Gli ebrei si chiudono in un ghetto

europei evoluti come i francesi di illo tempore con una montagna di ferro espressero la torre eiffel ... 8)

A quanto sembra gli ebrei hanno nostalgia del ghetto, nel quale però, questa volta, ci andrebbero in maniera volontaria, senza l’intervento del Vaticano o dei nazionalsocialisti,

Il ghetto e' SEMPRE stata una soluzione assai apprezzata dai capi rabbini.

in ogni grande città esiste il getto ebraico , ,,,,, volontariamente o forzati ?
volontariamente altro che nazionalsocialismo ,, il motivo e per mantenere la razza più pura possibile .

in ogni grande città esiste il getto ebraico , ,,,,, volontariamente o forzati ?
volontariamente altro che nazionalsocialismo ,, il motivo e per mantenere la razza più pura possibile .

Certo: anche che le riserve indiane (dei nativi americani) se le sono scelte da soli: un posto dove essere lasciati in pace dai wasichu.
E Soweto è stato fortemente voluto dai neri sudafricani: non volevano che le donne bianche contaminassero la loro gioventù guerriera.
Ed erano gli aztechi a chiedere ai conquistadores di sparargli addosso: erano convinti che essere fucilati li facesse diventare dei favoriti di Maqeqatzotidicalacapocha (Dio del Lampo e del Tuono),

@Makkia: esistono testimonianze storiche secondo le quali il ‘ghetto’ è stato voluto e costruito per ordine espresso del rabbinato per ragioni di sicurezza: ai NON-EBREI ERA VIETATO RISIEDERVI. Questo dice tanto se non tutto. La circostanza addotta da certi per ragioni di contaminazione e di purezza è solo parziale. E’ da considerarsi anche che nel ‘ghetto’ ( juderia: giudecca in Veneto ) vigevano regole proprie di quella specifica religione ed un tribunale rabbinico le sanzionava autonomamente: era una enclave in cui gli ebrei avevano PIENA autonomia: non da tutti richiesta e non da tutti voluta, come non in tutti gli stati vigevano ghetti e normative specifiche sul commercio e sulla proprietà, queste si’ spesso discriminatrici a loro danno. La ‘protezione’ offerta dal ghetto era importante specie durante le guerre di religione e la lotta alle eresie imposta dal papato in tutta Europa e fatto non secondario dava alla comunità degli ebrei la possibilità di conoscersi quotidianamente e di non essere dispersa in territori allora vastissimi. Comunque l’identificazione ghetto=solo giudaismo è fallace come è fallace l’idea che il ghetto sia di per sé negativo: prova ne è proprio la circostanza attuale della costruzione del muro intorno Israele. Se lo vogliono che lo abbiano. Sui confini pero’ del ’67, come l’Onu a suo tempo richiese (e poi se ne dimentico’ ).

@Makkia: esistono testimonianze storiche secondo le quali il ‘ghetto’ è stato voluto e costruito per ordine espresso del rabbinato per ragioni di sicurezza: ai NON-EBREI ERA VIETATO RISIEDERVI. Questo dice tanto se non tutto. La circostanza addotta da certi per ragioni di contaminazione e di purezza è solo parziale. E’ da considerarsi anche che nel ‘ghetto’ ( juderia: giudecca in Veneto ) vigevano regole proprie di quella specifica religione ed un tribunale rabbinico le sanzionava autonomamente: era una enclave in cui gli ebrei avevano PIENA autonomia: non da tutti richiesta e non da tutti voluta, come non in tutti gli stati vigevano ghetti e normative specifiche sul commercio e sulla proprietà, queste si’ spesso discriminatrici a loro danno. La ‘protezione’ offerta dal ghetto era importante specie durante le guerre di religione e la lotta alle eresie imposta dal papato in tutta Europa e fatto non secondario dava alla comunità degli ebrei la possibilità di conoscersi quotidianamente e di non essere dispersa in territori allora vastissimi. Comunque l’identificazione ghetto=solo giudaismo è fallace come è fallace l’idea che il ghetto sia di per sé negativo: prova ne è proprio la circostanza attuale della costruzione del muro intorno Israele. Se lo vogliono che lo abbiano. Sui confini pero’ del ’67, come l’Onu a suo tempo richiese (e poi se ne dimentico’ ).

Certo: anche che le riserve indiane (dei nativi americani) se le sono scelte da soli: un posto dove essere lasciati in pace dai wasichu.
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I Pellerossa sono stati massacrati con ogni mezzo e confinati nelle aree piu' povere di risorse. Una affermazione del genere è vergognosa.

Certo: anche che le riserve indiane (dei nativi americani) se le sono scelte da soli: un posto dove essere lasciati in pace dai wasichu.
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I Pellerossa sono stati massacrati con ogni mezzo e confinati nelle aree piu' povere di risorse. Una affermazione del genere è vergognosa.

Coilli temo di doverti informare che non hai capito una mazza...

in ogni grande città esiste il getto ebraico , ,,,,, volontariamente o forzati ?
volontariamente altro che nazionalsocialismo ,, il motivo e per mantenere la razza più pura possibile .

qui bisogna capire se l'ebraismo è di per se una religione forzata,non i loro riti vari ghetti compresi. Pertanto se un dio degli eserciti si è voluto un popolo che non poteva scegliere di stare con altri dei pena la morte la forzatura non è piu che evidente?

Per cui l ghetto ebraico non era altro che la salvaguardia della loro 'specieì' da contaminazioni esterne se volevano sopravvivere,visto che sono ebrei dalla nascita.

Per cui la razza pura non se l'è inventata per primo il nazismo e vedi un pò che ebraismo e nazismo coincidono anche in certi punti.Per dire che aguzzini e vittime a volte si trovano insieme perchè hanno qualcosa che li accomuna.

europei evoluti come i francesi di illo tempore con una montagna di ferro espressero la torre eiffel ... 8)

in altre parole: ognuno riflette quel che sente!

Certo: anche che le riserve indiane (dei nativi americani) se le sono scelte da soli: un posto dove essere lasciati in pace dai wasichu.
E Soweto è stato fortemente voluto dai neri sudafricani: non volevano che le donne bianche contaminassero la loro gioventù guerriera.
Ed erano gli aztechi a chiedere ai conquistadores di sparargli addosso: erano convinti che essere fucilati li facesse diventare dei favoriti di Maqeqatzotidicalacapocha (Dio del Lampo e del Tuono),

Paragoni che non c'entrano niente.
A meno che nella tua città esista un quartiere Navajo, o un ghetto Azteco.
Ma mi faccia il piacere! 🙄

Certo: anche che le riserve indiane (dei nativi americani) se le sono scelte da soli: un posto dove essere lasciati in pace dai wasichu.
E Soweto è stato fortemente voluto dai neri sudafricani: non volevano che le donne bianche contaminassero la loro gioventù guerriera.
Ed erano gli aztechi a chiedere ai conquistadores di sparargli addosso: erano convinti che essere fucilati li facesse diventare dei favoriti di Maqeqatzotidicalacapocha (Dio del Lampo e del Tuono),

Paragoni che non c'entrano niente.
A meno che nella tua città esista un quartiere Navajo, o un ghetto Azteco.
Ma mi faccia il piacere! 🙄

😀 Mi pare fosse "mi facci", non "mi faccia".
Comunque te lo faccio, il piacere, vista la tua scarsa propensione alla metafora 😛 : ti spiego che erano chiare esagerazioni per dire che non ha senso inventare una ragione per l'esistenza dei ghetti legata alla responsabilità degli ebrei, quando la ragione pura e semplice è che li istituivano i non ebrei.

In effetti, come tutte le compagini etniche omogenee, gli ebrei hanno piacere di costruirsi delle comunità coese, ma non di esserci confinati da qualcun altro (cogli la similitudine con Soweto e le riserve?).

Un conto è riunirsi in uno shtetl (un villaggio), o in una Chinatown, una Little Italy, una Compton, dalle quali puoi sempre uscire. E se sei uno che commercia preferibilmente coi "nativi", invece che coi "confratelli", hai la possibilità di abitarci in mezzo, se vuoi.

Altra faccenda è essere obbligati a viverci, avere il divieto di abitare altrove, poterci uscire solo in certe fasce orarie e doverci rientrare a coprifuoco (come a Roma e Venezia, ad esempio).

Tutto il resto che è stato portato come "prova" dell'intenzione auto-difensiva che avrebbe portato gli ebrei a volere i ghetti, è invece spiegabile altrimenti. Ma è una storia lunga e probabilmente noiosa.
Sta di fatto che, per quanto a me personalmente stiano abbastanza sulle @@ gli ebrei, non piego la mia scarsa simpatia (per altro generica e di massima) al punto da inventarmi di sana pianta cose che non stanno né in cielo né in terra e che sono palesemente sciocchezze.