Notifiche
Cancella tutti

Il progetto a metà


cubainforma
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1957
Topic starter  

www.cubainformazione.it

Harold Cardenas Lema

La Rivoluzione cubana ha cercato di essere se stessa, con molta difficoltà. Dopo della Zafra dei 10 Milioni dovemmo entrare nel sistema egemonico sovietico, eravamo tra i più autonomi e sebbene approfittammo delle sue conquiste non potemmo evitare difetti. Le due generazioni anteriori alla nostra vissero e studiarono sotto i successi e i germi sovietici. Qualcuno crede che i batteri dello stalinismo non sopravvivono al calore dei Caraibi? La storia, poi, ci ha costretto a tornare alla creazione autoctona, nuovamente in situazione di crisi. Il progetto cubano è un cammino a metà, riflettiamo un po' al riguardo.

Abbiamo così tante sfide che le parole come diritti umani e democrazia, non erano molto comuni a Cuba fino a poco tempo fa. L'atteggiamento vergognoso dei modelli europei, verso questi, giunse alle nostre coste e terminiamo regolandoli alla difettosa opposizione nazionale, quando dovrebbero essere paradigmi del socialismo. Ultimamente abbiamo recuperato un po' di esse, ma ci manca ancora molto.

Forse non abbiamo ancora imparato che il socialismo, in realtà, non si basa su modelli egemonici né sulle spalle di un solo uomo. Possiamo citare molti esempi dell'uno e dell'altro, di come anche con le migliori intenzioni, si ipotechino gli sforzi di milioni e falliscano le rivoluzioni.

La nostra capacità di dialogo è limitata, facile è squalificarci mutuamente, il difficile è riconoscere ragioni oltre le proprie. L'ortodossia ci ha spesso portato a perseguire coloro che differiscono da noi, le vessazioni dall'estero ci ha portato a disconoscerle, ma non è qualcosa di sano.

Il progetto nazionale non può essere costruito solo da una élite politica né economica, neanche in condizioni di aggressione o con le migliori intenzioni. I dirigenti devono essere uno strumento per attuare la volontà popolare, non individui che applicano interpretazioni particolari o abbiano la capacità di distruggere la vita di qualcuno dando un pugno sul tavolo.

Dobbiamo apprendere che il socialismo non si costruisce ignorando le leggi fondamentali dell'economia. Per sopravvivere non possiamo neppure mettere a repentaglio essenze nazionali, che l'investimento estero è il benvenuto, ma non regalandogli il paese. Né possiamo chiudere gli occhi di fronte ad un divario sociale che aumenta ogni giorno.

E' imperativo realizzare una comunicazione politica che, oggigiorno, è quasi inesistente. Che prima di fare una sfilata di Chanel qualche dirigente spieghi i milioni che ciò porterà al paese e quello che sarà fatto con quei soldi, che avere un simbolo della banalità, in Prado, a solo pochi metri da famiglie che non potrà mai comprare una borsa di tale marchio, è un male necessario per un bene maggiore. Se avviene un'epidemia di dengue appaia il ministro della salute e spieghi cosa si sta facendo a riguardo, che è obbligato a farlo e non pensi che sia volontario.

Se abbiamo una crisi di emigranti in Costarica, Bruno Rodriguez parli, quel giorno stesso, su come ci preoccuperemo di quei compatrioti, il minimo che possiamo fare dopo preoccuparci per molti altri nel mondo. Spesso si fanno cose così, si fanno cose bene, ma nessuno se ne accorge ed è come se non fossero fatte, siamo pessimi nelle pubbliche relazioni. Anche che i nostri rappresentanti rendano conto in pubblico e direttamente della loro gestione, che non dobbiamo vedere l'Assemblea Nazionale a frammenti.

Il progetto non potrà sopravvivere senza il consenso necessario. Sembrerebbe che ci sia una barriera invisibile per cui, anche se la maggioranza sanno quali sono i problemi ed esiste la volontà reale di risolverli, sono incapaci a farlo. Quindi abbiamo un problema di mentalità od un problema di risorse umane nei settori della decisione? Abbiamo un blocco che non ci permette far nulla o le strutture sono mal concepite?

Ad un certo punto dobbiamo iniziare a rispondere alle domande difficili perché alla velocità a cui tutto sta accadendo, corriamo il rischio che il progetto rimanga a metà. Ed io non voglio dire ai miei figli che il sacrificio dei loro nonni e bisnonni si è concluso in nulla. O che non abbiamo fatto nulla al riguardo, ora che siamo in tempo.


Citazione
Condividi: