Notifiche
Cancella tutti

Gli anni del terrore


cubainforma
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1957
Topic starter  

Fabian Escalante Font cubainformazione.it

Gli anni sessanta si conclusero senza nemmeno rendercene conto. La sconfitta della CIA, e dei suoi alleati nativi, era stata schiacciante. Invasioni armate, offensive terroriste, attacchi di commando, blocco economico, "rivolte interne", scontri nucleari, trame omicida contro Fidel Castro, si scontrarono contro la resistenza del nostro popolo e la sua tenacia nel difendere il suo progetto politico, economico e sociale.

Era stato sconfitto un esercito di più di quattromila uomini, guidati da quattrocento ufficiali della CIA, che insieme con un'armata, aerei da combattimento, stazioni radio e commando di operazioni speciali, supportati da una potente struttura logistica con un costo di centinaia di milioni di dollari annuali, sviluppò, per dieci anni, una tenace guerra per rovesciare la Rivoluzione cubana.

Nel 1969 la CIA disattivò la sua grande base operativa JM/Wave, con sede a Miami, e licenziò una parte del suo numeroso personale. Molti dei suoi membri andarono, come "consulenti", in diverse polizie latino-americane; altri cercarono collocarsi nelle nuove guerre intraprese dall'impero nel sud-est asiatico; i più divennero imprenditori di successo -con fondi provenienti dal traffico di droga- che presto si sarebbero estesi ai settori dei servizi, turismo, politica locale in Florida. Questi elementi costituiranno quella che è stata chiamata la mafia cubano-americana di Miami.

Il dipartimento incaricato di Cuba presso il Quartier Generale CIA fu rafforzato con nuovi quadri; anche le stazioni presenti in paesi terzi, in particolare Messico, Francia e Spagna. Le loro capitali, a causa del blocco imposto, erano di obbligatorio transito per cubani e stranieri in viaggio da e per L'Avana. Nel primo anno del decennio che si iniziava, aveva vinto le elezioni in Cile il socialista Salvador Allende, aprendo un nuovo percorso di speranza nelle trasformazioni sociali e politiche del continente; negli USA governava l'ultra-conservatore Richard Nixon con il suo consigliere per la Sicurezza, Henry Kissinger, un ideologo della destra USA.

Una fase storica non inizia in un momento, giorno o ora designata. In genere si sovrappongono l'un l'altra e quelle relativi alle attività sovversive contro Cuba, non costituirono l'eccezione. Il dossier dell'aggressione sovversiva adottò una strategia che, pur mantenendo il blocco economico, commerciale, finanziario e politico, rafforzava quattro direzioni principali:

La guerra biologica, volta a distruggere il settore agricolo-allevamento e colpire la salute della popolazione, al fine di terrorizzare e arrenderla per paura;

la sovversione economica, per disattivare la produzione e gettarla nel caos;

la guerra ideologica per erodere la società, le sue fondamenta, morali ed etiche e dividere il movimento rivoluzionario

ed infine il terrorismo diffuso, dentro e fuori Cuba.

Inizia così una campagna genocida contro il popolo cubano, purtroppo poco conosciuta. Veleni sofisticati, parassiti mortiferi ed epidemie letali cominciarono a devastare l'isola, periodicamente sorvolata da aerei misteriosi incaricati di spargere i loro carichi di morte. Avevano deciso di sterminare le principali produzioni agricole/allevamento del paese, provocare il collasso economico e colpire in modo decisivo la popolazione per terrorizzarla.

La ruggine della canna da zucchero, la dengue emorragica, la muffa blu del tabacco e la peste suina africana furono, tra le altre, le operazioni segrete della CIA contro il nostro popolo. Se già, nel 1962, secondo documenti declassificati del suo governo, si pretendeva irrigare agenti batteriologici sui campi di canna per pregiudicare la salute dei lavoratori agricoli, poi si decise sterminare, in generale, la popolazione. Decine di bambini e centinaia di donne, uomini ed anziani furono vittime di queste esotiche e spesso mortali malattie. Forse un giorno, nei loro mezzi stampa, declassifichino queste operazioni ed il mondo sappia fino a che punto si eseguirono i piani per devastare il popolo cubano.

Secondo i dati incompleti raccolti durante gli anni di cui sopra, agenti del governo USA introdussero a Cuba tredici parassiti e malattie prima inesistenti o sconosciute che provocarono gravi danni, a volte drammatici, ai piani di sviluppo agricolo-allevamento e per la vita delle persone. Esse hanno riguardato la ruggine della canna da zucchero, la muffa blu del tabacco, la bacca di caffè, il Thrips palmi, che attacca le colture come le patate, fagioli, peperoni, cetrioli, fagiolini, melanzane ed il riso.

Nell'attività di allevamento furono sette i parassiti che furono disseminati tra questi la malattia di Newcastle nel pollame; la peste suina africana, in due focolai diversi; la pseudodermatosi nodulare bovina e la mammillite ulcerosa nelle vacche, la malattia emorragica virale del coniglio e la varroasi delle api. La malattia di Newcastle causò oltre l'80% di mortalità nella massa avicola del paese, mentre la febbre suina causò il sacrificio di cinquecentomila animali nel primo focolaio e trecentomila nel secondo. Praticamente si estinse, di colpo, la massa porcina del paese.

Le perdite sofferte furono incalcolabili e quelle relative alla lotta contro questi parassiti si stimarono in centotrenta milioni di dollari, senza contare il costo degli alimenti sostituiti che si dovettero importare a causa del danno prodotto da tali piaghe. Sarebbe importante che coloro che si dedicano, all'estero, allo studio dell'economia cubana e diffamano la sua efficienza, tenessero conto di questi dati che oso assicurare, nessun altro paese ha sperimentato.

Nella sfera umana, l'epidemia di denghe emorragico fu uno dei più canaglieschi atti terroristici di aggressione. In poche settimane raggiunsero la cifra, senza precedenti noti, di 344203 persone colpite. In solo un giorno -6 luglio 1981- si registrarono 11400 nuovi malati, un vero record. Un totale di 116143 persone furono ricoverate; circa ventiquattromila pazienti soffrirono emorragie; 10224 soffrirono shock per dengue ad un certo grado, e 158 persone morirono a causa dell'epidemia, dei quali, 101 bambini. A questo si somma il fatto che, a causa del blocco, Cuba dovette comprare i farmaci per combattere tale pandemia in paesi diversi ed a prezzi esorbitanti, poiché l'impero bloccava i suoi acquisti e l'urgenza per i trattamenti era perentoria.

Dal febbraio 1962, data in cui gli USA stabilivano l'embargo commerciale -o meglio, il blocco economico, commerciale e finanziario che ancora perdura- la CIA sviluppò diverse azioni sovversive per sostenere la sua efficacia. Nel 1963, il Dipartimento del Commercio creò un'agenzia denominata Global Detectives con la missione di perseguire gli imprenditori, in tutto il mondo, che commerciavano con Cuba o prevedevano farlo. Più tardi, nella seconda metà del decennio, attraverso le sue ambasciate in Europa occidentale, minacciavano di tagliare i loro legami, con gli USA, alle imprese ed aziende interessate nel commerciare con l'isola. Tali furono i casi di Leyland d'Inghilterra e Berlier di Francia, che nonostante le pressioni esercitate, per un periodo, mandarono i loro principali prodotti -bus e camion- nell'isola.

Parallelamente una vasta campagna di guerra psicologica scoppiò contro la popolazione cubana supportata da quei concetti elaborati dal governo USA con lo scopo di alterare le idee del socialismo e confondere il movimento rivoluzionario. "Il nostro obiettivo nella guerra fredda -spiegavano- non è conquistare o sottomettere con la forza un territorio, è più sottile, più penetrante, più completo [...] è la lotta per conquistare le menti e le volontà degli uomini" [1.] Una definizione più recente afferma che si tratta di "operazioni pianificate per inviare informazioni selezionate ad uno specifico pubblico per influire sulle sue emozioni, motivazioni, ragionamenti e comportamento di governi, organizzazioni, gruppi o individui". [2]

Teorie come il "costruendo ponti" e la "convergenza delle società sviluppate", da un lato, e dall'altro l'attacco ai dogmi, il dimensionamento dei "fallimenti economici del socialismo", "la poca attualità del pensiero marxista" -elaborato, sostenevano, per la società del XIX secolo e agli inizi del XX-, la critica del pensiero marxista ed il revisionismo pretendevano confondere e dividere il movimento rivoluzionario per erodere dall'interno i loro pilastri ideologici.
Si basavano sull'esperienza acquisita nella loro realizzazione contro l'Unione Sovietica e nell'Europa dell'Est, dove con la questione dei cosiddetti "diritti umani", stimolarono, all'interno della società civile, correnti revisioniste e contestatarie che cercarono di disarmare -e a volte riuscirono- il movimento rivoluzionario e comunista mondiale.

Con lo scopo di influenzare gli atteggiamenti di diversi gruppi di persone, era necessario utilizzare istituzioni come American Watch, il Pen Club, la Fondazione Ford o la Rockefeller, Human Rights, Freedom House, o più di recente il National Endowment for Democracy, Reporter senza Frontiere, ecc per distribuire informazioni e lavorare, in modo sistematico, su questi gruppi. Mediante organizzazioni parallele, gli USA, posero al servizio di questi centri ideologici tutto le risorse ottenute con il loro straordinario sviluppo scientifico e tecnico.

Senza abbandonare le azioni di forza e terrore, il tema dell'ideologia e della sovversione politica divenne una delle principali linee di lavoro della CIA attraverso centri culturali, religiosi, studenteschi o sociali. Alcuni erano diretti a denigrare le idee rivoluzionarie; altri a disinformare; alcuni a divulgare i benefici delle società di consumo, la loro morale ed il loro dogma. Tutti furono dotati di abbondanti risorse e denaro. Organizzavano conferenze internazionali, offrivano borse di studio, premi, finanziamenti, e nell'interno cominciarono a proiettare le loro influenze in settori come il cinema, la televisione, la stampa e la letteratura. Presto apparvero film, serie televisive, libri, riviste, fumetti ed altri prodotti in cui si idealizzava i mercenari, si attaccava i rivoluzionari considerandoli terroristi, [3] si propalavano nuove opinioni sulla libertà sessuale, i diritti umani, il conflitto esistenziale; si distorcevano i concetti di patria e nazionalità e si cercava, con ogni mezzo, di danneggiare la coscienza sociale.

Le pubblicazioni e radioemissioni furono e sono mezzi usati per queste attività. I risultati, prima raggiunti in Europa orientale, contribuirono a che si creasse Radio Swan, una stazione clandestina che operava da un'isola in Honduras, e che dopo la sconfitta di Playa Giron cambiò il suo nome in Radio America. La seguirono altre che operavano "legalmente" dagli USA e cercavano gli stessi obiettivi: la Cubanísima, la Fabulosa, Radio Mambi, e poi Radio Cayman. Inoltre, nei fumetti il cui personaggio centrale era un "gusano libero" (controrivoluzionario ndt) si offrivano indicazioni per intraprendere sabotaggi e azioni terroristiche all'interno dell'isola; in America Latina si distribuivano altri fumetti che denigravano la Rivoluzione.

Verso la metà degli anni 70, lo sviluppo tecnologico raggiunto nelle trasmissioni televisive, la disponibilità di nastri e videocassette, così come l'emergere di videogiochi si convertirono in uno strumento che, convenientemente utilizzato, avvelenò e cambiò la vita e le abitudini popolari. Nel loro desiderio di confondere, ingannare e disinformare gli scempi prodotti, probabilmente, non sono state ancora quantificati né sufficientemente studiati. Era logico che le società chiuse dell'Europa orientale fossero prede relativamente facili di quella offensiva, che a causa dei loro antichi errori e deviazioni non potessero far fronte con successo.

La manipolazione di temi come la presunta persecuzione religiosa, la crescita dell'emigrazione cubana, la libertà di espressione, i diritti umani, la discriminazione razziale e l'omofobia sono stati coltivati, alimentati e proiettati in base agli interessi dell'impero, e facendo parte di intense campagne contro Cuba. [4]

La divisione del movimento rivoluzionario cubano era parte sostanziale del progetto sovversivo. Agenti sotto copertura nelle ambasciate capitaliste, di solito sotto il manto culturale o giornalistico, cominciarono ad agire in questa direzione facendo centro dei loro obiettivi antichi pregiudizi anti-comunisti, essenzialmente nei media culturali ed intellettuali, da tempi passati. Sorse anche una tendenza chiamata "socialismo tropicale" che cercava screditare il marxismo e la storia del movimento comunista cubano.

All'unisono, una campagna terroristica fu sviluppata che solo nel decennio 1969-1979 realizzò 377 atti criminali contro entità e personale cubane fuori e dentro il paese. Furono assassinati diplomatici cubani in Argentina, Portogallo, USA e Canada; ordigni esplosivi collocati in aerei da trasporto con numerose vittime come nel caso delle Barbados, nel 1976, emigranti che dissentivano da queste politiche furono assassinati a Miami ed in altre città USA.

Quegli anni furono di terrore generalizzato, ma Cuba con Fidel a capo resistette e vinse, esperienze che oggi al calore delle politiche che vuole imporre al mondo il nuovo governo USA, apportano importanti conoscenze di lotte e vittorie per le nuove generazioni di rivoluzionari cubani perché, come ieri, sia in grado di vincere i disegni imperiali in qualsiasi scenario che s'intendano proiettare.


Citazione
Condividi: