Sergio Alejandro Gómez cubainformazione,it
I colombiani si sono svegliati, venerdì, con la notizia che il loro presidente, Juan Manuel Santos, aveva ricevuto il premio Nobel per la Pace per il suo "deciso sforzo" nei negoziati volti a porre fine a più di mezzo secolo di conflitto armato.
In un paese abituato ad assumere l'inverosimile con sorprendente tranquillità, la decisione ha causato, più che altro, sorpresa.
Pochi credevano possibile che Santos ottenesse il premio dopo che gli accordi raggiunti all'Avana, tra il suo governo e le Forze Armate della Colombia - Esercito del Popolo (FARC-EP), sono stati respinti, per stretto margine, nel plebiscito del 2 ottobre scorso.
Il Comitato norvegese non si è fatto trascinare dalle urne ed ha assicurato che cercava "incoraggiare tutti coloro che si battono per la pace, la riconciliazione e la giustizia in Colombia". Il comunicato che ha reso pubblica la decisione evidenzia, anche, le parole di Santos rispetto a che continuerà a lavorare per la fine della guerra "fino al suo ultimo giorno in carica".
L'uomo, che si aggiunge allo scrittore Gabriel Garcia Marquez come il secondo Nobel del suo paese, proviene da una famiglia aristocratica con pedigree presidenziale. E' stato giornalista nell'influente giornale El Tiempo e uomo d'affari nel settore del caffè. Saltò in politica come ministro del Commercio, nel governo di Cesar Gaviria, e raggiunse una maggiore importanza nel portafoglio della Difesa durante il bellicoso mandato di Alvaro Uribe.
Quando assunse l'incarico nella Casa de Nariño (palazzo presidenziale) nel 2010, potenziato dall'uribismo e con una delle votazioni più alte nella storia, sorprese il mondo ed il suo predecessore assicurando che le chiavi del dialogo con i guerriglieri erano nella sua tasca, le stesse che, alla fine, ha utilizzato, per quasi quattro anni, nella capitale cubana.
Dopo essere andato più lontano di qualsiasi altro presidente nella via della pace, Santos è ora coinvolto in difficili trattative con tutte le forze politiche, in particolare quelle che hanno promosso l'opzione del No nel plebiscito, per trovare una soluzione che permetta di concretare la pace solennemente firmata a Cartagena, il 26 settembre, davanti a più di una decina di capi di Stato della regione ed al segretario generale ONU.
Uribe, il suo ex mentore e attuale rivale politico, è il protagonista e il volto più visibile dell'opposizione al testo di 297 pagine negoziato all'Avana che affronta fatti chiave per risolvere le cause della guerra come la questione agraria, le coltivazioni illecite, la partecipazione politica ed il risarcimento delle vittime.
L'ex presidente si è congratulato con Santos sul social network Twitter, ma subito dopo lo ha invitato a che utilizzasse il premio per trasformare gli accordi raggiunti nella capitale cubana, dopo quasi quattro anni di negoziati; uno delle principali richieste della campagna del No.
Come ormai è consuetudine, in questi ultimi anni, il Premio Nobel per la Pace 2016 non è esente da polemiche. Il più grande gruppo di guerriglia della Colombia, che ha dimostrato la sua volontà di tornare alla vita civile e cinque vittime del conflitto armato colombiano sono state nominate insieme al presidente per il premio, che è stato dato ad uno solo.
L'esperienza storica, in precedenti processi di pace, inoltre puntava a riconoscere entrambi le parti. Questo è stato il caso del Sudafrica con il leader anti-apartheid Nelson Mandela e la sua controparte Frederik de Klerk.
"L'unico premio a cui aspiriamo è la pace con giustizia sociale per Colombia senza paramilitari, senza ritorsioni né menzogne", ha scritto nel suo account Twitter il massimo leader delle FARC-EP, Timoleon Jimenez.
Il leader della guerriglia si è congratulato con Santos per il premio così come i paesi garanti, Cuba e la Norvegia, senza i quali "sarebbe impossibile la pace".
Lo scorso mercoledì si sono svolte marce di massa in varie città del paese a favore di una soluzione politica alla attuale congiuntura. A Bogotà si sono riunite più di 100000 persone secondo le stime ufficiali ed un gruppo di loro ancora accampa in Plaza de Bolivar per esigere una soluzione.
Nel paese del realismo magico, c'è Nobel ma ancora manca la pace.
Non è la prima volta che un premio nobel viene dato a un guerrafondaio...in fondo è anche "coerente" con il significato di un premio istituito da chi ha inventato la dinamite no!?
L'attribuzione del Premio Nobel per la Pace a Santos è uno scandalo!
condivido...anche se più che un commento sembra una freddura umoristica