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Il Regno Unito dopo la Brexit ha un volto poco piacevole

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Maia
 Maia
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Marco Mancassola, scrittore
Qualcosa di straordinario e sinistro sta accadendo nel Regno Unito. Dopo i mesi di limbo seguiti allo shock del referendum sulla Brexit, il nuovo volto del paese – quello che avrà una volta fuori dell’Europa – ha cominciato a definirsi. E per adesso non ha tratti molto piacevoli.

A disegnare questo nuovo volto è anzitutto la leader conservatrice e prima ministra Theresa May. Durante la conferenza annuale dei tory che si è tenuta a Birmingham, la premier ha tracciato la sua visione per la nuova società britannica.

Passate le divisioni della campagna per il referendum, la conferenza ha chiaritoche la Brexit è diventata la fede assoluta del governo: quando Theresa May ha annunciato che il processo formale di divorzio dall’Unione europea comincerà entro marzo, la notizia è stata accolta con grande entusiasmo.

Theresa May ha anche ribadito che il controllo dell’immigrazione – ovvero il divieto di libera circolazione per i cittadini europei che vengono nel Regno Unito – sarà il cardine di ogni trattativa con l’Europa. L’intera conferenza tory ha abbracciato una retorica antimmigrazione e le figure di spicco del governo hanno gareggiato nel lanciare proposte in questo senso, inclusa una drastica riduzione degli studenti stranieri ammessi nel Regno Unito.

Opinione pubblica raggelata
Amber Rudd, ministra dell’interno, ha dichiarato che bisogna mettere al primo posto “gli interessi della gente britannica” e ha proposto che ogni azienda del paese renda pubblico il numero dei suoi dipendenti stranieri, in modo da “svergognare” le aziende che non assumono abbastanza britannici.

La proposta ha raggelato l’opinione pubblica liberale e conquistato le prime pagine – con toni di giubilo sui tabloid populisti di destra, e dipreoccupazione sui giornali moderati. In un video diventato subito virale, si vede un conduttore della Lbc, popolare emittente radiofonica di commenti politici, mentre legge un brano di un discorso che suona simile a quello di Amber Rudd – salvo poi rivelare che si tratta di un brano del Mein kampf.

Le polemiche hanno spinto il governo a fare marcia indietro, ma sarebbe un errore pensare che si sia trattato di un isolato passo falso. Un sondaggio di YouGov ha mostrato che il 59 per cento dei britannici appoggia l’idea di Rudd. Ed è significativo il commento del principale finanziatore del partito nazionalista Ukip, l’imprenditore Arron Banks: “È bello che certe idee, considerate finora marginali, siano ora diventate di senso comune”.

La visione di May – definita ‘maysmo’ da un commentatore del Times – ha l’ambizione di rimodellare la società britannica

In molti, inclusa la leader scozzese Nicola Sturgeon, hanno accusato i tory di usare un linguaggio uguale a quello dell’Ukip. Con la sua virata a destra e il “pugno di ferro” su immigrazione e trattative europee, il governo cavalca il nuovo clima sociale successivo al referendum.

A Birmingham, d’altro canto, Theresa May ha affrontato anche altri temi. Ha parlato di economia e stato sociale, aprendo in questo caso a posizioni di centro e perfino, almeno in apparenza, di sinistra. Ha avanzato proposte per aumentare la spesa pubblica, rompendo con la tradizionale avversione tory per l’investimento statale. Ha parlato di diritti dei lavoratori, di difesa dei consumatori e di giustizia sociale. Ha criticato i grandi poteri economici, la politica monetaria, e le “élite metropolitane” che non capirebbero le ansie della “gente comune”. Ha lodato i valori patriottici.

Quadratura del cerchio
In pratica, ha confezionato una visione politica che include posizioni di estrema destra sull’immigrazione, posizioni di apparente centrosinistra sull’economia, condite da dosi di populismo e nazionalismo. In questo modo conta di sottrarre elettori da un lato all’Ukip e dall’altro al Labour, già in disfatta per i suoi travagli interni.

Soprattutto, la visione di May – definita “maysmo” da un commentatore del Times – ha l’ambizione di rimodellare la società britannica. Una straordinaria quadratura del cerchio capace di intercettare, perfettamente, le inquietudini della maggioranza che ha votato per la Brexit. I principali nemici restano ovviamente l’Europa, con la sua libertà di movimento dei lavoratori, e più in generale la società globalizzata, troppo aperta e troppo complessa.

Ciò che risulta sinistro in questa visione è il filo diretto che viene teso, in essa, tra giustizia sociale e attacco all’immigrazione. Le proposte antimmigrati fatte a Birmingham sono emblematiche di un approccio che pensa a una società postglobale, in cui la retorica preferita è quella della protezione delle comunità locali.

Questa protezione appare certo giusta e necessaria. Un posto di lavoro dovrebbe essere disponibile anzitutto per i componenti della comunità locale – ma il criterio per stabilire chi appartiene alla comunità può essere davvero la nazionalità? In questo modo non si superano gli aspetti problematici della globalizzazione; si creano invece spaventose tensioni regressive.

Dopo la prima fase di incredulità, Londra pare essersi rassegnata all’incubo della Brexit

Per i tre milioni e mezzo di immigrati europei, italiani inclusi, che vivono nel Regno Unito, il nuovo corso del governo apre l’ennesima crepa psicologica con il paese che li ospita. Notizie di aggressioni xenofobe si sono susseguite per tutta l’estate, culminate nel pestaggio mortale di un cittadino polacco a Harlow, una cittadina a nord di Londra.

Alcuni casi di “immigrati di alto profilo” che hanno deciso di andarsene sono diventati simbolici: come il direttore del Victoria & Albert Museum (uno dei principali musei di Londra), il tedesco Martin Roth, che si è dimesso in polemica con la “retorica di guerra” del referendum. La sua assunzione era stata un simbolo del carattere internazionale di Londra. Le sue dimissioni sono un segno che quel carattere è in pericolo.

Quanto a Londra, la capitale cosmopolita che ha accusato con più forza lo shock del referendum, il sindaco Sadiq Khan ha espresso varie volte la proposta di istituire visti esclusivi per la città. Tali visti consentirebbero ai lavoratori europei e stranieri di continuare a venire a Londra anche in caso di pesanti cambiamenti nelle leggi nazionali sull’immigrazione.

Dopo la prima fase di incredulità, Londra pare essersi rassegnata all’incubo della Brexit, divenuta una sorta di crisi sistemica, di sottofondo, accanto alla crisi immobiliare e al rischio terroristico. Ma adesso che l’obiettivo guida della Brexit è più esplicito – smantellare determinati aspetti della globalizzazione, a partire dalla mobilità della forza lavoro – si trova sotto attacco il modello stesso di vita della capitale, ciò che ha determinato la sua prodigiosa crescita economica e culturale negli ultimi vent’anni.

I segnali economici, sia a Londra sia nel resto del paese, restano contraddittori. L’occupazione e i consumi finora hanno retto. In compenso la sterlina è crollata ai minimi dagli anni ottanta e gli esperti si aspettano un aumento dei prezzi dei beni importati. Le previsioni di crescita economica per il prossimo anno sono state ridotte, e Philip Hammond, il ministro delle finanze, ha ammesso che ci saranno “montagne russe” nel futuro prossimo. Molti investimenti restano fermi in attesa di vedere cosa accadrà.

Come in un romanzo di spie
La realtà raccontata solo in parte da May e i suoi ministri è che l’esclusione dal mercato unico europeo – che sarà una conseguenza del divieto di libera circolazione dei cittadini stranieri – farà entrare il Regno Unito in acque del tutto inesplorate. Le pulsioni politiche alla base della Brexit continuano a prevalere sulle cautele economiche. I politici sostenitori della hard Brexit, ovvero di un distacco radicale dalla Ue, hanno ripetuto per mesi come un ritornello che accetteranno volentieri di ritrovarsi più poveri, se questo servirà a fermare l’immigrazione. Ma a ritrovarsi più poveri saranno, inevitabilmente, i lavoratori che il governo sostiene di voler proteggere.

Gli uffici del dipartimento governativo che dovrà gestire i negoziati per l’uscita dall’Europa (Department for exiting the European union), lavorano intanto a pieno ritmo. Il Regno Unito e l’Ue dovranno contrattare, punto per punto, un divorzio senza precedenti. L’Economist l’ha chiamato “il divorzio più complesso del mondo”, e sarà un divorzio senza amore. Merkel e Hollande hanno risposto con toni di forte polemica alla svolta di May. La “retorica di guerra” si fa sempre più evidente.

In questi giorni, il governo britannico ha rifiutato di assumere come consulenti alcuni accademici della London school of economics, studiosi di politiche europee, perché non sono cittadini britannici – nel timore, pare, che venissero in contatto con informazioni sensibili riguardanti i negoziati. Quasi come in un romanzo di spie. Per la prima volta in decenni, gli interessi del Regno Unito e quelli dell’Europa si trovano in aperto, brusco contrasto.

http://www.internazionale.it/opinione/marco-mancassola/2016/10/11/brexit-theresa-may-razzismo-e-populismo


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adestil
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Maia,ma mi sfugge perchè non sei contenta se quanto hai scritto sugli UK fosse vero..?
Magari avvenisse anche in Italia..
Imporre alle imprese di assumere un numero massimo di immigrati..un mito..smonterebbe sul nascere tutti i motivi che sono alla base dell'immigrazione forzata dai paesi africani verso l'Europa ed in particolare l'Italia,ossia sostituire la forza lavoro europea che non rinuncia a diritti,welfare conquistati in secoli di lotte anche sanguinosi,con scalzacani senza arte ne parte che non avendoli mai avuto i diritti e non avendo mai combattutto per essi,non avrebbero problemi a vederseli non riconosciuti.
Anche le paghe orarie seguirebbero ,come i diritti la stessa sorte,delle globalizzazione delle merci ossia competizione al ribasso sia di stipendi,diritti,qualità sicurezza del lavoro e dei prodotti..ci arrivi Maia?

L'immigrazione spinta e selvaggia serve proprio a spingere al ribasso il costo del lavoro ed i diritti in una Europa che a causa dell'Euro non può più svalutare nè competere con monete diverse attagliate alla propria economia (mentre continua ad avere incredibilmente diversi sistemi fiscali che giocano ancora contro l'economia.. se metti insieme la rigidezza dell'euro ,le tasse alte,hai l'Italia ossia un paese vicino al crollo)

Gli italiani che lavorano per multinazionali britanniche(o anche italiane) in UK accettano stipendi molto più bassi degli inglesi ed allo stesso modo le aziende(multinazionali )italiane che competono con quelle inglesi ,in UK,prendono appalti a prezzi molto più bassi avendo manodopera specializzata italiana a prezzi più bassi..
Infatti l'italiano che lavora per una azienda italiana (o pure inglese)in UK poi i soldi li riporta alla famiglia in Italia dove il costo della vita è più basso degli UK per cui può permettersi di essere pagato meno.
Un pò come i neri che da noi ,i pochi che hanno voglia di lavorare(quindi escludiamo da subito quelli arrivati dopo la caduta di Berlusconi con telefonino in mano ed occhiali da sole )per capirci quelli per cui lo stato non spende 35euro al giorno,accettano lavori pesanti e senza diritti ,tanto poi se ci riescono i soldi li rimandano in patria dove anche con paghe miserabili in euro li vive bene mezzo villaggio...

Lo schema è quello senza contare,ma tu questo Maia,mi sa che non lo sai,ogni anno escono dall'Italia 35miliardi di euro che gli immigrati rimandano al paese alle loro famiglie..
e non ci sono limiti di spedizione dei denari che quasi sempre in nero viaggiano secondo i canali di money transfer(western union e moneytransfer che pochi sanno che sono aziende USA proprietà di grandi gruppi bancari,bank of america in primis,e sono sottratti a controlli fiscali ,a SERPICO,tranne specifica azione di un giudice,ma non c'è alcuna controllo o trasparenza come invece Monti ha introdotto su tutti gli altri sistemi di pagamento per cui il database della banca è collegato direttamente coi computer dell'Agenzia dell'entrate e dell'INPS,anche per l'ISEE,vedi un pò!)
questo equivale ad una perdita netta.. di 350miliardi di euro in 10anni ,quindi immaginate quanti soldi costoro portano via da una economia che appunto è in recessione dal 2001 e chissà se non sia anche questa una componente non di poco conto visto che equivalgono ad una grossa finanziaria....e che questi soldi cmq vengono tolti da una economia in deflazione ossia di scarsità di circolazione di moneta..toglierne ogni anno 35miliardi dalla circolazione per spenderli nei paesi di provenienza è esiziale..

questo è un motivo in più tra i tanti motivi per cui l'immigrazione di massa(non quella controllata e limitata)andrebbe impedita..cara la mia Maia..
e non voglio tediare coi le pensioni di ricongiungimento di cui nessuno parla..
per cui una famiglia di immigrati (immaginiamo moglie e marito)che vive in Italia può chiedere il ricongiungimento coi padri e madri degli stessi...e basta che vengono una volta in Italia
si presentano all'INPS ed gli spetta come ad un italiano ,ma con 50euro in più,circa 450euro al mese di pensione,poi può tornarsene nel paese di origine e godere di questo tesoretto...
con 450euro al mese+ 13estima e 14esima li fai la vita da nababbo..
e non ci sono nè prerequisiti(ossia tot anni di aver quantomeno vissuto in Italia per il percettore della pensione)nè postrequisiti ossia rimamere in Italia,perchè questo lederebbe i principi dei diritti dell'uomo della libera circolazione(anche se non esiste un solo paese al mondo,tranne l'Italia,che non abbia una legge sull'immigrazione clandestina!)

e poi Maia di che ti preoccupi?
Ho sentito analoghe preoccupazioni da parte di politici italiani che hanno figli che studiano ad Oxford(coi nostri soldi!)...a te cosa interessa?

O ti dispiace perchè sarà più difficile fuggire dall'Italia abbandonandola alle orde di spacciatori,violentatori,ladri e nullafacenti parassiti?
Che rimangano qui tutti quei giovani a combattere contro l'immigrazione clandestina che invade il nostro paese e fa anche arricchire le cooperative(quelle rosse e bianche legate a partiti e vaticano) per strada a combattere o in qualunque posto..
invece che fuggire..

Fanno strabenissimi gli inglesi ammesso che lo facciano poi fino in fondo,per me lo faranno ma solo in parte,il solito compromesso,anche se dagli inglesi ti puoi aspettare di tutto,in questo caso anche belle notizie..

Intanto tutti i gufi che dicevano che gli UK sarebbero falliti,sono scomparsi..
visto che a fallire sono le nostre banche ora ancora di più che si blocca la circolazione negli UK(come chiudere una arteria/vena importante dentro al corpo!)visto che i risultati delle nostre borse sono di centinaia di punti peggiori di quella inglese

di che sta parlando signora Maia...
lei ha preso un abbaglio globalizzante ed immigrazionista..

Sa quale è invece ciò che mi sconvolge..
che mentre tutti gli stati europei(che hanno tutti come il resto del mondo un lagge molto bene precisa e che fanno rispettare sull'immigrazione clandestina) noi continuiamo a fare entrare (con l'aiuto che aveva del ridicolo l'altra sera in tv si vedevano navi spagnole scaricare questi clandestini sulle spiagge italiane...e li quale sarebbe la scusa di non sbarcarli da loro ,mia sono la svezia,se non quella che deve essere l'Italia la sacrificata,il campo profughi all'aperto)orde di clandestini,ormai non se ne parla manco più di quanti ne arrivano...
e se i confini sono chiusi(ventimiglia,svizzera,austria) noi diveremmo un campo profughi all'aperto...
gli inglesi che sono il punto di approdo (quindi da loro non si va via,sono poi un isola simile a noi) l'hanno capito ed hanno ripristinato i confini veri,come ogni stato dovrebbe fare..

Invece noi abbiamo un governo che continua ad abbaiare minacciando l'UE che se non ci saranno aiuti economici(l'italia chiede solo a margine la ripartizione!)non che smetteranno di caricare clandestini ma che lo faranno da soli,con le proprie forze..
Capito che fa il vendipentole di firenze?
Minaccia che continuerà ad accogliere clandestini...
Chi non ha la tv e non la ascolta (ovviamente in maniera critica)e se ne vanta pure in realtà non sa mai veramente dove è collocato questo governo e l'Italia e verso dove stiamo andando a passi velocissimi...
Mai visto un premier minacciare di fare le cose che gli chiedono e per di più senza farsi dare i soldi ..
Perchè a renzi interessa solo questo..
ossia poter far debito fuori bilancio per far arricchire la casta che rappresenta(coop comprese ovviamente) e poter fare piccole regalie per i voti..certo non può investire per far ripartire l'Italia,gli verrebbe impedito subito...

il motivo per cui Renzi non chiede la ripartizione dei clandestini è semplice(oppure fa finta di chiederla)ed è lo stesso motivo per cui chi smaltisce l'immondizia ,se la tiene stretta...
gli immigrati come disse Buzzi rendono più della droga..(e quindi della finanza!)

vorrebbe fare come Erdogan a 6miliardi di euro alla botta..ma non ne ha abbastanza,per adesso..e poi i confini nostri a nord sono strabloccati invece dalla turchia all'europa i confini sono tutti labili..quindi Erdogan è molto più temuto....

ieri sera in tv c'era un imprenditore dell'immigrazione clandestina che in 4 anni aveva quadruplicato il fatturato da 2milioni a 8milioni di euro(quando si dice che c'è crisi per le aziende..dipende dal settore!) era a rete 4 e quindi fu maltrattato giustamente..
costui era andato li con la faccia tosta di lamentarsi che non veniva pagato più nei tempi corretti e che andando avanti cosi' di vedeva costretto a non ''assistere '' più i clandestini...
risposta di un certo Carabue(solo sentirlo parlare fa venire l'orticaria) ''se non li paghiamo questi se ne vanno in giro a rubare'' non aggiunse violentare ma avrebbe dovuto..

capito?ora c'è pure il ricatto...

prego la notte di svegliarmi e trovarmi in un paese come gli UK
ma lei Maia si chiede perchè invece noi non possiamo manco decidere si uscire dall'UE?
Glielo dico io,siamo una nazione a sovranità fortissimamente limitata...
ed lei invece di dir male di quanto accade negli UK dovrebbe gioire per loro e piangere per lei..che non solo non può votare per uscire dall'UE,e non può votare più manco per le province (si votano tra loro)e per il senato(se vince il SI),ma sono anni ormai che in Italia lei non può votare manco per le nazionali,si eleggono tra loro,forse nel 2018,forse..


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ws
 ws
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se l' elite inglese ha permesso al "popolo" inglese di esprimersi per la brexit e poi sta dando seguito rapidamente alla sua "volonta'" e' perche' certamente sa cose che noi non sappiamo


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cdcuser
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se l' elite inglese ha permesso al "popolo" inglese di esprimersi per la brexit e poi sta dando seguito rapidamente alla sua "volonta'" e' perche' certamente sa cose che noi non sappiamo

concordo .... si stanno "rassettando i ranghi" e si inizia dai "giardini di casa" (vedi Sud America, ... che poi hanno il lavoro facilitato in tali paesi, questo è un altro paio di maniche)


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PietroGE
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Non capisco le critiche dell'articolo. La May ha preso atto che la globalizzazione e l'immigrazione sono due processi che hanno solo creato danni alla Gran Bretagna, e ha giustamente deciso di procedere nella strada del post globalismo. Questa non è ideologia di destra, è semplicemente fare gli interessi del Paese, un Paese che viene giustamente considerato, dalla nuova classe dirigente post brexit, proprietà del popolo britannico e non un albergo, come da noi e in altre parti d'Europa.
E se poi assomiglia ad una versione edulcorata della politica nazional-socialista perché preoccuparsi o farsene una colpa, l'importante è che funzioni dal punto di vista economico sociale.
Questo è un governo post-ideologico, pragmatico e vicino agli interessi della gente e noi dovremmo fare come loro.


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Primadellesabbie
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Non ho mai visto tanti cartelli "assumiamo" come in queste settimane, anche sugli ingressi di attività minuscole ed anche in provincia.

Che siano tutti impazziti?

UK senza stranieri? Chiunque sappia come funziona questo Paese non prenderebbe neanche in considerazione questa possibilità. Poi si vedrà...

Il discorso della May, a questo proposito, deve essere considerato in funzione di una ineludibile trattativa con la UE, probabilmente già in corso, mirata a mantenere inalterate alcune relazioni vantaggiose.

Magari avremo occasione di fare un discorso a parte sui "polacchi", più di 1 milione solo a Londra, pare, e con qualche problemuccio connesso: https://www.youtube.com/watch?v=JYtXlv4k550


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Non capisco le critiche dell'articolo. La May ha preso atto che la globalizzazione e l'immigrazione sono due processi che hanno solo creato danni alla Gran Bretagna, e ha giustamente deciso di procedere nella strada del post globalismo. Questa non è ideologia di destra, è semplicemente fare gli interessi del Paese, un Paese che viene giustamente considerato, dalla nuova classe dirigente post brexit, proprietà del popolo britannico e non un albergo, come da noi e in altre parti d'Europa.
E se poi assomiglia ad una versione edulcorata della politica nazional-socialista perché preoccuparsi o farsene una colpa, l'importante è che funzioni dal punto di vista economico sociale.
Questo è un governo post-ideologico, pragmatico e vicino agli interessi della gente e noi dovremmo fare come loro.

Non a caso sono calvinisti. 😉


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PietroGE
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Non a caso sono calvinisti. 😉

Non sono calvinisti. Sono anglicani e cattolici e sempre più islamici.


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PietroGE
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Anche il governo tedesco ha deciso di rendere sempre più difficile l'immigrazione in Germania di coloro che cercano lavoro. D'ora in poi per avere i soldi dell'assistenza sociale bisognerà aspettare 5 anni.

https://www.welt.de/politik/deutschland/article158697044/Regierung-zeigt-Haerte-gegen-europaeischen-Sozialtourismus.html


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Maia
 Maia
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adestil , hai visto la fonte? Ho ripostato un articolo.


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Non sono calvinisti. Sono anglicani e cattolici e sempre più islamici.

Gli anglicani traggono le loro linfe dai calvinisti, legga il seguente link: http://www.inghilterra.net/cultura/religione-anglicani-protestanti. 😉


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Primadellesabbie
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Su questo tema c'é troppa fretta di prendere posizione, ed emerge soprattutto il quadro culturale proprio del commentatore, fino a coprire la realtà e portare fuori strada.

Per leggere quello che accade e, ancora più difficile, cercare di prevedere quello che accadrà, é di fondamentale importanza aver conosciuto l'originale modo di vita e l'organizzazione del Regno Unito di prima che ci fosse l'Unione Europea.

Qui, interi settori della vita economica sono fatti funzionare, da sempre, esclusivamente e prevalentemente da stranieri: il servizio postale, esemplare ed efficientissimo, la mano d'opera nelle costruzioni e nella manutenzione stradale, parte della ristorazione, inoltre i medici e gli infermieri negli ospedali sono in grande prevalenza stranieri, anche di provenienza extra comunitaria.

E tutto questo in un quadro di assoluta normalità e fiducia, che non determina la minima tensione nella popolazione.

Motivi di tensione o di allarme che non mancano visti i tempi in cui viviamo. C'é stato un periodo, gli anni scorsi, nel quale bande di giovanissimi terrorizzavano alcuni quartieri, o all'esistenza di enormi realtà etniche, come Brixton, dove 1 milione e mezzo di giamaicani (prevale il matriarcato) hanno creato problemi alcuni decenni or sono, i quartieri dell'est, popolati da asiatici ai quali si riferiva l'UKIP nelle sue campagne, l'immigrazione più recente dai Paesi dell'Est e da quelli in crisi dell'Europa, composta da individui che non si considerano "ospiti", e che per conseguenza tendono ad imporre i loro modi "rustici" e poco "britannici", sommati alle strane idee dell'Occidente che alcuni di loro si sono fatte e si portano dietro, determina qualche malumore.

Interpretare i modi ed i riti della politica inglese, poi...

Cercare di spiegare le cose "all'italiana", come mi par di vedere nell'articolo e in alcuni commenti porta, lo ripeto, fuori strada.


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Determinante nella vittoria del Brexit è stato il voto dei WASP, ci sarà pure una ragione? B)


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PietroGE
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Cercare di spiegare le cose "all'italiana", come mi par di vedere nell'articolo e in alcuni commenti porta, lo ripeto, fuori strada.

La Gran Bretagna ha usato quella che sia chiama una politica di community, cioè ha creato dei veri e propri ghetti dove vigono le usanze e a volte le leggi della comunità di immigrati. Per altro la stessa politica è adottata dal Canada e in misura minore dagli USA.
L'indipendenza delle comunità è tale che per i milioni di islamici presenti nel Paese esistono "consigli" (tribunali informali) che applicano la sharia cioè la legge islamica : https://fullfact.org/law/uks-sharia-courts/

È ovvio che questo è l'esatto contrario dell'integrazione e i problemi nascono regolarmente quando due o più comunità vengono in contatto tra loro.
Con il brexit gli inglesi hanno iniziato il cammino inverso e stanno in primo luogo bloccando la recente immigrazione dall'Est europeo e dei richiedenti asilo dal continente europeo. Poi si vedrà. La tendenza però, al contrario della sciagurata politica italiana e europea, è quella di chiudere le porte.


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Primadellesabbie
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Con il brexit gli inglesi hanno iniziato il cammino inverso. ... La tendenza però, al contrario della sciagurata politica italiana e europea, è quella di chiudere le porte.

Se lo dici tu!


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