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Golden share, vince Bruxelles


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 3 anni fa
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Dal decreto legge futuro cupo per Eni, Enel e Finmeccanica

Il governo ha approvato il decreto legge che modificherà la normativa sulla “golden share” con l’obiettivo di far chiudere la procedura di infrazione aperta nel 2009 dalla Commissione europea contro l’Italia. Secondo Bruxelles le normative italiane in materia, varate all’inizio degli anni novanta, sarebbero distorsive del mercato perché impedirebbero l’arrivo di nuovi soci alla guida delle società attualmente pubbliche e, allo stesso tempo, impedirebbero il trasferimento all’estero della sede direttiva.

E’ evidente che l’attacco della Commissione aveva come obiettivi specifici società come Eni ed Enel che ultimamente hanno svolto le funzioni di secondo Ministero degli Esteri, dettando le linee della nostra politica diplomatica. Basti pensare al ruolo svolto dall’Eni e dall’Enel in Russia, grazie all’amicizia personale del Cavaliere con Putin, e quello successivo in Libia che ha innescato l’intervento militare preventivo degli “atlantici”. Altro obiettivo dei tecnocrati Ue era e rimane quello di Finmeccanica che per la sua presenza nel settore degli armamenti, e nonostante le sue attuali difficoltà, rappresenta pur sempre un boccone prelibato.

La nuova normativa comporta poteri speciali del Governo sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale e in quelli dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni. L'Esecutivo potrà intervenire per tutelare “gli interessi legittimi, essenziali e strategici del Paese”.
Nei primi due settori il Governo potrà agire “in caso di minaccia effettiva”, opponendosi all'acquisto, a qualsiasi titolo, di partecipazioni in un'impresa che svolga attività di rilevanza strategica da parte di un soggetto diverso dallo Stato italiano o da enti pubblici italiani, e potrà imporre specifiche condizioni nel caso di acquisto. Nel settore dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, il Governo potrà esercitare il potere di veto nel caso in cui il soggetto acquirente originario di un Paese extra-europeo si stabilisca all'interno dell'Unione attraverso l'acquisto di un'azienda o di un suo ramo, in particolare se questo, anche in virtù di “legami con gruppi criminali” (?), possa creare una minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti, alla continuità degli approvvigionamenti e al libero accesso al mercato.
Nel frattempo, anche per fare cassa, il governo metterà in vendita le quote ancora pubbliche (tra il 30% e il 32%) di Eni (con Enrico Mattei che si rivolterà nella tomba), Enel e Finmeccanica. Poi si vedrà.

Filippo Ghira
Fonte: www.rinascita.eu
12.03.2012


Citazione
lino-rossi
Reputable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 482
 

azzerano l'opera di Mattei, e di quella parte della DC che si alleò col miglior PCI, prima che quest'ultimo passasse armi e bagagli dall'altra parte della barricata.


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