Potevamo noi di Crisis esimerci dal trattare un argomento catastrofista per eccellenza come quello delle pandemie prossime venture?
Non potevamo , infatti. Debora ne ha già discusso, evidenziando che la cosidetta influenza suina è una mezza (se non intera) bufala di stagione.
Ora però vorrei parlarvi della temibile pandemia influenzale che ci colpirà, con ogni probabilità, a partire da Settembre.
Servirà, in primo luogo a mettere nella giusta prospettiva, l'attesa propagazione dell'H1N1, la febbre suina in confronto quasi risibile.
Secondo ragionevoli scenari la pandemia di cui sto parlando, farà SOLO IN ITALIA da un minimo di 1000 ad un massimo di 9000 morti, da 50.000 a 250.000 in Europa, senza contare coloro la cui salute restrà compromessa, che potranno spirare negli anni a venire.
Esagerazioni?
No, purtroppo.
Succede, infatti TUTTI GLI ANNI.
Si tratta della normale influenza, nelle sue varie e sempre rinnovate forme e i dati che vi ho appena fornito non sono previsioni, ma quelli relativi all'anno appena passato, 2008.
Ne ammazza più l'influenza che il traffico, tanto per chiarire.
Si potrebbe parlare di una malattia che ci minaccia tutti in modo molto più serio, la tubercolosi , di cui si cominciano a conoscere varianti resistenti a TUTTI gli antibiotici conosciuti, che provoca già due milioni di morti all'anno e di cui è portatore sano UN TERZO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE, ma mi fermo qui.
Capita l'antifona?
I dubbi che sollevava Debora erano decisamente legittimi.
Come si sta vedendo, almeno per ora, finchè grazie alle terapie con antivirali non se ne selezionerà artificialmente una versione resistente, il virus della febbre suina si dimostra piuttosto poco aggressivo e la mortalità non pare cosi devastante, almeno nei paesi occidentali.
Inoltre sembra avere una alta sensibilità agli antivirali in commercio.
Come coloro che li producono hanno, d'altro canto, una alta sensibilità agli enormi profitti che possono realizzare e pazienza se poi, tanto tuonò che piovve, in questo modo verrà artificialmente selezionato un supervirus resistente a tutto.
Prosit e requiescat.
D'altronde una strategia per il controllo delle popolazione, in qualche modo, bisogna pur averla, vero?
Pietro Cambi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it/
Link: http://crisis.blogosfere.it/2009/05/la-pandemia-alle-porte.html
19.05.2009
Se quella qua sopra è la strategia per il controllo della popolazione, la strategia di sopravvivenza dei singoli dovrà essere basata sulle proprie risorse fisiche, un sistema immunitario funzionante può reagire efficacemente a virus nuovi, eventualmente aiutato dalla febbre: quasi tutte le persone possono sopportare una febbre a 40°, e la febbre uccide i virus.
Insomma chi vuole prepararsi a sopravvivere dovrebbe evitare le medicine, in particolare antibiotici ed antipiretici ed abituare l'organismo a reagire da solo alle aggressioni. E' meno difficile di quanto sembra, è la strategia usata dalla razza umana fin dalle origini.
AMEN TRUMAN!!!!
Siamo incollati a noi stessi. "Non esiste assolutamente la possibilità che la specie umana si evolva ulteriormente, Oggi noi riempiamo ogni nicchia, ogni singolo luogo della Terra. Non c'è possibilità di speciazione. Affinchè il meccanismo della selezione naturale possa operare, occorre un sistema di isolamento. Non esiste base per un reale cambiamento nei nostri geni, per un cambiamento fisico. (...) Qualsiasi evoluzione avremo, d'ora in avanti, sarà necessariamente un'evoluzione culturale e non genetica. Questo è un peccato, perchè le cose culturali possono andare perdute molto facilmente. Ma ormai siamo a questo punto. Ed è con questo che dobbiamo lavorare." (tratto da Donna - Una geografia intima di Natalie Angier pag. 430)
Ernst Mayr biologo e genetista deceduto nel 2005: