"persone inutili"
"Il problema [con le classi inferiori] è la noia e cosa farne"
Nel silenzio generale, i padroni del discorso introducono un concetto che nega nel modo più assoluto l'essenza e il valore dell'essere umano: "persone inutili". Anche senza fare riferimento ad una qualsiasi religione o "spiritualità", ogni individuo ha il diritto di vivere e di autodeterminarsi, ovvero di dare lui stesso un "senso" alla sua esistenza. Dichiarare una persona "inutile" è una perversione. Accettare un tale concetto passivamente, significa avallare che "loro" sono i padroni del genere umano, perché è ovvio che le persone sono "inutili" a "loro".
Quello che "loro" chiamano "noia" è in realtà il sogno dell'umanità: le macchine svolgono il lavoro, mentre gli esseri umani hanno finalmente tempo di dedicarsi a mille e una attività gratificanti.
ekain3 wrote:
Cosa dobbiamo fare con tutte queste persone "inutili"? Il consulente di Schwab suggerisce una combinazione di droghe (farmaci) e giochi per computer
Tempo fa, il defunto Principe Filippo fece discutere quando consigliò ai sudditi disoccupati di fare sport. Beh, tutto sommato mi aspettavo di peggio, è molto umano questo signore. Pensavo davvero che proponesse di trasformare noi in cibo, in stile soylent green. Invece no, mi concede anche un computer e che cos'altro?
Ironia a parte, c'è da rilevare che questi personaggi hanno sempre meno timore ad esternare pubblicamente i loro pensieri aberranti mentre, parallelamente, il politicamente corretto sta spazzando via dal dibattito pubblico tutti i concetti e i significati che in fin dei conti danno un senso alla nostra esistenza. In epoca di "inclusione" e "wokismo" è dunque possibile parlare di esseri umani inutili e di come "gestirli". Che cosa ci suggeriscono simili dichiarazioni? Forse la vera natura di questi tristi signori malvissuti incapaci di saziarsi e di vedere un limite al proprio potere. Fanno sicuramente paura ma rivelano anche la vulnerabilità di progetti distopici che già ora, a proprio modo, si scontrano con la realtà.
Il regno unito (unito ancora per poco a sentire scozzesi e gallesi) è tuttora una nazione iper-classista con un parlamento in cui parte dei seggi sono ereditari e con una assurda concentrazione della proprietà terriera
me tocca 'a cità 'a repubblica! (ho oscurato con xxxx alcuni termini osceni)
Secondo un rapporto pubblicato di recente a Londra, un gruppo di appena 1.200 famiglie xxx controlla un terzo del territorio nazionale: quasi 90 mila chilometri quadrati di latifondi e zone agricole. L' equivalente, grosso modo, dell' intera Italia del nord in mano a poco più di mille persone
...
Il xxxxx Carlo, con il suo ducato di Cornovaglia, la xxxxx Elisabetta e il xxxxx di Westminster sono tra gli altri maggiori latifondisti del regno. L' immagine dell'xxxxx inglese che vive in un castello, circondato da boschi, laghi e terre, con centinaia di servi, non è dunque del tutto obsoleta.
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Nel regno unito solo il re o la regina sono gli unici proprietari dei territori d’Inghilterra e del Galles (la Scozia è tuttora un altro regno). Quello che una persona o una società può avere è solo il diritto di possesso basato su un permesso di usare la terra. Non è un caso che chi vive nel passato abbia idee tanto strampalate, farebbe bene a ricordarsi del suo omonimo del 1649.
@ cedric
"Quello che una persona o una società può avere è solo il diritto di possesso basato su un permesso di usare la terra."
Vale anche per la City of London?
I terreni su cui sono costruiti gli edifici della City di Londra sono soggetti alle stesse regole di tutti gli altri terreni dell'Inghilterra e del Galles (per la Scozia e l'Ulster pare sia un poò diverso diverso).
Questo non cambia di una virgola la possibilità di ascriverne il valore di mercato a bilancio perchè anche il solo diritto di possesso ha un valore economico e puo' essere tranquillamente venduto, comperato e dato a garanzia. Fa parte dei tanti "diritti di godimento" che offrono la piena disponibilità del bene senza tuttavia a averne la proprietà nel senso del diritto italiano del termine.
Il tutto nasce dalla presenza di una monarchia (che anche se costituzionale è pur sempre una monarchia) che prevede che la nuda terra sia proprietà della Corona che concede ai propri fedeli sudditi il diritto di goderne (quasi) in eterno e di trasmetterlo tramite successione ereditaria. Nelle democrazie europee le cose sono diverse anzi sono simmetriche. La nuda terra è di proprietà del singolo che pero' non ne ha alcun diritto se non quello di possederlo: non puo' costruirci sopra, non puo' scavarci dentro per estrarre minerali, non puo' neppure coltivarci, non puo' particamente farci nulla senza senza aver preventivamente ricevuto una apposita concessione/autorizzazione dallo Stato.
Negli stati uniti è ancora diverso: non solo la nuda terra è di proprietà del singolo, ma anche quello che c'è sottoterra (il classico petrolio) e quello che c'è sopra (però fino alla stratosfera). Da quelle parti basta rispettare le rigide norme relative alle costruzioni, produzioni e conduzioni (le famigerate regole di quartiere sul taglio dell'erba) per fare tutto quel che si vuole.
Paese che vai usanze che trovi.
La City NON è di proprietà della Corona: è una 'terra' autonoma in base a vecchi statuti medievali, autonoma e autocratica. La regina vi è 'invitata' ad entrare con formalità apposite che ne certificano la sua estraneità, il suo non-potere.
E' argomento già affrontato in precedenza qui su CDC.
La City NON è di proprietà della Corona: è una 'terra' autonoma in base a vecchi statuti medievali, autonoma e autocratica. La regina vi è 'invitata' ad entrare con formalità apposite che ne certificano la sua estraneità, il suo non-potere.
E' argomento già affrontato in precedenza qui su CDC.
È quello che sapevo anch'io, pur non avendolo letto su ComeDonChisciotte.
Comunque ringrazio Cedric per aver toccato l'interessante argomento che mi ha permesso di approfondire. Quando in Inghilterra c'è un cambio di proprietà/possesso di terreni, venditore e acquirente sono come vassalli nel medioevo. Incredibile.