Notifiche
Cancella tutti

La Cia sotto accusa tenne segreto un piano di Cheney


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

Terrorismo, la Cia sotto accusa tenne segreto un piano di Cheney

Rivelazioni del Nyt otto anni dopo, inchiesta sulle torture

Un rapporto del ministero della Giustizia sulle "torture" inflitte ai prigionieri

Dick Cheney che avrebbe ordinato alla CIA di nascondere al Congresso un programma antiterrorismo top secret, il ministro della giustizia Eric Holder che potrebbe presto aprire un’inchiesta penale sulle “torture” contro prigionieri da parte di agenti della CIA.

Barack Obama è appena sbarcato a Washington, reduce dal suo primo trionfale viaggio in Africa, che sul tavolo della Casa Bianca si incrociano due delicate vicende interne, su cui il presidente è stato finora molto prudente e incerto. Vicende sollevate dai media (la storia di Cheney sul New York Times di ieri, quella di Holder messa online sabato da Washington Post e Newsweek) che hanno provocato immediate reazioni politiche, accuse dei senatori (democratici), smentite (dell’ex capo della Cia Hayden) e su cui prima o poi la Casa Bianca sarà inevitabilmente costretta a dire la sua.
L’Attorney General la sua scelta l’avrebbe già fatta e nel giro di poche settimane, probabilmente in coincidenza con la pubblicazione di un rapporto del suo ministero sull’aspetto etico dei "memorandum legali" che durante la presidenza Bush autorizzarono tecniche d’interrogatorio come l’annegamento simulato, la privazione del sonno e il confinamento in piccole stanze buie. Holder sembra convinto, è necessario sapere se quelle "torture" ci sono state oppure no, chi le ha autorizzate e per quali ragioni. Obama non era di questo avviso, aveva resistito alle pressioni dell’ala liberal del Congresso, aveva garantito l’immunità agli agenti dell’Intelligence, aveva ripetuto più volte che la cosa migliore era «guardare avanti». Una posizione su cui alla Casa Bianca non tutti erano d’accordo, ma alla fine la richiesta di diversi deputati democratici - creare una commissione per la verità e riconciliazione - era stata lasciata perdere per non avvelenare il clima bipartisan (che in realtà non c’è) su cui punta la Casa Bianca. Holder era quello che più premeva per una linea dura e adesso è uscito allo scoperto, anche se é difficile credere che l’Attorney General lanci una commissione d’inchiesta così delicata senza il placet del presidente.

Commissione d’inchiesta che, aldilà delle promesse di immunità per gli agenti sul campo, porterà inevitabilmente sul banco degli imputati uomini di prima fila dell’amministrazione Bush, per una resa dei conti che molti democratici aspettano da tempo ma che rischia di creare forti malumori nell’Intelligence e al Pentagono, in un momento in cui con l’offensiva in Afghanistan, Pakistan e il nucleare iraniano la Casa Bianca ha bisogno del massimo appoggio dell’apparato militare-spionistico.

L’uomo che più di tutti i democratici vorrebbero vedere sotto processo è Dick Cheney, l’ex vicepresidente che è stato sempre considerato l’anima nera dell’amministrazione Bush. Da quando Obama è entrato alla Casa Bianca, Cheney è l’unico esponente repubblicano di spicco che attacca sistematicamente il presidente, che lo accusa di essere «debole» nella guerra al terrorismo, che difende «tecniche di tortura» tipo il waterboarding come «legittime». Ed è proprio Cheney che finisce sotto tiro grazie alle rivelazioni del New York Times. Sarebbe stato lui infatti a ordinare alla Cia di non rivelare al Congresso il programma antiterrorismo varato in gran segreto dall’amministrazione nei giorni successivi agli attentati dell’11 settembre. I dettagli di tale programma non sono noti e non sono chiari, l’unica cosa certa è che non è mai stato interamente operativo. La legge americana impone che le commissioni intelligence del Congresso siano «pienamente e correntemente» informate dell’attività dei vari servizi di spionaggio e controspionaggio, anche se precisa che tutto ciò va fatto «con la dovuta attenzione per evitare la diffusione non autorizzata di informazioni riservate».

In parole povere il Congresso deve essere informato, ma visto il numero di deputati e senatori, quando la materia è particolarmente delicata solo pochi membri del Congresso vengono messi al corrente. Quelli che fanno parte della cosiddetta "gang degli otto", cioè i leader dei due partiti alla Camera e al Senato e i capigruppo (repubblicani e democratici) nelle commissioni intelligence dei due rami del Congresso. Dopo l’11 settembre la Casa Bianca di Bush si è quasi sempre limitata ad informare solo la "gang degli otto".
Secondo diversi democratici, ad esempio lo speaker della Camera Nancy Pelosi, la passata amministrazione forniva però sulle questioni più discutibili (ad esempio la tortura) informazioni parziali o ambigue. Adesso si scopre che il Congresso (compresi gli otto) non è mai stato informato di un programma segreto che é rimasto in vigore quasi otto anni. Solo il 23 giugno scorso infatti il nuovo capo della Cia (nominato da Obama) Leon Panetta è stato messo al corrente del programma top secret e ha subito ordinato che venisse cancellato.

Alberto Flores D'Arcais
Fonte: www.repubblica.it
13.07.2009


Citazione
Condividi: