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Gli ultimi giorni della NATO


PietroGE
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
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La NATO era nata come impegno degli USA in Europa con il duplice scopo di tenere i russi lontani, tenere i tedeschi sotto e i soldati e le basi americane sul suolo europeo. La svolta epocale era stata annunciata in sordina quando già diversi presidenti americani avevano spinto gli europei a spendere di più per la difesa (cioè comprare più armi americane) e a impegnarsi in teatri di guerra fuori dall'Europa per gli interessi imperiali americani. Ora siamo arrivati con Trump al 'redde rationem' con una chiarezza che a qualcuno può sembrare brutale ma che è la sveglia necessaria per un continente che si era illuso di poter abolire la 'volontà di potenza' e di poter campare su diritti, pacifismo e emancipazionismo decadente. La doccia fredda è necessaria e salutare e per questo gli europei dovrebbero ringraziare Trump e agire di conseguenza e non demonizzarlo come stanno facendo i media 'progressisti'. Inutile aspettare che 'passerà la nottata'.

Detto questo però è bene notare anche come Trump stia facendo l'equilibrista senza rete sotto per diversi motivi :

  • La leadership americana ha capito che non può andare aventi facendo deficit da migliaia di miliardi. Lo poteva fare quando non c'era la concorrenza cinese, ora le cose sono cambiate. La riduzione del deficit commerciale però sarà una cosa lunga e dolorosa e le elezioni di mid term distano meno di 2 anni.
  • Se Trump accetta le conquiste russe in Ucraina, cioè violando confini internazionalmente riconosciuti non può in nessun modo impedire ai cinesi di riprendersi Taiwan visto che il mondo intero già considera l'isola una provincia cinese. Taiwan però è l'unico baluardo che impedisce l'espansione della Cina nel Pacifico e il controllo delle rotte commerciali. Gli USA rischiano di 'perdere il Pacifico' e la loro influenza sulla parte del mondo che rappresenta il futuro economico del pianeta.
  • In sostanza rischiano di perdere definitivamente, con l'America First, il loro status di superpotenza economica e quindi il dominio del dollaro. Trump, il quale crede di essere il padrone del mondo potrebbe benissimo passare alla storia come quello che ha sotterrato l'impero americano.
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https://www.ilgiornale.it/news/politica/ucraina-abbandonata-e-prossima-guerra-toccher-lest-europa-2437766.html

Con la telefonata tra amiconi a Vladimir Putin, Donald Trump ha consapevolmente gettato alle ortiche il secolo americano in Europa. I dettagli sconvolgenti di una svolta che ci lascia seminudi (e questa è colpa nostra), davanti a un nemico imperialista e brutale, li ha esposti il suo nuovo segretario alla Difesa Pete Hegseth: la sicurezza dell'Europa non è più una priorità americana, l'Ucraina non entrerà nella Nato né recupererà i suoi legittimi confini, gli Usa non impegneranno truppe né a garanzia dell'Ucraina né per una missione di peacekeeping. Un capolavoro di disimpegno che sembra scritto al Cremlino, e probabilmente è proprio così: Trump ha detto candidamente che «Putin non vuole l'Ucraina nella Nato, e per me è ok».....

Trump non è impazzito, è se stesso. Non è un amico dell'Europa, e non si considera nostro alleato. Gli conviene fingere di esserlo almeno un po', ma è solo una delle sue tante bugie. La sua visione del mondo è l'esatto opposto di quella che prevede un'America nostro alleato e protettore, cui siamo abituati e che credevamo immutabile: Trump non conosce alleati, solo «cagnolini al guinzaglio» (definizione che Putin ha dato dei Paesi europei, e che lui ha fatto volentieri propria) o concorrenti da trattare dall'alto in basso, nel caso dell'Europa da dividere per dominarli. Lo slogan «America First» significa esattamente questo.

A Trump non importa nulla dell'Occidente e men che meno della Nato, che ha già detto di considerare scioglibile: figurarsi dell'Ucraina. Lui ragiona come gli autocrati Putin e Xi Jinping, con cui intende trattare per dividersi il mondo: pugno duro, minacce ai deboli e intese con i forti (gli unici che rispetta) tenendo la pistola sul tavolo. Le minacce alla Danimarca per arraffare la Groenlandia, a Panama per riprendersi il Canale cedutogli con un trattato internazionale, perfino al Canada amico e alleato che vorrebbe annettersi così come quella di «prendersi Gaza» come un Putin qualsiasi non sono boutades per ottenere di più ai tavoli negoziali, ma vanno prese molto sul serio: sarà sempre e solo questo il modus operandi di un uomo che si sente padrone del mondo, oltre che del suo Paese...


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