Notifiche
Cancella tutti

La diplomazia USA nella GNC contro il Venezuela (II parte)


cubainforma
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1957
Topic starter  

www.cubainformazione.it

Katherinne Diaz Perez

In un precedente articolo, avevamo abbiamo detto che la diplomazia USA, vale a dire, il Dipartimento di Stato, partecipa agli sforzi indiretti della Guerra Non Convenzionale (GNC). Inoltre, abbiamo dimostrato come è stato il suo lavoro in Venezuela, dall'inizio dell'anno, almeno nella sfera pubblica, poiché non possiamo escludere altre missioni poco note.

Fino ad aprile questo organo esecutivo aveva emesso quattro dichiarazioni ufficiali. Quindi siamo rimasti con due domande fondamentali: perché il Dipartimento di Stato, a maggio, si dispone ad affrontare lo scenario in cinque occasioni, mentre in quattro mesi l'ha fatto sporadicamente? cosa è cambiato?

Come avvenuto per i
precedenti, i cinque commenti di maggio originarono da domande di giornalisti invitati ai sommari delle notizie del Dipartimento.

La prima volta è stato il giorno 4. La questione è stata il rifiuto del visto, da parte USA, ad alcuni venezuelani. Il portavoce non ha negato il fatto, solo ha detto che "siamo a conoscenza" delle segnalazioni, al riguardo, del governo bolivariano. Ha detto che non potevano discutere del dossier dei visti, dal momento che "sono riservati". Tuttavia, per dimostrare quanto, sono solitamente, "generosi" disse che il governo agevola "le richieste di autorità governative straniere per viaggiare negli USA". Data tale risposta, un giornalista ha insistito sulla questione, ma il funzionario non ha detto altro. (1)

Il 17 maggio, il Venezuela è tornato a reinserirsi nell'agenda di domande e risposte. Allora, un giornalista chiese riguardo la "la crisi politica che si fa più profonda" nel paese e i commenti del presidente Nicolas Maduro circa le incursioni di un aereo militare.
Il portavoce USA, John Kirby, usando dei suoi modi diplomatici, ha detto che la prima domanda la avrebbe lasciata ai "militari". Un "non ho alcuna informazione su questo” ha chiarito la sua riluttanza a commentare il tema. Pertanto, ha deciso di parlare della "crisi", una situazione che, evidentemente era/è inclusa nel suo copione espressivo.

"Continuiamo, insieme alla comunità internazionale, ad esprimere la nostra preoccupazione per le difficili condizioni che il popolo venezuelano sta vivendo, tra cui, il peggioramento della penuria di alimenti, medicine, elettricità e beni di consumo di base. Crediamo che la soluzione a queste sfide stanno -richiedono- l'inclusione di tutti i soggetti interessati, e ora, crediamo sia giunto il momento che i leader ascoltino le diverse voci del Venezuela e lavorino insieme, in pace, per trovare soluzioni [...] Continuiamo chiedendo che si rispetti la volontà del popolo, lo stato di diritto, la separazione dei poteri all'interno del governo e il processo democratico". (2)

Come avete letto, il suo discorso ricalcò la presunta visione internazionale di quanto sta accadendo in Venezuela, si impegnò col "popolo" -sempre gli USA a favore dei popoli del mondo- ha esortato al dialogo, alla pace, e ha chiesto i tipici valori universali che, ripetutamente, strombazza l'allocuzione governativa.

Il giorno dopo è venuta un'altra domanda sul territorio bolivariana. Kirby, ancora, utilizzò le stesse orazioni, le stesse idee: "La nostra profonda preoccupazione per le difficili condizioni che il popolo [...]". Solo ha aggiunto: "le segnalazioni di uso eccessivo della forza e della violenza contro i manifestanti, ovviamente, è preoccupante per noi e di grande inquietudine. Sì, abbiamo visto questi rapporti e non crediamo che questa sia la risposta adeguata alla protesta pacifica alle reali difficoltà che incontra il popolo del Venezuela". (3)

Davanti all'insistenza del giornalista di cosa considerava come "uso eccessivo della forza", il portavoce ha risposto che non voleva "entrare in una discussione tattica". Gli è stato chiesto della lettera aperta del segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA) e ha dichiarato che "non abbiamo visto questa relazione". (4)

Indubbiamente, la diplomazia deve sembrare che sempre sia fuori dai problemi della GNC è così: dall'esterno, al timone degli eventi. L'OSA, in questo caso, un'organizzazione regionale, senza confini statali, è stata scelta per diventare l'attore politico delle richieste contro il governo bolivariano.

Perciò passò come irrilevante il 19 maggio con il tema dei visti e venne il 31, l'ultimo giorno del mese, in cui John Kirby ha espresso che gli USA aderivano all'appello formulato dall'OSA per un dialogo in Venezuela al fine di trovare soluzioni. Da li la posizione ufficiale USA era quella che seguivano gli eventi e osservano dall'esterno le riunioni nella Repubblica Dominicana e con l'ex primo ministro di Spagna. (5)

Quindi il comportamento della diplomazia USA rispetto al Venezuela, dall'inizio di quest'anno, è stato discreto ed in opportuno eccesso. Con un discorso, con stretti margini di ciò che si può e deve dire, gli USA hanno chiarito che seguono gli eventi. E, al contrario di quello che sembra, il Venezuela è una priorità per la Casa Bianca.

I pubblici lavori del Dipartimento di Stato non consentono sapere esattamente a che punto siamo dell'ingiusta GNC contro lo Stato bolivariano. Tuttavia, riteniamo che richiedano tempo per la creazione di condizioni di fattibilità e convenienza, e ora hanno trovato un pretesto: la "crisi politica" ed il sostegno ed il coinvolgimento dell'OSA.

Lo scaglionamento ad altri livelli della strategia dipenderà dall'efficacia e, naturalmente, da altre condizioni; che avranno a che fare con la controffensiva del governo di Nicolas Maduro davanti a tale sporche manovre e la solidarietà di Cuba e dei popoli del mondo che lottano per un sistemo al sistema egemonico.

Nel frattempo, i riepiloghi giornalieri di notizie fanno vedere una sorta di teatro in cui giornalisti e portavoce entrano in un gioco di ruoli, già pre concepito. Noi non crediamo che il Venezuela non sia importante e solo d'interesse informativo dei media.

Riferimento

1 Vedere Daily Press Briefing, Mark C. Toner, Washington, DC, 4 maggio 2016, disponibile http://www.state.gov/r/pa/prs/dpb/2016/05/256873.htm

2 View Daily Press Briefing, John Kirby, Washington, DC, 17 Maggio 2016, disponibile http://www.state.gov/r/pa/prs/dpb/2016/05/257315.htm

3 Cfr Daily Press Briefing, John Kirby, Washington, DC, 18 maggio 2016, disponibile http://www.state.gov/r/pa/prs/dpb/2016/05/257328.htm

4 Idem.

5 Vedere Daily Press Briefing, John Kirby, Washington, DC, 31 maggio 2016, disponibile http://www.state.gov/r/pa/prs/dpb/2016/05/257836.htm


Citazione
Condividi: