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Grecia, tonfo in Borsa Deficit verso 14% del pil


Mari
 Mari
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Grecia, tonfo in Borsa Deficit verso 14% del pil

Standard & Poor's ha tagliato il rating a "junk" (spazzatura). Le borse bruciano 160 miliardi
27 aprile, 18:19

ATENE - Il ministro delle finanze greco Giorgio Papaconstantinou ha oggi avvertito che entro il 19 maggio è necessario che Atene riceva gli aiuti finanziari promessi da Ue-Fmi non essendo altrimenti in grado di far fronte ai suoi obblighi finanziari sul mercato. Parlando davanti ai deputati del Pasok, Papaconstantinou ha affermato che il 19 maggio sono in scadenza 9 mld di euro ed entro quella data "sarà quindi necessario che il meccanismo sia completato, concordato e sottoscritto e che i fondi inizino ad affluire".

STANDARD & POOR'S TAGLIA RATING A 'JUNK' -Standard & Poor's ha tagliato il rating della Grecia a "junk" (spazzatura)

DEFICIT 2009 POTREBBE RAGGIUNGERE 14% PIL - Il ministro delle finanze greco Giorgio Papaconstantinou non ha escluso che il deficit del 2009, già corretto da Eurostat al 13,6%, possa raggiungere il 14% del Pil. Papaconstantinou, citato dai media, ha fatto tale dichiarazione oggi davanti al gruppo parlamentare del Pasok dove é intervenuto stamane anche il premier Giorgio Papandreou. Lo stesso Eurostat aveva già ipotizzato possibili nuove correzioni al rialzo, delle quali ha parlato oggi anche il governatore della banca Centrale Provopoulos. Il governatore della Banca di Grecia Giorgio Provopoulos ha oggi indicato di prevedere che la caduta del Pil sarà quest'anno superiore al 2% previsto.

PORTOGALLO SOTTO PRESSIONE, IN RIALZO CDS E SPREAD -Il Portogallo rischia di essere il prossimo paese dell'area euro a soccombere sotto il peso dei debiti, dopo la Grecia. I credit default swaps sul debito del paese Lusitano sono aumentati oggi di 33,5 punti a 344,5 punti mentre il differenziale di rendimento dei titoli di stato a dieci anni rispetto ai corrispondenti bund tedeschi è salito di 34 punti base a 252 punti, segnando i massimi dal 1997, secondo i dati di Bloomberg. Mentre il debito portoghese, pari al 77% del Pil, è in linea con quello della Francia, a preoccupare gli investitori, spiegano gli analisti, è il debito delle imprese e delle famiglie portoghesi che rappresenta il 236% del Pil ed è superiore a quello di Grecia e Italia messe insieme. Al tempo stesso il tasso di risparmio del paese è il quarto più basso tra i paesi dell'Ocse, secondo i dati della stessa organizzazione. "Gli investitori potrebbero liberarsi dei titoli di stato portoghesi per proteggersi da un eventuale default del paese, facendo schizzare i rendimenti dei bond e spingendo Lisbona in quello stesso tunnel dove si trova Atene".

BORSE EUROPEE BRUCIANO 160 MLD -L'effetto Grecia colpisce le borse europee. Nella seduta odierna sono andati in fumo circa 160 miliardi di euro di capitalizzazione dell'indice paneuropeo Stoxx 600 che ha ceduto il 3,13%, con un ribasso accentuato negli ultimi minuti dopo il taglio di S&P al rating della Grecia.

Piazza Affari chiude in decisa flessione. Il Ftse Mib cede il 3,28% a 22.036 punti, mentre il Ftse All Share perde il 3,10% a 22.602 punti. Gli indici hanno accentuato il calo negli ultimi minuti di contrattazione dopo il taglio del rating di Standard & Poor's alla Grecia.

Tonfo in chiusura anche alla Borsa di Parigi. Le preoccupazioni dei mercati sulla crisi greca e sulle difficoltà del Portogallo hanno affondato il Cac 40 del 3,82% sotto quota 3.900 punti.

La Borsa di Londra ha chiuso in forte calo in scia all'allarme sui conti della Grecia. L'indice Ftse 100 ha chiuso a -2,61% a 5.603,52 punti.

Chiusura in forte calo alla Borsa di Francoforte. Il taglio del rating di Grecia e Portogallo ha condizionato i mercati portando il Dax a -2,73% a 6.159,51 punti.

Grecia, tonfo in Borsa Deficit verso 14% del pil 27 aprile, 18:19
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EmmeDiErre
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Caduta la Grecia, sta per cadere il Portogallo. E siccome l'appetito vien mangiando, a ruota seguiranno Irlanda, Spagna e Italia. Per l'Italia l'attacco degli speculatori potrebbe significare secessione: il Nord satellite del Centro Europa con quel che resta dell'euro, il Sud con gli altri Paesi mediterranei, con il ritorno alla lira, alla dracma, alla peseta e allo scudo supersvalutati. Il destino del vecchio continente e del suo sogno di solidarietà e di coesione è nelle mani della Germania e del suo storico bisogno di "spazio vitale", a 70 anni dall'inizio della seconda guerra mondiale, partita ancora una volta dalla Germania. Auguriamoci che la notte porti consiglio e che la signora Merkel non decida di cannibalizzare l'Europa. Anche perché ben 80 miliardi di debito greco sono nelle casse tedesche: speriamo almeno che non soffra di autolesionismo.


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