Tratto da qui:
https://www.lindipendente.online/2024/08/22/la-russia-offrira-asilo-a-tutte-le-persone-stanche-dellincubo-neoliberista-globale/
Il Presidente russo Vladimir Putin ha firmato un nuovo decreto che permetterà a tutti i cittadini stranieri «che vogliono sfuggire agli ideali neoliberisti promossi nei loro paesi» di trasferirsi in Russia, e il tutto potrà avvenire anche in assenza di documenti che attestino la conoscenza della lingua, della storia e delle leggi locali. Lo riporta il sito ufficiale del Presidente, sottolineando che il decreto aiuterà a trasferire le persone che «condividono i valori spirituali e morali tradizionali russi». Secondo quanto riportato nel documento, da settembre chiunque potrà richiedere la residenza temporanea, anche se l’approvazione sarà stabilita dal Ministero degli Affari Esteri e da quello degli Affari Interni e avverrà solo a condizione che non sussistano diversi motivi di rifiuto.
Il decreto, pubblicato sul sito del Presidente della Federazione Russa, prevede «la fornitura di sostegno umanitario a persone che condividono i valori spirituali e tradizionali russi» e, al fine di «proteggere i diritti e le libertà fondamentali dell’uomo, di sostenere le persone che hanno fatto una libera scelta a favore dei legami spirituali, culturali e giuridici con la Federazione Russa», concede «ai cittadini stranieri e agli apolidi» il diritto di richiedere il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo, «senza tenere conto della quota approvata dal governo» e «senza presentare un documento che attesti la conoscenza della lingua russa, della storia russa e delle basi della legislazione russa». Il tutto è destinato a coloro che esprimono «il desiderio di trasferirsi nella Federazione Russa per la residenza dagli Stati esteri di appartenenza» o quello di «residenza permanente per la mancata accettazione delle politiche attuate da questi Stati, che impongono ideologie neoliberiste». Il documento prosegue senza fornire una definizione di ciò che si interpreteranno come «ideologie neoliberiste», ma citando la formazione di un nuovo elenco – una sorta di lista che sarà approvata dal Governo – di Stati stranieri che «impongono atteggiamenti ideologici neoliberali distruttivi e contrari» ai valori russi. Infine, viene spiegato che l’accesso verrà garantito solo se non sussisteranno determinati motivi di rifiuto e che il Ministero degli Affari Esteri e Interni adotteranno le misure volte all’attuazione del decreto, che entrerà in vigore dal 1° settembre 2024.
La notizia è stata confermata anche dall’agenzia di stampa Tass e da RIA Novosti, che scrive: «Adesso chiunque, assolutamente chiunque, sposato, single, single, carico di figli o senza figli, può fare la valigia, salire su un aereo o un treno e venire da noi. Mentre gli Stati Uniti costruiscono un muro con il Messico, mentre si erigono recinzioni nell’Europa dell’Est, mentre il controllo su ciò che la gente dice, pensa e scrive viene rafforzato laddove possibile, mentre esperti appositamente formati “setacciano” i social network alla ricerca di dichiarazioni non mainstream, ecc. davanti, la Russia dice: «Sì, prendi [il bagaglio, ndr] e vieni da noi senza alcuna condizione, semplicemente perché vuoi nasconderti da tutto questo inferno di sorveglianza e informazione».
Si tratta, presumibilmente, di un nuovo passo destinato ad acuire il solco “ideologico” tra Russia e Occidente, con entrambe le parti da tempo impegnate a disegnare quello che avviene in Ucraina come uno scontro di civiltà, con la propaganda occidentale da tempo impegnata a disegnarsi come bastione dei diritti e della democrazia contro la dittatura russa, e quella di Mosca desiderosa di accreditarsi come baluardo dei valori “tradizionali” in contrapposizione all’Occidente “globalista”. Già a novembre 2022, Vladimir Putin aveva firmato un altro decreto che mirava a «preservare e rafforzare i valori spirituali e morali tradizionali», citando il patriottismo e il servizio alla patria e spiegando che ciò è «in contrasto alla minaccia ai valori tradizionali presentata dagli stati ostili alla Russia».
Chissà quanti ci faranno un pensierino!