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La rivolta in Tunisia è iniziata dallo schiaffo a un uomo


Hassan
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Da FeMatrix:

La rivolta in Tunisia è iniziata dallo schiaffo a un uomo

Non sapevo che la rivolta in Tunisia fosse iniziata per via di un atto di arroganza femminile.

Lo apprendo così, in ritardo, leggendo il blog del giornalista tunisino Habib Toumi. Ufficialmente, come riportato da tutti i media, la rivolta ha avuto inizio quando un venditore ambulante, Mohammad Bouazizi, si è dato fuoco per protestare contro un ufficiale della polizia che voleva impedirgli di vendere della frutta per strada, unico mezzo del disoccupato Mohammad per contribuire al sostentamento della sua famiglia.

A quanto pare l’ufficiale della polizia era una femmina, e non si è limitata solo ad impedire al giovane di vendere la frutta, ma l’avrebbe anche schiaffeggiato (”un gesto altamente umiliante nel mondo Arabo“, dice Habib nel suo articolo), gli avrebbe chiesto una sorta di pizzo, e poi gli avrebbe buttato per terra tutta la frutta che vendeva.

Samia Bouazizi, la sorella del venditore ambulante, che nel frattempo è morto dopo una lunga agonia in ospedale, ha raccontato la vicenda al giornale tunisino Assabah:

“Mio fratello ha 26 anni e non è riuscito a prendere il diploma di maturità, allora ha iniziato a vendere frutta e vegetali per guadagnare qualche soldo per se stesso e per la famiglia. Il 17 Dicembre, è uscito di casa per andare a fare questo suo piccolo lavoro, vendere frutta e vegetali, quando un agente municipale, una donna, ha iniziato a fargli pressioni perchè lui non aveva una licenza. Nostro zio, che era presente, è intervenuto per calmare la situazione. Sfortunatamente, la donna è tornata più tardi è ha insistito perchè voleva dargli una multa di 10 dinari. La situazione è degenerata e lei gli ha confiscato la bilancia, l’ha schiaffeggiato e ha buttato via la frutta e i vegetali che stava vendendo”

Mohammad è poi andato all’ufficio governativo locale, ma nessuno l’ha degnato di alcuna considerazione. A questo punto, non venendo ascoltato da nessuno, in un atto di disperazione ha comprato della benzina in una stazione di rifornimento e si è dato fuoco. Questo suo atto, che ha molto impressionato gli astanti, ha dato il via alla rivoluzione, ancora in atto nel paese, che ha fatto cadere il regime di Ben Ali.

Il governo francese ha deciso di nominare in ricordo di Mohammad Bouazizi una strada o una piazza di Parigi, un gesto che, si spera, non farà scordare la storia di questo giovane martire tunisino. E che sia da esempio immortale per quegli aborti umani di maschi-femministardi occidentali la cui principale ragione di vita è di prostrarsi all’altare dell’Autoritarismo Femminista.

di AntiFeminist, 11.2.2011
[Autore di AntiFeminist Online Journal]

Nota: vedi anche “Leila, la rovina di Cartagine” e questo articolo “La Tunisia di De Michelis e l’oro di Leila”. Nel secondo articolo da notare il linguaggio usato dal giornalista: “la procace Leila Trabelsi…“, “Il bottino dell’affascinante Leila…“, “Ma lei, bravissima e imperterrita, se ne è andata…“, “La bella Leila…“.

http://fematrix.altervista.org/?p=285


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