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Imprenditore USA vuole comprare Nord Stream 2+la UE serve l'assist


dana74
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Imprenditore USA vuole comprare Nord Stream 2, ma è improbabile che Gazprom accetti di vendere
Stephen P. Lynch ha intenzione di comprare la fallita società che gestisce il gasdotto Nord Stream 2 , ma per ora sembra improbabile che Gazprom venda

 26 Novembre 2024Di Fabio Lugano

 

È improbabile che il gigante russo del gas Gazprom, azionista di Nord Stream 2, accetti di cedere la proprietà del gasdotto a un investitore statunitense, ha dichiarato martedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, commentando la notizia secondo cui un uomo d’affari statunitense avrebbe intenzione di fare un’offerta per il gasdotto.

L’uomo d’affari statunitense Stephen P. Lynch, che ha vissuto in Russia per due decenni e vi ha svolto attività commerciali, ha chiesto una licenza agli Stati Uniti per cercare di acquistare Nord Stream 2, come ha riferito la scorsa settimana il Wall Street Journal.

Lynch ha chiesto al Tesoro degli Stati Uniti l’autorizzazione a negoziare l’acquisto dell’infrastruttura del gasdotto per la fornitura di gas russo alla Germania che non è mai stato utilizzato, secondo quanto riportato dal Journal.

 

Nord Stream 2 è attualmente oggetto di una procedura fallimentare in Svizzera e se questa dovesse portare a una vendita all’asta del gasdotto, Lynch vuole poter provare ad acquistarlo.

L’uomo d’affari americano, che ha lasciato la Russia nel 2019 e ora vive a Miami, sostiene che la proprietà americana del gasdotto sarebbe nell’interesse degli Stati Uniti e dell’Europa.

“Il nocciolo della questione è questo: Si tratta di un’opportunità unica nella generazione per il controllo americano ed europeo sull’approvvigionamento energetico europeo per il resto dell’era dei combustibili fossili”, ha dichiarato Lynch al Journal in un’intervista.

Commentando la notizia di oggi, il lo portavoce del Cremlino, Peskov, ha dichiarato: “Non ho sentito che tutti gli azionisti sono favorevoli a mettere all’asta questa infrastruttura energetica critica. Non ho sentito nemmeno che la parte russa, rappresentata da Gazprom, sia favorevole alla vendita”.

“Non mi risulta che Gazprom voglia mettere l’infrastruttura di trasporto del gas nelle mani degli Stati Uniti”, ha dichiarato Peskov, citato dall’agenzia di stampa russa Interfax.

Secondo Lynch, molti investitori non farebbero offerte per l’acquisto di Nord Stream 2 se venisse messo in vendita, a causa delle intricate ottiche geopolitiche. Tuttavia, secondo le fonti del Journal, tra gli offerenti ci saranno probabilmente procuratori russi, società cinesi ed entità di altre giurisdizioni non allineate con gli interessi degli Stati Uniti.

Il Nord Stream 2 non è mai entrato in funzione dopo che la Germania ha interrotto il processo di certificazione in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.

https://scenarieconomici.it/imprenditore-usa-vuole-comprare-nord-stream-2-ma-e-improbabile-che-gazprom-accetti-di-vendere/?fbclid=IwY2xjawG9mSNleHRuA2FlbQIxMAABHYTv6KMDgtd47c_qyh78vTrDfvd1mhJIA8O3-Pv8c-h3az0aL3jhIUTTNg_aem_zQ3R_D2t2jSobAHyuhRXpw#google_vignette

 

Il Tribunale dell'Unione europea respinge il ricorso della Nord Stream 2
Dopo che la Corte ha dichiarato in parte ricevibile il ricorso
BRUXELLES, 28 novembre 2024,

BRUXELLES - Il tribunale dell'Unione europea ha respinto di nuovo il ricorso presentato dalla Nord Stream 2 AG, sussidiaria di Gazprom, contro la direttiva europea che estende alcune norme del mercato interno del gas naturale ai gasdotti provenienti da Paesi terzi.

La sussidiaria svizzera di Gazprom contesta la possibilità concessa agli Stati membri di derogare queste norme solo per i gasdotti completati prima della data di entrata in vigore della direttiva, vale a dire maggio 2019, da cui quindi sarebbe esclusa l'infrastruttura Nord Stream 2 per il trasporto del gas russo in Europa.

La società aveva contestato le norme già nel 2020 al Tribunale dell'Unione europea, che ha respinto tale ricorso in quanto "irricevibile".

Nord Stream 2 AG ha quindi impugnato l'ordinanza alla Corte di giustizia che nel 2022 l'ha dichiarata "parzialmente ricevibile", annullando in sostanza l'ordinanza del Tribunale e rimettendo la controversia di nuovo nelle mani del Tribunale Ue, secondo cui il fatto che "non possa beneficiare di tale deroga non impedisce" a Nord Stream Ag "di sfruttare il gasdotto Nord Stream 2 in modo economicamente accettabile e di ottenere un appropriato rendimento dei suoi investimenti". Di conseguenza, considera che non ci sia stata alcuna violazione del principio della certezza del diritto o al principio della parità di trattamento con gli Stati terzi

https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2024/11/27/il-tribunale-dellunione-europea-respinge-il-ricorso-della-nord-stream-2_55e7609b-00d1-422a-897c-eaf18a1d92b5.html?fbclid=IwY2xjawG9mVdleHRuA2FlbQIxMAABHYTv6KMDgtd47c_qyh78vTrDfvd1mhJIA8O3-Pv8c-h3az0aL3jhIUTTNg_aem_zQ3R_D2t2jSobAHyuhRXpw


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dana74
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non credo probabili le speculazioni dell'autore sul fatto che questo Lynch agisca per conto di Trump, ma tutto è possibile 

 

Nord Stream2: qualcuno lo fa saltare e ora l’America se lo compra
di Ennio Remondino *

Ricordate la storia del gasdotto North Stream? Quando venne fatto saltare tutti i media occidentali assicurarono: “Sono stati i russi! Il perfido Putin vuole tenere l’Europa al gelo!“. Inutile far notare, ai tempi (due anni e mezzo fa!) che sembrava piuttosto strano che chi il gasdotto lo aveva costruito per vendere il proprio gas e guadagnarci sopra si mettesse a distruggerlo. In fondo, per fare un dispetto all’Europa (alla Germania, in primis) sarebbe bastato chiudere il rubinetto a monte…

Non fu sufficiente neppure che quell’esaltato di Radoslav Sikorski, ex ministro degli Esteri polacco, ora autocandidato al posto di premier, si mettesse a gridare ai quattro venti “Grazie, America!“.

Poi arrivò la magistratura tedesca, dopo laboriose e per nulla ben viste indagini, che emise un mandato di cattura per un “cittadino ucraino” considerato dei servizi segreti, che aveva agito sotto la copertura logistica polacca e col probabile aiuto dei “colleghi” statunitensi e inglesi. Silenzio di tomba, nessuno disse nulla. Men che mai il governo Scholz…

Ora la ciliegina finale. Un imprenditore della Florida – un vicino di casa Trump, insomma – si sta muovendo per comprare “il rottame”, per dare agli Usa “il controllo americano sull’approvvigionamento energetico europeo per il resto dell’era dei combustibili fossili”. Ogni cosa è al suo posto. O magari non proprio…

*****

Comprare a buon prezzo dal ‘cattivo’
Wall Street Journal: l’idea dell’imprenditore della Florida è quella di acquistare ciò che resta del gasdotto inutilizzato sul fondo del Mar Baltico all’asta fallimentare in Svizzera. “Si tratta di un’opportunità unica per il controllo americano sull’approvvigionamento energetico europeo per il resto dell’era dei combustibili fossili”, ha dichiarato Lynch, che ha perciò formalmente chiesto al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti il via libera per negoziare con entità sottoposte a sanzioni”.

Controllata Gazprom svizzera fallita
Il mega-gasdotto, proprietà di una controllata svizzera del gigante russo Gazprom dichiarata fallita, è lungo 1.230 chilometri ed è capace di trasportare circa 27,5 miliardi di metri cubi di gas dalla Siberia alla Germania settentrionale. Completato poco prima dell’invasione russa dell’Ucraina, non è mai realmente entrato in funzione a causa delle sanzioni occidentali contro Mosca, e una serie di esplosioni nel settembre 2022 ne hanno distrutto una delle due linee principali, mentre l’altra è intatta ma inutilizzata.

Se ‘tappi il buco’ quanto potrebbe valere?
Lynch è convinto di avere buone probabilità di aggiudicarsi Nord Stream 2, valutato circa 11 miliardi di dollari, poiché a suo dire molti altri investitori non presenteranno alcuna offerta a causa dell’intricata geopolitica coinvolta nel condotto. Gli altri offerenti, sostiene, saranno probabilmente aziende legate a Pechino, Mosca o altri avversari di Washington interessati a fare uno “sgarbo” agli statunitensi. Lui no, abile braccio della ‘finanza audace Usa’ in Russia. A fare buoni affari spesso con l’amico Trump.

‘Monte Valle Partners’
Sul suo profilo LinkedIn, Lynch spiega di aver fondato la sua azienda – la Monte Valle Partners – dopo la crisi finanziaria russa del 1998 per rilevare beni immobiliari in difficoltà. Nel 2000 ha finalizzato l’acquisto di un terreno di 58 ettari vicino all’aeroporto internazionale Sheremetyevo di Mosca, che ha in seguito venduto nel 2007, rimanendo come partner di minoranza fino a quando il progetto è stato nuovamente venduto al Governo russo per essere accorpato allo scalo. E la sua azienda tra il compra e rivendi, non c’ha affatto rimesso.

Molto abile, molto furbo, ottimi amici
Appena due anni fa, nel 2022, ha acquisito la filiale svizzera di ‘Sberbank’ russa, aggirando le sanzioni con una speciale licenza ad hoc del Tesoro americano. Non sempre tutto va liscio, e una volta – per la parte nota a noi popolo -, il suo nome è rimasto coinvolto anche in accuse di manipolazione di aste per gli asset della Yukos, colosso petrolifero russo smembrato nei primi anni Duemila, anche se la sua posizione è stata archiviata nel 2019.

Quasi una missione economica americana-russa a favore della distensione e di miliardi di dollari-rubli.

Sostenitore elettorale importante
Donatore di spicco per le campagne repubblicane, compresa quella che ha riportato Trump alla Casa Bianca, secondo gli addetti ai lavori Lynch può contare sull’appoggio dell’amministrazione repubblicana per facilitare l’acquisizione. Ma l’appetito – sempre Wall Street Journal -, sembra avere appoggio bipartisan.

“È un’occasione strategica, non solo economica,” ha sottolineato Lee Wolosky, ex consigliere del presidente Biden e amico personale di Lynch, secondo cui l’operazione presenterebbe indiscutibili vantaggi per la sicurezza nazionale statunitense e quella occidentale. Con Germania ed Europa donatrici involontarie.

A gennaio conti reali e avversari allo scoperto
La scadenza per una ristrutturazione del debito del gasdotto è fissata per gennaio, avverte Gannaro Mansi su ‘La voce di New York’. Senza un accordo, l’infrastruttura potrebbe essere messa in liquidazione, il che aprirebbe la strada ad acquirenti meno allineati con gli interessi occidentali.

L’obiettivo di Lynch, è anticipare questa eventualità, puntando a trasformare il Nord Stream 2 in una leva diplomatica nei futuri equilibri tra Mosca e l’Occidente. E i concorrenti geopolitici esistono, tutti portatori di interessi non esclusivamente finanziari.

Nord Stream 2 vietata alla Russia
La società proprietaria ufficiale con sede in Svizzera, aveva già fatto ricorso contro il Consiglio dell’Ue nel 2019. Ricorso respinto l’anno successivo, ma l’azienda ha avuto un’ulteriore possibilità di far valere le proprie ragioni con una sentenza d’appello, respinta nei giorni scorsi.

Il tribunale Ue ha osservato che Nord Stream 2 ha continuato a investire nel gasdotto pur non avendo “alcuna garanzia che il diritto dell’Ue continuerà a non essere applicato al suo gasdotto”. Un uso accorto di risorse per non buttare al vento una opera colossale di grande interesse economico-strategico.

Fallimento chiesto la settimana dopo l’invasione russa
Il Nord Stream 2, sostenuto dalle tedesche Uniper, Wintershall Dea, dall’austriaca Omv, dalle francesi Engie e Royal Dutch Shell e dalla russa Gazprom, aveva presentato istanza di fallimento il primo di marzo 2022, appena una settimana dopo che la Russia aveva lanciato la sua invasione. E ora il colpo di scena con la rivelazioni del Wall Street Journal sul finanziere statunitense, che, ripetono con insistenza, è sostenitore del presidente eletto Donald Trump, ed è in corsa per acquisire l’oleodotto danneggiato.

Procedura fallimentare questa volta più probabile, valutano gli esperti più maliziosi attenti alla partita politica che si muove dietro. La forma del diritto, l’odore acro della porcheria geopolitica. E l’ex avversario energetico europeo ‘affondato’ nel suo Baltico e da sempre sotto tiro politico-economico americano, tornerebbe amico per appartenenza e gestione politica.

* da RemoContro

4 Dicembre 2024 -

https://contropiano.org/news/internazionale-news/2024/12/04/nord-stream2-qualcuno-lo-fa-saltare-e-ora-lamerica-se-lo-compra-0178166


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BrunoWald
Honorable Member
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Non fu sufficiente neppure che quell’esaltato di Radoslav Sikorski, ex ministro degli Esteri polacco, ora autocandidato al posto di premier, si mettesse a gridare ai quattro venti “Grazie, America!“.

La classe dirigente polacca continua ad essere composta da imbecilli con tendenze suicide, come quelli che nel 1939 si gettarono tra le ingannevoli braccia degli inglesi, con l'ovvio risultato di finire schiantati come una noce tra la Germania nazionalsocialista e l'Unione Sovietica. 

il generale Wladislaw Sikorski, omonimo o forse antenato del fallocefalo citato nell'articolo, capo del governo polacco in esilio a Londra, morì in un provvidenziale incidente aereo presso Gibilterra nell'estate 1943: provvidenziale per Churchill, ovviamente, che si liberò in tal modo di un fastidioso personaggio il quale stava creando problemi nelle relazioni con Stalin, deciso a papparsi la Polonia tutta intera alla faccia dei velleitari nazionalisti polacchi.

Wall Street Journal: l’idea dell’imprenditore della Florida è quella di acquistare ciò che resta del gasdotto inutilizzato sul fondo del Mar Baltico all’asta fallimentare in Svizzera. “Si tratta di un’opportunità unica per il controllo americano sull’approvvigionamento energetico europeo per il resto dell’era dei combustibili fossili”, ha dichiarato Lynch, che ha perciò formalmente chiesto al Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti il via libera per negoziare con entità sottoposte a sanzioni”.

Il controllo americano sull'approvvigionamento energetico europeo per il resto dell'era dei combustibili fossili: ecco qual'è sempre stato il vero obiettivo strategico dei nostri "liberatori", e il brillante risultato di due guerre mondiali perdute dagli europei tutti, compresi quelli che si credevano vincitori. E non si illudano, gli ingenui, che con i russi sarebbe diverso: molto probabilmente sarebbero un padrone meno invadente, più ragionevole, meno rapace, ma pur sempre un padrone.

La libertà si conquista e si mantiene solo con le armi: e il disarmo materiale dell'Europa è la conseguenza del suo disarmo morale, culturale e spirituale.


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