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Il colonnello israeliano dello Stato islamico


dana74
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scusate se fosse già stato pubblicato, non ho tempo di controllare, se fosse cancellate il topic

Il colonnello israeliano dello Stato islamico
novembre 29, 2015

F. William Engdahl NEO 25/11/2015
Questo sicuramente non doveva succedere. Sembra che un colonnello israeliano sia stato “catturato con i pantaloni calati”. Intendo dire è stato catturato assieme a un branco di terroristi cosiddetti dello SI o Stato islamico o SIIL o DAASH a seconda le preferenze, da soldati dell’esercito iracheno. Interrogato dall’intelligence irachena, apparentemente ha detto molto sul ruolo delle IDF di Netanyahu nel sostenere lo SIIL.

A fine ottobre un’agenzia di stampa iraniana, citando un alto ufficiale dei servizi segreti iracheni, riferiva la cattura di un colonnello dell’esercito israeliano del battaglione Golani, Yusi Oulen Shahak, collegato allo SIIL operante in Iraq nel fronte di Salahudin. In una dichiarazione semi-ufficiale a Fars News Agency un comandante dell’esercito iracheno ha dichiarato: “La sicurezza e le forze popolari hanno preso prigioniero un colonnello israeliano“, aggiungendo che il colonnello delle IDF “aveva partecipato ad operazioni terroristiche del gruppo taqfirita dello SIIL“, e il colonnello era stato arrestato asisieme a numerosi terroristi dello SIIL, fornendo dettagli: “Il nome del colonnello israeliano è Yusi Oulen Shahak ed è indicato colonnello della brigata Golani… codice di sicurezza e militare Re34356578765az231434“.

Perché Israele?
Fin dall’inizio dell’efficace bombardamento russo di obiettivi selezionati in Siria, il 30 settembre, i dettagli del ruolo molto sporco non solo di Washington, ma anche del membro della NATO Turchia del presidente Erdogan, Qatar e altri Stati, sono venuti alla luce del sole per la prima volta. È sempre più chiaro che almeno una fazione dell’amministrazione Obama abbia svolto un ruolo molto sporco dietro le quinte, sostenendo lo SIIL per promuovere la rimozione del presidente siriano Bashar al-Assad e aprire la via inevitabilmente a caos e distruzione in stile libico che farebbe dell’attuale crisi dei rifugiati siriani in Europa un semplice gioco in confronto. La “fazione pro-SIIL” a Washington comprende i cosiddetti neoconservatori, radunati intorno al disonorato ex-capo della CIA e carnefice del “surge” iracheno generale David Petraeus, tra cui anche il generale John R. Allen che da settembre 2014 era l’inviato speciale del presidente Obama presso la coalizione globale per contrastare lo SIIL (Stato islamico di Iraq e Levante) e, fin quando si dimise nel febbraio 2013, anche la segretaria di Stato Hillary Clinton. Significativamente, il generale John Allen, fautore acceso della “No Fly Zone” dagli Stati Uniti in Siria al confine con la Turchia, che il presidente Obama ha rifiutato, fu sollevato dall’incarico il 23 ottobre 2015, poco dopo il lancio degli efficacissimi attacchi russi ai siti terroristici in Siria di Jabhat al-Nusra di al-Qaida e dello SIIL, cambiando l’intera situazione del quadro geopolitico della Siria e del Medio Oriente.

I rapporti delle Nazioni Unite citano Israele
Che Likud di Netanyahu e militari israeliani collaborino strettamente con i falchi neo-conservatori di Washington è ormai noto, così come la veemente opposizione del primo ministro Benjamin Netanyahu all’accordo nucleare di Obama con l’Iran. Israele considera il gruppo filo-iraniano sciita Hezbollah nel Libano un arcinemico. Hezbollah ha attivamente combattuto a fianco dell’Esercito siriano contro lo SIIL in Siria. La strategia del generale Allen per “bombardare lo SIIL” da quando fu posto a capo delle operazioni nel settembre 2014, come Putin e il Ministro degli Esteri della Russia Lavrov hanno ripetutamente sottolineato, lungi dal distruggere lo SIIL in Siria, ne ha notevolmente ampliato il territorio controllato. Ora è chiaro che ciò era proprio l’intento di Allen e della fazione bellicosa di Washington. Almeno dal 2013 i militari israeliani hanno anche bombardato apertamente ciò che sostenevano essere obiettivi di Hezbollah in Siria. Dall’inchiesta è emerso che in realtà Israele colpiva obiettivi di Hezbollah che coraggiosamente combatte SIIL e altri terroristi in Siria.
Di fatto Israele aiutava lo SIIL, come i bombardamenti “anti-SIIL” del generale John Allen. Che una fazione del Pentagono operi segretamente dietro le quinte per addestrare, armare e finanziare ciò che oggi viene chiamato SIIL in Siria è ormai di dominio pubblico. Nell’agosto 2012, un documento del Pentagono classificato “segreto” e poi declassificato su pressione dell’ONG Judicial Watch degli Stati Uniti, dettaglia proprio l’emergere di ciò che è diventato lo SIIL, nato dallo Stato Islamico in Iraq e poi affiliatosi ad al-Qaida.

Il documento del Pentagono dichiara “…vi è la possibilità di creare un dichiarato o meno principato salafita in Siria orientale (Hasaqa e Dayr al-Zur), e questo è esattamente ciò che le potenze che sostengono l’opposizione (ad Assad) vogliono per isolare il regime siriano, considerato profondità strategica dell’espansione sciita (Iraq e Iran)“.

Le potenze che sostenevano l’opposizione nel 2012 includevano Qatar, Turchia, Arabia Saudita, Stati Uniti e dietro le quinte Israele di Netanyahu. Proprio tale creazione del “principato salafita in Siria orientale”, territorio oggi dello SIIL, era l’ordine del giorno di Petraeus, Allen e altri a Washington per distruggere Assad. E’ ciò che spinge l’amministrazione Obama ad avanzare la bizzarra richiesta a Russia, Cina e Iran di cacciare Assad prima di passare a distruggere lo SIIL.

Ora il mondo vede chiaramente la doppiezza di Washington nel sostenere ciò che i russi con precisione chiamano “terroristi moderati” contro Assad regolarmente eletto. Che Israele sia nel nido di ratti delle forze terroristiche in Siria è confermato da un recente rapporto delle Nazioni Unite. Ciò che il rapporto non menziona è il motivo per cui le IDF israeliane abbiano tale appassionato interesse in Siria, in particolare nelle alture del Golan.

Perché Israele vuole cacciare Assad
Nel dicembre 2014 il Jerusalem Post riportava i risultati di una relazione in gran parte ignorata, e politicamente esplosiva, che dettagliava gli avvistamenti delle Nazioni Unite di militari israeliani insieme ai terroristi dello SIIL. La forza di pace delle Nazioni Unite, la Forza di osservatori dell’ONU sul disimpegno (UNDOF), di stanza dal 1974 al confine sul Golan tra Siria e Israele, rivelava che Israele collabora strettamente con i terroristi dell’opposizione siriana, tra cui al-Qaida, al-Nusra e SIIL, sulle alture del Golan, con cui “mantiene stretti contatti negli ultimi 18 mesi“. La relazione fu presentata al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I media tradizionali di Stati Uniti e occidente ne hanno sepolto i contenuti esplosivi. I documenti delle Nazioni Unite dimostrano che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) mantengono contatti regolari con i membri del cosiddetto Stato islamico da maggio 2013. L’IDF dichiarava che ciò valeva solo per cure mediche ai civili, ma l’inganno fu svelato quando gli osservatori dell’UNDOF notarono i contatti diretti tra forze dell’IDF e dello SIIL, oltre alle cura ai terroristi dello SIIL. Le osservazioni includevano il trasferimento di due casse dalle IDF allo SIIL, i cui contenuti non furono confermati. Inoltre il rapporto delle Nazioni Unite identificava ciò che i siriani etichettavano “punto di trasferimento di forze tra Israele e SIIL“, una preoccupazione dell’UNDOF presentata al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’UNDOF fu creata dalla risoluzione n° 350 del maggio 1974 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per le tensioni dopo la Guerra del Kippur dell’ottobre 1973 tra Siria e Israele, creando una zona cuscinetto tra Israele e Siria sul Golan, governato e controllato dalle autorità siriane, secondo
l’accordo sulle Forze di disimpegno del 1974. Solo alle forze dell’UNDOF era consentito stazionarvi, che oggi contano 1200 osservatori. Dall’escalation degli attacchi israeliani alla Siria nel 2013, sulle alture del Golan, sostenendo la presenza di “terroristi di Hezbollah“, l’UNDOF stessa fu oggetto di attacchi massicci dai terroristi di SIIL o al-Nusra di al-Qaida, per la prima volta dal 1974, con rapimenti, omicidi, furto di armi, munizioni, veicoli e altri beni, e saccheggio e distruzione di strutture delle Nazioni Unite. Qualcuno evidentemente non vuole che l’UNDOF rimanga sulle alture del Golan.

Israele e il petrolio del Golan
Nell’incontro con il presidente Obama alla Casa Bianca, il 9 novembre, il primo ministro israeliano Netanyahu chiese a Washington di riconsiderare il fatto che, dalla guerra dei sei giorni del 1967 tra Israele e Paesi arabi, Israele abbia illegalmente occupato una parte significativa delle alture del Golan. Nell’incontro, Netanyahu, apparentemente senza successo, invitava Obama a sostenere la formale annessione israeliana delle alture occupate illegalmente del Golan, sostenendo che l’assenza di un governo siriano operativo “permette di pensarla diversamente” sullo status futuro dell’importante area strategica. Naturalmente Netanyahu non parlava apertamente di come IDF e altre forze israeliane fossero responsabili dell’assenza di un governo siriano attivo, sostenendo SIIL e al-Qaida. Nel 2013, quando l’UNDOF cominciò a documentare i molteplici contatti tra militari israeliani e SIIL e al-Qaida sulle alture del Golan, l’oscura compagnia petrolifera di Newark in New Jersey, Genie Energy, con una filiale israeliana, Afek Oil & Gas, cominciò ad entrare nelle alture del Golan con il permesso del governo Netanyahu, per cercare il petrolio. Quello stesso anno, gli ingegneri militari israeliani revisionarono la recinzione al confine di 45 miglia con la Siria, sostituendola con una barricata di acciaio con filo spinato, sensori, rilevatori di movimento, telecamere a infrarossi e radar, collegandolo al Muro che Israele ha costruito in Cisgiordania. È interessante notare che l’8 ottobre, Yuval Bartov, capo geologo della controllata israeliana di Genie Energy, Afek Oil & Gas, dichiarava alla TV israeliana Channel 2 che la sua azienda aveva trovato un grande giacimento di petrolio sulle alture del Golan: “Abbiamo trovato uno strato di olio di 350 metri di spessore nelle alture del Golan meridionali. In media nel mondo, gli strati hanno uno spessore di 20 – 30 metri, e questo è 10 volte più grande, quindi parliamo di notevoli quantità“. Come ho sottolineato in un precedente articolo, l’International Advisory Board di Genie Energy include gente come Dick Cheney, l’ex-capo della CIA e infame neo-con James Woolsey, Jacob Lord Rothschild e altri. Ovviamente nessuna persona ragionevole penserebbe che ci possa essere un legame tra militari israeliani e SIIL e altri terroristi anti-Assad in Siria, soprattutto sulle alture del Golan, il ritrovamento di petrolio della Genie Energy nello stesso luogo, e l’ultimo appello ad Obama di Netanyahu a “ripensarci” sulle alture del Golan. Saprebbe troppo di “teoria della cospirazione” e come sanno tutte le persone ragionevoli le cospirazioni non esistono, sono solo coincidenze. O? In effetti, parafrasando le parole immortali di Brad Pitt nel ruolo del primo tenente Aldo Raine nella scena finale del brillante film di Tarantino, Bastardi senza gloria, sembra che il vecchio Netanyahu e i suoi amici ciucciapiselli di IDF e Mossad siano stati presi con le mani nella sudicia marmellata della Siria.
F. William Engdahl è consulente di rischio strategico e docente, laureato in Scienze Politiche all’Università di Princeton, autore di best-seller su petrolio e geopolitica, in esclusiva per la rivista online “New Eastern Outlook“.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

https://aurorasito.wordpress.com/2015/11/29/il-colonnello-israeliano-dello-stato-islamico/


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spadaccinonero
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ciao Dana bentornata, si il topic è già stato aperto tempo fa...


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Xeno
 Xeno
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ciao Dana bentornata, si il topic è già stato aperto tempo fa...

si e pare sia una bufala

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=286935


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Stodler
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Questa del colonnello è già stata smarscherata come bugia:

https://vicinoriente.wordpress.com/2015/11/03/la-bufala-dellufficiale-israeliano-catturato-insieme-a-membri-dellisis/

LA BUFALA DELL’UFFICIALE ISRAELIANO CATTURATO INSIEME A MEMBRI DELL’ISIS

Articolo 21, portale dedicato all’informazione, ha pubblicato un mio articolo in merito ad una vicenda che da un paio di settimane sta tenendo banco sul web e sui social network: l’arresto, avvenuto nella zona di Mosul da parte delle “forze popolari irachene” (le milizie sciite sostenute da Teheran), di un colonnello israeliano impegnato in attività insieme a membri dell’Isis. Il sito statunitense Veterans Today, in un articolo a firma di Nahed Al-Husaini, si è spinto fino a pubblicare le “ammissioni” fatte dal “colonnello” (che, secondo il sito U.S.A. sarebbe addirittura un generale della Brigata Golani), così come gliele ha riportate un certo Dr. Haissam Bou-Said, “ambasciatore” e Alto Rapppresentante per gli Affari Esteri U.S. al Parlamento e segretario generale del DESI – European Department for Security and Information. Dopo alcuni giorni dalla sua prima diffusione, la notizia dell’arresto dell’alto ufficiale israeliano – che non era stata oggetto né di conferme, né di interessamento da parte di agenzie professionali – è stata rilanciata in Italia sia dal Televideo che da Rainews, con il risultato di conferirle autenticità e credibilità. Riporto integralmente il mio intervento su Articolo 21, cui faccio seguire qualche ulteriore osservazione (parzialmente già postata sulla mia pagina Facebook) sull’origine di quella che appare come una colossale bufala, che però impazza come se fosse una verità su siti e social network di mezzo mondo, anche grazie al pressappochismo e alla incompetenza delle redazioni di Televideo e Rainews.

Siria, la guerra si combatte anche sul terreno della propaganda e della disinformazione

di Germano Monti
Come tutte le guerre, quella che da anni insanguina la Siria si combatte anche sul terreno della propaganda e della disinformazione. Il regime di Assad e i suoi potenti alleati russi e iraniani hanno investito molto su questo terreno.

L’agitprop del regime siriano si manifesta principalmente sul web e sui social network, dove una moltitudine di siti e pagine si incaricano di tradurre e diffondere viralmente le veline dei media di Damasco, Mosca e Teheran. Proprio gli Iraniani sembrano essersi specializzati nella costruzione di false notizie, vere e proprie bufale, che però trovano nel mondo migliaia di megafoni virtuali pronti a rilanciarle, e l’Italia appare come uno dei Paesi più esposti a questo nuovo tipo di black propaganda, dove i boatos rimbalzano in poche ore sulle bacheche e nelle caselle di posta elettronica di milioni di persone. Una delle agenzie più attive nella fabbricazione di notizie false è l’iraniana Fars News, della quale riporto qui alcuni degli scoop più clamorosi.

Nell’agosto del 2012, si diffonde la notizia agghiacciante di un bambino di un quartiere sciita di Damasco barbaramente assassinato dall’Esercito Siriano Libero, dopo essere stato costretto ad assistere all’uccisione dei genitori. Non contenti, i feroci terroristi dell’ESL hanno diffuso la fotografia del bimbo impiccato. Come è naturale, questa notizia suscitò in Italia reazioni sdegnate, fino a quando l’Osservatorio Italo-Siriano non dimostrò che la fotografia terribile rilanciata dall’agenzia iraniana era quella di un bimbo vittima di un crimine a sfondo sessuale, perdipiù risalente a tre anni prima: “Il primo lancio della foto risale a dicembre 2009, quando l’Esercito Libero, fiero e sostenuto dall’Occidente, neanche sapeva di esistere, e purtroppo si tratterebbe di uno stupro, di un povero piccolo bambino che uno schifoso pedofilo avrebbe violentato e poi impiccato – Dio lo maledica – direi che questo bambino ne ha subiti anche troppi di abusi.. e sarebbe ora di finirla!!”. Qui il link al mio articolo dell’epoca: https://vicinoriente.wordpress.com/2012/08/10/la-bufala-iraniana.

Sempre di matrice iraniana la “notizia”, del febbraio 2013, di un’eroica impresa dell’aviazione siriana, che avrebbe sorvolato con i suoi Mig Tel Aviv e Haifa, lanciando non bombe ma volantini. Non solo falso, ma anche ridicolo, eppure questa “notizia” suscitò l’entusiasmo – sia pure di breve durata – di molti attivisti “antimperialisti”, nonostante fosse veramente incredibile. Qui il link ad uno dei lanci della redazione italiana di IRIB, la radio iraniana, con tanto di filmato sottotitolato: http://italian.irib.ir/notizie/mondo/item/120867-caccia-siria-sorvolano-telaviv-le-immagini-diffuse-dalla-tv-israeliana-video-sottotitoli-in-italiano.

Infine, da ricordare la “notizia” di un F16 isareliano abbattuto nell’ottobre 2013 dalla contraerea di Assad sui cieli siriani, compresa di foto del relitto, poi rivelatasi quella di un F16 dell’aviazione pakistana precipitato – in Pakistan – per un’avaria. Un mese prima, l’aviazione siriana aveva abbattuto addirittura un ultramoderno caccia U.S.A. F22 “Raptor”. Tutte balle, ovviamente, ma non per migliaia di followers più o meno orientati verso il sostegno al regime siriano.

La novità di questi giorni non è rappresentata, dunque, dalla diffusione – ancora una volta, da parte dell’agenzia Fars News – di un’altra “notiziona”, ma dal fatto che, ad una settimana dalla sua comparsa sul web e sui social network, la stessa “notiziona” sia stata rilanciata dal servizio pubblico italiano, precisamente da Televideo e Rainews ( http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-70366234-7bfa-4e06-9e67-a46fd27781fc.html).

Il lancio originale di Fars News pubblicava, oltre al numero di matricola del “colonnello israeliano” (Re34356578765az231434), una sua fotografia, ovviamente ripresa e diffusa ampiamente sul web. Eccola:

La notizia, se vera, sarebbe stata senz’altro dirompente: la prova provata, anzi, la famosa “pistola fumante” a dimostrazione della complicità di U.S.A. e, soprattutto, di Israele nei confronti dei terroristi del sedicente Stato Islamico, con conseguenze politiche e diplomatiche di prima grandezza. Sarebbe stato, quindi, lecito attendersi dalla Rai un minimo di verifica, che invece, in tutta evidenza, non c’è stata.

Eppure, non era difficile capire che si trattava dell’ennesima bufala: anche a colpo d’occhio, si nota la giovane età del militare, incompatibile con il grado di colonnello o, addirittura, generale, come affermato in altri lanci. Inoltre, nei giorni scorsi, in molti avevano notato come il numero di matricola diffuso dall’agenzia iraniana fosse discorde da quelli comunemente utilizzati dall’esercito israeliano (e, quindi, dalla Brigata Golani), composti da sole sette cifre. Infine, avrebbe dovuto costituire motivo di prudenza il fatto che un tale evento – a distanza di una settimana dal primo lancio – non fosse stato minimamente preso in considerazione da alcuna agenzia di una qualche importanza e professionalità.

Al sottoscritto sono stati sufficienti cinque minuti per risalire alla vera identità rappresentata nella foto del “colonnello”: si tratta del sergente Oron Shaul, 21 anni, effettivamente appartenente alla Brigata Golani, rimasto ucciso a Gaza nell’operazione “Protective Edge” del luglio 2014. Qui il link al sito – in italiano! – che riporta l’elenco dei caduti israeliani, con foto e breve biografia: http://www.conqueritalia.com/Ic/caduti.htm. E questo è il link al lancio effettuato proprio da Rainews all’epoca dei fatti: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/crisi-di-gaza-israele-rende-noto-il-nome-del-soldato-disperso-oron-shaul-sergente-hamas-rivendicato-rapimento-21-anni-45ba9b84-cb6f-4bda-8757-5e33879da75e.html. Evidentemente, oggi nelle redazioni di Televideo e Rainews non c’è nessuno che abbi
a cinque minuti di tempo da dedicare alla verifica di una notizia di questa portata, prima di darla in pasto al pubblico.

3 novembre 2015

Il cosiddetto “diplomatico” autore delle clamorose “rivelazioni” pubblicate da Veterans Today ( http://www.veteranstoday.com/2015/10/21/breaking-story-israeli-general-captured-in-iraq-confesses-to-israel-isis-coalition) è il Dr. Haissam Bou Said, presentato da Veterans Today come “USA Parliament (Intr) Foreign Minister and European Department for Security and Information Secretary General Ambassador”, che suona come una cosa importante. Peccato che il Dr. Haissam Bou Said pare sia in realtà un truffatore internazionale piuttosto noto (cfr. https://haissambousaid.wordpress.com) e che sia socio di un certo Davide Cioccarelli, conosciuto dalle nostre parti come uno dei promotori dell’ “Esercito di Silvio”, la singolare organizzazione che si proponeva di sostenere e difendere con ogni mezzo Silvio Berlusconi (il quale, per la verità, non è sembrato entusiasta dell’iniziativa, fortemente osteggiata anhe da molti dei suoi più stretti collaboratori).
Il Dr. Haissam Bou Said e il Cioccarelli fanno parte di un’organizzazione che si chiama Interdipco, una delle cinque aderenti all’Esercito di Silvio,le cui attività sono descritte in questo articolo del luglio 2013, dove ritroviamo alcune vecchie conoscenze e dove l’acronimo DC sta proprio per Davide Cioccarelli: http://www.agoravox.it/INCHIESTA-L-esercito-di-Silvio-l.html. In quest’altro articolo, invece, potete scoprire un momento dell’attività della strana organizzazione di Cioccarelli e Said: http://www.forumitalia.info/index.php…. e in quest’ultimo alune preoccupazioni espresse per le caratteristiche “militari” di Interdipco: http://www.lanotiziagiornale.it/lombra-dei-mercenari-dietro-lesercito-di-silvio .
Ce n’è abbastanza per considerare destituite di ogni fondamento, nonché assolutamente ridicole, le “rivelazioni” di Veterans Today, così come ridicola è la “notizia” di un alto ufficiale israeliano di un’unità di èlite che, impegnato in un’operazione segretissima, si porta appresso il numero di matricola, come una recluta qualsiasi. Magari, aveva addosso anche le lettere della mamma e della fidanzatina.
Insomma, dato che per ricostruire questa insulsa vicenda un dilettante come me ha impiegato esattamente un quarto d’ora, mi piacerebbe sapere quanto guadagnano i “giornalisti” di Televideo e Rainews che hanno diffuso – al pari di un qualsiasi sito spazzatura – una frescaccia di questa portata, alimentando le paranoie delle migliaia di complottari (di destra, di “sinistra” e a 5 stelle) che infestano il web. Last but not least, appare assolutamente evidente come la diffusione di “notizie” così clamorosamente false faccia perdere credibilità alle vere denunce delle violenze e dei crimini quotidianamente commessi nel Vicino Oriente, come avvenuto proprio in occasione dell’operazione “Protective Edge” contro la Striscia di Gaza, quando in molti diffusero immagini delle città siriane devastate dai bombardamenti di Assad, spacciandole come immagini provenienti da Gaza, con il risultato di minare la credibilità di chi documentava le reali atrocità commesse dall’esercito israeliano in quell’occasione.

P.S. Naturalmente, sono in trepida attesa di conoscere il seguito delle “rivelazioni” del “generale israeliano” che certamente Veterans Today pubblicherà.


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spadaccinonero
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ciao Dana bentornata, si il topic è già stato aperto tempo fa...

si e pare sia una bufala

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=286935

beh a quell'età è un po difficile essere colonnello...


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