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L’uomo incinta. Oltre ogni limite...


Scifraroc
Estimable Member
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L’uomo incinta. Oltre ogni limite, ogni oltre il buon senso

No, cari lettori, non è un fotomontaggio. La persona qui fotografata è un uomo transgender: era donna, è diventata uomo ma prima di cambiare sesso aveva fatto congelare gli ovuli e dopo qualche anno se li è fatti reimpiantare, fecondati. Risultato: un uomo incinta. Sposato con una donna. Nel frattempo ha partorito ed è padre (o madre?) di tre bambini.
Siete confusi? Anch’io. Ma così va il mondo.
Il caso dell’americano Thomas Beatie rappresenta una rarità. Secondo gli esperti queste operazioni solo occasionalmente hanno successo ma per quanto episodiche sono emblematiche di una società dove tutto sembra diventato relativo. Troppo relativo. E senza possibilità di vero confronto.
Siamo passati da un’epoca in cui gli omosessuali erano emarginati e perseguitati a quella attuale dove, ed è una conquista di civiltà, gli orientamenti sessuali dell’individuo non rappresentano più un problema e vengono accettati socialmente. Ciò dovrebbe far scendere la tensione, che invece continua ad essere alta, per le pressioni di minoranze estreme le quali continuano a comportarsi come se i gay fossero ancora perseguitati avanzando pretese che non è sbagliato definire aberranti perché si spingono fino a negare una realtà incontestabile, dalla luce dei tempi, quella secondo cui la procreazione avviene tra un uomo e una donna. Viviamo l’era dell’irragionevolezza; che conduce al transgender incinta, domani allo sperma artificiale e già oggi all’utero in affitto ovvero alla maternità surrogata a pagamento, naturalmente lasciando intendere che si tratti non solo di un diritto ma di gesti d’amore, altruistici e che tali rivendicazioni siano condivise da tutti gli omosessuali.

Ma è davvero così? C’è da dubitarne. Il problema è che di questi temi non si può parlare serenamente, come ricorda con una certa amarezza Enrica Perrucchietti, nella prefazione del suo ultimo bel saggio “Utero in affitto” (Revoluzione Editore). La Perrucchietti è un’autrice seria, documentata e coraggiosa. Ma proprio perché coraggiosa viene attaccata dalla lobby LGBT (sigla per Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali) che sta imponendo un Pensiero Unico, assecondato da gran parte dei media, e caratterizzato dall’intimidazione delle voci dissenzienti, anche omosessuali. Chiedere a Dolce, il famoso stilista di Dolce e Gabbana, quando un paio di anni fa espresse opinioni pacatissime ma disallineate rispetto a quello che assume i tratti del pensiero unico. Venne massacrato pubblicamente per aver detto “non abbiamo mica inventato noi la famiglia: tu nasci se hai un padre e una madre. Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere”. Massacrato per essersi espresso contro l’utero in affitto.
Lo strano mondo in cui viviamo esalta il diritto, degli etero e dei gay ,ad avere figli anche quando non è possibile. Dunque anche attraverso la maternità surrogata, che viene presentata come un’espressione di progresso. Per le coppie ma trascura i veri protagonisti ovvero le madri e i figli. Ignora i loro drammi, i loro traumi e il fatto che quando una donna accetta di “portare” una creatura non lo fa mai per amore, come sostiene certa propaganda, ma solo perché costretta dalla necessità economica, salvo rare eccezioni. E’ un’umiliazione, una forma moderna schiavitù, non una conquista sociale. Ignora i danni alla salute delle tecniche di iperstimolazione ovarica che possono provocare ictus, tumori e, amaro paradosso, infertilità.
Ascoltate gli psicologi, i medici, gli educatori, come ha fatto la Perrucchietti. Non potete immaginare cosa significhi per una partoriente staccarsi da un neonato cresciuto nel grembo per 9 mesi. E quali danni possa arrecare al bambino privarlo del contatto fisico e affettivo con la madre nelle prime settimane di vita. E poi: siamo sicuri che per i figli nascere da due papà, da due mamme (o da una coppia in cui uno dei due è un transgender) non abbia nessun effetto negativo? E che privarli della polarità maschio-femmina sia un’operazione innocua per una crescita equilibrata? E con quali conseguenze, come nel caso di Thomas Beatie, quando poi la coppia divorzia?
Gli choc psicologici inconsci possono essere devastanti e permanenti, meriterebbero di essere considerati con urgenza e grande tatto ma vengono taciuti o relativizzati da quella minoranza che non accetta il confronto e pretende di sfidare tutto. Anche il buon senso. Anche le leggi della natura.

http://blog.ilgiornale.it/foa/2016/08/26/luomo-incinta-tutto-vero-e-oltre-il-buon-senso/#


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arlights
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Post: 52
 

Non avendo le conoscenze necessarie per esprimermi sui risvolti psicologici della materia,vorrei solo far presente che ogni qualvòlta si tratta il tema delle coppie omosessuali e figli,si fa sempre una gran confusione (volutamente?) tra adozione,gestazione per altri/utero in affitto e fecondazione assistita con donatore esterno.Credo che in questo come in qualsiasi ambito per una completa analisi di qualsiasi risvolto sia sociale che psicologico bisogna essere chiari ed evitare calderoni.


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sotis
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Ma chi se ne frega tanto quello che pensiamo noi non interessa al "Pensiero Unico" che sa cosa è bene per noi. Un po' come negli anno 80 quando i sindacalisti CGIL parlavano di democrazia centralizzata. Qualcuno se ne ricorda? Nel mondo di domani non ci saranno più maschi ma solo femmine per la semplice ragione che il maschio è sprovvisto di utero. I figli nasceranno come la pecora Dolly e i maschi saranno buttati dalla torre o sarà giusto farne concime.
Noi non ci saremo per cui ...visto che ormai l'orientamento è quello e ai benpensanti va bene così ...chi se ne frega tanto non non siamo capaci di contare più un cazzo. Che tristezza!


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[Utente Cancellato]
Honorable Member
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Post: 544
 

Io voglio per un attimo tornare al pre anno 1000- Si moriva come le mosche - Non c'erano documenti,non c'era anagrafe e non era raro che in qualche famiglia dove tutto andava storto i figli rimasti soli venissero cresciuti da altre famiglie come propri.

Adesso siamo arrivati a questo punto,la cosa non mi piace molto.


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orckrist
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Articolo volutamente fuorviante e finto-informativo.

Tralascio gli aspetti psicologici e mi concentro sul resto.

L'uso voluto della parola uomo serve per cominciare a generare perplessità, visto che nell'uso comune abbiamo la dicotomia uomo-donna.

Se invece si volesse essere rigorosi "uomo" indica solo l'appartenenza al genere umano per cui bisogna specificare il "genere": maschio o femmina.

Chiarito questo, l'uomo protagonista dell'articolo è femmina per due motivi:

-ha un utero funzionante, quindi anche tutto il resto del corpo funziona da "femmina", altrimenti non sarebbe stato in grado di portare a termine la gravidanza.
(Spiacente ma l'utero artificiale è ancora un'utopia fantascentifica)

-ha un corredo cromosomico di tipo XX, e questo nessuna alterazione ormonale/fenotipica (fenotipo = aspetto esteriore) potrà mai cancellarlo.
(A meno che non sia affetto da trisomia o altre alterazioni genetiche, ma non è questo il caso ).

E' quindi così "oltre ogni limite" che una femmina umana partorisca?

8)


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spadaccinonero
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secondo me questa cosa piacerà tanto ai progressisti, fra cui spiccano i 5s...


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[Utente Cancellato]
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per orckrist. è normale che una femmina partorisca se FECONDATA,qui sembra che nessuno ci abbia messo il pipino


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orckrist
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per orckrist. è normale che una femmina partorisca se FECONDATA,qui sembra che nessuno ci abbia messo il pipino

L'ovulo deve essere fecondato non la femmina.

Metterci il pipino non è necessario

Che la fecondazione sia intra o extrauterina ha poca importanza purchè l'ovulo fecondato abbia un posto dove impiantarsi e svilupparsi.
E per questo è necessaria una femmina.


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1Al
 1Al
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Non avevo dubbi che il primo mammo fosse americano/a. Siamo in un mondo affatto rovesciato, ad un punto di non ritorno.


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cedric
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1697
 

...Che la fecondazione sia intra o extrauterina ha poca importanza purchè l'ovulo fecondato abbia un posto dove impiantarsi e svilupparsi.
E per questo è necessaria una femmina.

Aggiungo anche che in natura l'autofecondazione dell'ovulo è cosa normalissima: si chiama partenogenesi (riproduzione verginale) e è diffusa fra le api ed altri insetti.

In laboratorio è stata già ottenuta in topi e conigli usando spermatozoi inattivi e facendo credere all'ovulo che fossero vivi. L'ovulo ha iniziato a dividersi portando alla formazione di una adulta col corredo genetico identico a quello dell'ovulo.

Ovviamente come detto serve un utero ed anche una femmina della specie (per gli umani serve una donna) col suo corredo ormonale per far funzionare l'utero.

Più naturale di così.....


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