tutta la durata del primo mandato, tanto da esser accusato dai dem di intelligenza col "nemico"). Ciò potrebbe spiegare l'operazione da un punto di vista politico/diplomatico.

Restano però i grandi punti interrogativi, su Bergamo e sui laboratori ucraini. Certo è che questa lunga scia di assassinii e morti sospette tra personaggi di alto profilo (serie iniziata ben prima del 2022, penso all'oligarca Berezovsky) suggerisce uno scontro tra gang agguerrite, e almeno una di queste se ne infischia dichiaratamente dei famosi "danni collaterali", o addirittura li ritiene parte della strategia.


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Hospiton
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Qui una galleria di personaggi eliminati negli ultimi anni, accomunati da rapporti "complicati" con lo Zar Vladimir.

https://www.ilsole24ore.com/art/l-apparente-suicidio-berezovsky-AFFUTAe


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ducadiGrumello
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molto interessante, grazie @Hospiton. Fa il paio con certi elenchi di persone morte dopo essere entrate in contatto, a vario titolo, con il clan Clinton. Evidentemente a certi livelli non si va troppo per il sottile, e mi scuso in anticipo per la banalità di questa considerazione. Per quel che riguarda più in generale la discussione proposta da @Sarah, devo confessare che la mia fiducia nelle possibilità per noi shudra di capirci davvero qualcosa nei giochi politici di alto livello è ai minimi storici. Mi pare che nella cosiddetta era dell'accesso totale ed incondizionato ad ogni tipo di informazione le capacità dissimulatorie di chi dirige veramente i giochi siano aumentate a dismisura


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BrunoWald
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devo confessare che la mia fiducia nelle possibilità per noi shudra di capirci davvero qualcosa nei giochi politici di alto livello è ai minimi storici. Mi pare che nella cosiddetta era dell'accesso totale ed incondizionato ad ogni tipo di informazione le capacità dissimulatorie di chi dirige veramente i giochi siano aumentate a dismisura

Pienamente d'accordo, caro duca. A volte mi astengo all'ultimo momento dal fare un commento anche generico sugli eventi più recenti, rendendomi conto che si tratterebbe né più né meno della classica cazzata al bar, appunto per il motivo che hai spiegato. L'affermazione di @oriundo2006, che questo attentato sia l'ennesima figura di merda della Russia - non meno della vicenda siriana - almeno a livello di immagine è incontestabile. E tuttavia, la fretta con cui le autorità russe parlano di "terrorismo ucraino" non può che rafforzare i vostri e miei sospetti che sia stata all'opera qualche manina interna, e che di quello che sta succedendo dietro le quinte, e delle reali motivazioni dei diversi attori in gioco, non ne sappiamo assolutamente nulla. Se ancora qualche anno fa era possibile, per i più romantici tra noi, attribuire qualche buona intenzione a Putin e agli altri presunti "anti-imperialisti", o anche solo una mera superiorità morale rispetto ai criminali anglo-sionisti, ormai per continuare ad illudersi al riguardo bisogna essere di una ingenuità fanciullesca.


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ducadiGrumello
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difficile in effetti credere che fra i potenti ci siano persone affabili, compassionevoli e adamantine. Nessuno con cui passerei una serata in baita davanti al camino e a una selezione di vini e formaggi, diciamo. C'è da dire che anche loro si guarderebbero bene dal farlo con me, quindi pari e patta. La riserva che mi resta sulla Russia è che a ben pensarci sono quasi sempre andati gli altri (a parte in Afghanistan e qualcos'altro che di sicuro dimentico) a trivellare la minc*ia da loro, non viceversa; ma a parte questo non sembra comportarsi molto diversamente dai suoi rivali


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oriundo2006
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in ogni caso si parla adesso assai meno della Russia in Siria: il tema è stato obliterato in attesa di venir cancellato.

La 'manina' ha svolto egregiamente il suo compito...


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sarah
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Vi ringrazio per i vostri bei commenti e mi dispiace di poter intervenire solo ora. So che commentare un fatto così "a caldo" non permette valutazioni obiettive, men che meno basandosi sulle informazioni delle agenzie di stampa e dei tg. Ma ho condiviso con voi questa riflessione perché, al di là del fatto in sé, sono stata impressionata dalla polarizzazione dei commenti che ho trovato in rete e sentito sui canali "ufficiali". In fondo si sta combattendo una guerra di opinioni o forse, e meglio, una guerra alle opinioni. Questo sì è un fronte aperto ed è estremamente violento. Ecco quindi che per tenere il passo dei continui attacchi al pensiero libero, non è più concesso - nemmeno su canali alternativi - esercitare il legittimo dubbio rispetto alle versioni preordinate, da una parte e dall'altra. Non c'è più il tempo per realizzare neppure dei dati di fatto semplici, come dice ad esempio @ducadiGrumello, ovvero che a determinati livelli di potere è impossibile imbattersi in persone "affabili", per lo meno se si considera, inevitabilmente, il loro lato ufficiale e pubblico. In realtà siamo spinti ad amare o odiare, in modo totalizzante e con veemenza. Le emozioni devono comandare, in ossequio ai più classici precetti della propaganda. E questo anche a costo di barattare lo spirito critico che magari in occasioni precedenti aveva permesso di far filtrare un po' di luce nel buio di fatti che hanno lasciato dei segni dentro di noi. Non ho potuto ignorare, su tutto, i riferimenti alle operazioni di inizio 2020 nel nord Italia, forse perché vivo proprio in queste zone, e che hanno aperto la strada alla stagione dolorosa che ha finito per raggiungere noi stessi e i nostri familiari. Una vicenda lontana, la morte di un personaggio lontano ma che si collega direttamente ad un'attualità estremamente vicina a noi sulla quale forse avremmo il diritto e il dovere di sapere di più e che invece si preferisce ignorare.


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sarah
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Sul tema. Questo altro articolo tenta invece proprio di indagare gli inquietanti retroscena dei legami tra la politica italiana e la "regia" internazionale dell'operazione covid. Mette dentro molte cose, tra cui alcune dichiarazioni del defunto generale russo. Alcuni legami o speculazioni sono forse un po' azzardati e difettano di una solida sequenzialità logica. Però alcune parti sono decisamente interessanti:

https://sadefenza.blogspot.com/2024/12/le-letali-dichiarazioni-di-kirillov-la.html  


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BrunoWald
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@sarah

non è più concesso - nemmeno su canali alternativi - esercitare il legittimo dubbio rispetto alle versioni preordinate, da una parte e dall'altra. (...) In realtà siamo spinti ad amare o odiare, in modo totalizzante e con veemenza. Le emozioni devono comandare, in ossequio ai più classici precetti della propaganda. E questo anche a costo di barattare lo spirito critico che magari in occasioni precedenti aveva permesso di far filtrare un po' di luce nel buio di fatti che hanno lasciato dei segni dentro di noi.

La recente parabola di questo portale illustra perfettamente il suo pensiero. Durante il biennio pandemico, CDC era una specie di "refugium peccatorum" in cui ci si ritrovava numerosi e volentieri, tra dissidenti e resistenti, per scambiarci impressioni, ottenere informazioni utili e cercare tutti insieme di capirci qualcosa di quello che stava succedendo: un'isola di ragionevolezza e pensiero critico nel mare di impazzimento generale che ci circondava. Le polemiche su questo o quell'altro dettaglio, ancorché fisiologiche, erano comunque marginali rispetto alla solidarietà di fondo, alla consapevolezza di essere tutti sulla stessa barca. Poi, mentre la psyop pandemica si esauriva lentamente, il conflitto in Ucraina e le nuove tematiche d'attualità posero fine all'effimero spirito di concordia che animava il sito, scavando un fossato di acredine tra coloro che si schieravano apertamente con questa o quell'altra parte, e coloro che invece manifestavano diffidenza per la propaganda di ogni provenienza. Non credo sia casuale che un pò alla volta molti utenti di pregio abbiano rinunciato ad arricchire la sezione commenti con le loro riflessioni.

Questo post è stato modificato 2 mesi fa da BrunoWald

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