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Hitler e Renzi: analogie di metodo


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Hitler e Renzi: analogie di metodo
http://marcodellaluna.info/sito/2016/05/15/hitler-e-renzi-analogie-strategiche/

Nota: questo appunto intende descrivere oggettive analogie di metodo politico-giuridico nella scalata al potere compiuta dai due statisti e non affermare qualsivoglia equivalenza dei loro meriti o demeriti.

Hitler nel 1933 e Renzi nel 2016 stanno ambedue giocandosi il tutto per tutto per scalare il controllo dello Stato e per mutarne radicalmente la costituzione vigente, ma nel rispetto formale delle sue norme, ossia per rivoltarli dall’interno, servendosi dei poteri dello Stato, anziché attaccandoli materialmente dall’esterno.

Entrambi riconoscono che l’ostacolo principale al loro progetto è la separazione dei poteri dello Stato assieme all’esistenza di organi di controllo indipendenti, e puntano a eliminarlo unendo in sè il potere esecutivo, quello legislativo, quello di nomina degli organi di controllo.

Entrambi vengono terzi e ultimi di una serie di premier (il primo dopo Von Papen e Von Schleicher, il secondo dopo Monti e Letta) che sono “premier del Presidente” (rispettivamente, del vecchio presidente Von Hindenburg e del vecchio presidente Napolitano), dove “premier del Presidente” significa “capo del governo scelto e sostenuto dal capo dello Stato” che gli firma i decreti legge anche al di fuori dei presupposti costituzionali per la loro emissione e che assicura loro il voto del parlamento (forzando i partiti a collaborare e minacciando i parlamentari di scioglierlo se gli vota la sfiducia, così da far loro perdere seggio e vitalizio).

E qui segnalo una differenza tra Hitler e Renzi: Von Hindenburg era stato eletto dal popolo a maggioranza assoluta, mentre Napolitano da una maggioranza parlamentare frutto di una legge poi dichiarata incostituzionale, cioè del Porcellum, che è la medesima maggioranza con cui Renzi ha fatto votare la sua costituzione. Quindi il percorso di Renzi verso il potere è meno democraticamente legittimato e meno formalmente “legalitario” di quello di Hitler.

Torniamo alle analogie:

Entrambi epurarono l’ala sociale del loro partito (rappresentate rispettivamente, diciamo, da Strasser e da Fassina) per assicurarsi l’appoggio e le sovvenzioni del grande capitale.

Hitler divenne premier pugnalando alle spalle Von Schleicher, Renzi pugnalando alle spalle Enrico Letta. Entrambi rassicurarono la vittima prima di colpirla. Hitler fece uccidere Von Schleicher il 30giugno 1934.

Ambedue hanno cercato invano di ottenere la maggioranza assoluta alla elezioni generali, e hanno conseguito il potere sfruttando le divisioni e la miopia dell’insieme delle altre forze politiche.

Ambedue hanno sfiorato il 40% dei suffragi popolari, per poi iniziare a perdere consensi, ma hanno continuato nondimeno la scalata al potere e le rispettive riforme, fino a conseguirle, nonostante il declino della fiducia popolare.

Una volta divenuti premier, entrambi hanno preteso e ottenuto di modificare la costituzione in modo da accentrare nelle proprie mani le fila di tutti i poteri dello Stato, eliminando i controlli indipendenti di garanzia e la possibilità di una reale opposizione parlamentare.

Entrambi hanno usato il governo, il potere esecutivo, per promuovere queste riforme costituzionali.

Entrambi hanno chiamato il popolo a un referendum confermativo del nuovo ordine – Hitler nell’agosto 1934, Renzi nell’ottobre 2016 – presentando il referendum come un plebiscito per legittimare politicamente la propria persona senza sottoporsi ad elezioni generali, e per legare alla propria persona il nuovo ordine costituzionale.

Entrambi hanno fatto riforme che limitano sostanzialmente la partecipazione e la scelta politica popolari in favore delle liste bloccate redatte dal capo del partito.

Inoltre entrambi hanno preteso e ottenuto di sopprimere le autonomie federali, imponendo ai governi e i parlamenti regionali il principio di supremazia del governo centrale.

Ancora, entrambi hanno soppiantato la figura del Presidente, dopo averla usata per scalare il potere: Hitler assorbendone le funzioni alla morte di Von Hindenburg, Renzi, alle dimissioni di Napolitano, scegliendosi in proprio una persona assecondante, senza spicco né autonomia, come poi avverrà automaticamente sotto la sua costituzione, con effetto analogo a quello ottenuto da Hitler quando riunì alla propria carica di premier quella di Presidente.

Entrambi, prima delle votazioni decisive, si sono assicurati appoggio e visibilità da parte dei principali mezzi di informazione di massa: Hitler prevalentemente con la forza, Renzi prevalentemente con le sovvenzioni e il canone in bolletta.

Entrambi hanno saputo comperare, fino all’ultimo, il sostegno dei cattolici centristi. Hitler li scaricò non appena possibile.

Entrambi, infine e naturalmente, hanno agito per il dominio della Germania sull’Europa.

15.05.16 Marco Della Luna


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PietroGE
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Non esageriamo con le analogie. Renzi non è Hitler e non lo sarà mai, neanche se lo volesse.


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Non esageriamo con le analogie. Renzi non è Hitler e non lo sarà mai, neanche se lo volesse.

Sta confermando lo slogan che ho pubblicato?


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PietroGE
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Non esageriamo con le analogie. Renzi non è Hitler e non lo sarà mai, neanche se lo volesse.

Sta confermando lo slogan che ho pubblicato?

No


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Matt-e-Tatty
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Manca una differenza notevole tra i due:

Hitler era un suprematista, nel bene e nel male voleva che il suo paese fosse forte, avanzato, che dominasse su tutta l'Europa.

Renzi è una quinta colonna in Italia, lavora con lo scopo di asservire e impoverire gli italiani più di quanto non lo siano.


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Manca una differenza notevole tra i due:

Hitler era un suprematista, nel bene e nel male voleva che il suo paese fosse forte, avanzato, che dominasse su tutta l'Europa.

Renzi è una quinta colonna in Italia, lavora con lo scopo di asservire e impoverire gli italiani più di quanto non lo siano.

Molto vero: per anni Hitler ebbe Hjalmar Schacht quale ministro dell'economia, Renzi ha Padoan.
Già questo spiega diverse cose.
Un'ulteriore differenza sta nel fatto che il dittatore riconosceva la propria natura e la rendeva ben visibile.
Dimodoché le sue vittime sapevano almeno da cosa doversi difendere.
Inoltre, per nella totale deprecabilità della sua opera, la dittatura tedesca, come quella italiana avevano una sensibilità per il sociale che le portò a realizzare una serie di opere che ora il democratiicissimo PD sta smantellando con le sue politiche di estrema destra finanziaria: pensioni, copertura sanitaria, case e lavoro per il popolo ecc.

Inoltre, mentre Renzi fa il jobs act che causa precarizzazione, demansionamento e disoccupazione di massa, insieme alla caduta delle retribuzioni pro capite, in Germania tra il 1932 e il 1937 il monte salari passò da 32 a 48 miliardi di marchi.
Qui sotto alcuni dati riguardanti i consumi tedeschi di vari generi alimentari:

Consumi pro capite in Germania 1932 1937

Farina (Kg) 44, 6 55,4

Carne 42,1 45,9

Lardo 8,5 8,1

Margarina 7,8 5,4

Pesce 8,5 12,2

Patate 191,0 174,0

Zucchero 20,0 24,0

Caffè 1,6 2,1

Birra (litri) 51,4 62,9

Come si vede crebbero i consumi di prodotti "ricchi", carne, pesce, caffè, e calarono quelli poveri: patate margarina.

Non ho sottomano una uguale tabella che riassuma i valori attuali italiani, ma credo basti ricordare:

Produzione industriale -25%

PIL -9%

(ma solo perché ora vi si calcolano i proventi di rapine, smercio di stupefacenti e prostituzione, elementi tendenti all'incremento nella fasi recessive, altrimenti il valore sarebbe molto peggiore)

Risparmio -55%

Insomma, se ai fini dell'acquisizione del potere il metodo tra i due è lo stesso, gli scopi perseguiti sono diametralmente opposti.


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AcidBoy
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Già definire "statista" un Renzi 🙄


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venezia63jr
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Della luna ha voluto copiare l'articolo di Dezzani, il confronto fra renzi e mussolini.
Solo che non e' stato originale, tanto ormai e' diventato di moda equiparare il male
a Hitler.
L'equazione era renzi=Itzhak Yoram Gutgeld .


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