Gaza a Chicago: sul trionfo di Kamala la minaccia delle proteste
Tutto è pronto per la convention democratica di Chicago
Tutto è pronto per una convention democratica che lunedì a Chicago dovrebbe aprirsi all'insegna del trionfo di Kamala Harris, una consacrazione, un'incoronazione. Confermando quel movimento di aumento, rafforzamento della popolarità della candidata democratica.
La coreografia sembra perfetta. Sarà la sfilata degli ex presidenti Clinton, Obama, il presidente in carica Biden e poi, alla fine della settimana, l'intervento conclusivo di Kamala Harris. Tutto sembra destinato a segnare la settimana prossima comeun momento di ulteriore probabilità di vittoria. Insomma, a confermare che il clima è cambiato.
C'è un problema e questo problema è Gaza. Sono 150 organizzazioni filo palestinesi, prevalentemente giovanili, anche etniche. Si va da Black Lives Matter agli studenti per la pace in Palestina e tante altre sigle, alcune molto molto radicali, che stanno organizzando convogli, autobus per portare manifestanti a Chicago. Alcuni di questi gruppi fanno parte della galassia antifa che teorizza forme di lotta molto violente e già distribuiscono dei Kit Medico sanitari in vista di scontri violenti con la polizia e sono passati dallo sloganGenocide Joe, uno slogan che indicava Joe Biden come responsabile del genocidio dei palestinesi al nuovo sloganKiller Kamala.
Quindi non fanno distinzioni tra Biden e Kamala Harris, anche se Kamala Harris tradizionalmente si considera un po' meno filo israeliana, un po più filopalestinese. Ma queste sfumature non cambiano il giudizio di queste forze molto, molto radicali che si danno appuntamento a Chicago.L'obiettivo esplicito di alcune di queste organizzazioni di rifare il 1968,quando un'altra convention democratica a Chicago fu segnata da scontri violentissimi con la polizia. E naturalmente questo sarebbe non solo un disturbo estetico nei confronti della perfetta coreografia del Partito Democratico che deve incoronare Kamala, masarebbe anche un regalo alla propaganda repubblicana,alla campagna elettorale di Donald Trump e all'argomento della destra, secondo cui i democratici hanno avuto posizioni di lassismo nei confronti di queste frange violente. Le hanno in parte tollerate, in parte assecondate, trattandole come compagni che sbagliano e quindi hanno creato un clima di disordine e di caos. Questo al momento, sembra l'unico elemento di incertezza su una settimana che per il resto dovrebbe segnare un'ulteriore ascesa della stella di Kamala.
il sito ufficiale della grande coalizione che ha organizzato le due manifestazioni
Sono presenti le storiche sigle Black Lives Matter, Answer, Codepink, e moltissime altre
Rilancio la petizione per il ritiro dell' ambasciatore italiano da Tel Aviv
per firmare aprire il link di seguito
da giorni sono pubblicate sui media richieste per richiamare a Roma l' Ambasciatore italiano a Tel Aviv
Uniamoci tutti per sostenere la richiesta di ritiro dell' Ambasciatore italiano in Israele
Di seguito le richieste del Presidente della Sinistra Europea Paolo Ferrero, di Giuseppe Conte Presidente del M5S, di Angelo Bonelli portavoce dei Verdi Italiani :
di Paolo Ferrero –
Pubblicato il 30 lug 2014
“Dopo l’ennesima strage a Gaza, dopo le scuole e gli ospedali distrutti e le centinaia di morti, l’Italia deve richiamare il suo ambasciatore da Tel Aviv ed espellere immediata l’ambasciatore israeliano da Roma. Israele sta volutamente commettendo crimini inaccettabili che hanno l’unico scopo di terrorizzare la popolazione: è necessario l’embargo contro chi viola i diritti umani, massacrando donne e bambini, senza pietà. Aderiamo a tutte le mobilitazioni che si continueranno a tenere in questi giorni in favore della Palestina libera e perchè finisca questo massacro a Gaza.
Altri cento civili palestinesi, molti bambini e donne, fatti a pezzi dalle bombe israeliane sganciate su una scuola-rifugio di Gaza affollata per l'ora della preghiera.Ogni giorno una nuova strage, anche più atroce, mentre chi sopravvive alle bombe muore di fame, sete e malattie.
Uno sterminio sistematico messo in atto da un governo estremista che giustifica ogni massacro e teorizza una nuova "morale" che consente di far morire di fame due milioni di palestinesi.
Le condanne non bastano più. Chiediamo al governo italiano di richiamare il nostro ambasciatore a Tel Aviv in segno di ferma protesta contro gli incessanti crimini di guerra del governo Netanyahu". Lo chiede il presidente M5s, Giuseppe Conte.
di Angelo Bonelli, Verdi, resoconto del quotidiano "Libero", 10 agosto 2024
Dove c’è un Fratoianni c’è anche un Angelo Bonelli, e dunque eccolo il capo dei Verdi: «Non si può più aspettare. È venuto il momento di dire sì alla condanna di Netanyahu per crimini contro l'umanità e di riconoscere lo Stato Palestinese. Una posizione che però», ecco il colpo a effetto di Bonelli, «la pavida Giorgia Meloni non riesce ad esprimere, se non con un generico parlare di “assistenza umanitaria”. Ma quale umanità ci può essere nei confronti della violenza sessuale sui prigionieri, sul bombardamento di una scuola da parte del governo Netanyahu?
L’Italia richiami l’ambasciatore da Israele per esigere spiegazioni e chiedere lo stop dei bombardamenti a Gaza».