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Divisa ma spavalda, la Fratellanza sbarca su Facebook


Tao
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Divisa ma spavalda, la Fratellanza sbarca su Facebook e guarda al futuro

Egitto e Fratelli musulmani: «Chi siamo e cosa vogliamo», da una pagina internet parte l'offensiva del principale movimento d'opposizione all'ex regime

La confraternita è su Facebook. La Guida suprema, Mohammed Badie, ha annunciato la nuova pagina dei Fratelli musulmani dal nome «Chi siamo e cosa vogliamo». Di siti internet vicini al movimento ce ne sono già una decina, tra cui islamonline e la versione inglese (ikhwanweb), gestita da Khairat Shater. La confraternita ha annunciato anche il lancio di un canale satellitare e di nuovi quotidiani.

I Fratelli musulmani vivono giorni di gloria: hanno incassato una massiccia partecipazione alla manifestazione di venerdì scorso; promuovono il dialogo tra i movimenti politici e l'unità delle forze armate. Ma ogni giorno emergono nuove divisioni interne tra i giovani che erano in piazza Tahrir dal primo momento, uomini d'affari e la vecchia guardia. E se «Israele» da nemico diventa il «nostro vicino»: resta davvero poco del movimento che gareggiava con Nasser per il suo impegno sociale. E con l'esercito al governo il gioco delle parti continua come nulla fosse cambiato. I Fratelli musulmani ottengono qualcosa, come la liberazione di prigionieri politici. Ma concedono anche tanto: l'appoggio completo alla strategia del Consiglio delle forze armate per uscire dall'emergenza.

Sebbene secondo la Guida Suprema, nessuno della confraternita possa aderire ad un partito diverso da Libertà e Giustizia, i contrasti interni sembrano insanabili. La prima scissione si è già consumata, con la nascita di Wasat (centro), partito guidato da Abouel Ela Madi e legalizzato dopo la caduta di Mubarak. Intellettuali e uomini d'affari avevano tentato di ottenere la legalizzazione di Wasat già nel '96 e nel '98. Senza successo, perché un partito moderato di centro era visto come un temibile avversario da Mubarak. Il Partito nazionale democratico era impegnato a cercare sostegno nelle stesse classi sociali a cui Wasat voleva rivolgersi, soprattutto tra gli imprenditori, cresciuti grazie allo sviluppo economico degli anni '90 e 2000. La seconda questione aperta riguarda i giovani dei Fm, che si sono riuniti il 26 marzo in una conferenza a Giza. La nuova guardia ha discusso di regolamenti più limpidi nell'Assemblea, che favoriscano il dibattito interno e di quote, vicine ad un terzo, per giovani, donne e cristiani. E così nei prossimi mesi nascerà una serie di minuscoli partiti di personalità, giovani e riformisti dei Fm. Tra loro Abou el Foutuh ha annunciato la formazione del Partito della Rinascita, sottolineando il suo impegno liberaldemocratico.

A questo movimento si aggiungeranno Mohammad Abdul Kudus, direttore del sindacato dei giornalisti, e Mokhtar Nouh che si sono espressi per il «no» al referendum.

Il maggiore movimento di opposizione dell'era Mubarak scende in campo polverizzandosi in una miriade di partiti più o meno legati alla confraternita e avendo perso la sua tradizionale funzione sociale. L'alleanza tra esercito e Fratelli musulmani è il nuovo volto dell'Egitto in vista delle elezioni politiche.

Giuseppe Acconcia
Fonte; www.ilmanifesto.it
13.04.2011


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