Una delle sanzioni contro la Russia adottate dagli Stati Uniti è quella di impedire alle banche russe di accedere al sistema di pagamento Swift. In teoria, il metodo arcaico del trasferimento internazionale di denaro non è controllato da alcun governo. Ma solo in teoria. Gli Stati Uniti hanno già bloccato i trasferimenti in dollari e imposto un divieto all'Iran. La misura non è stata ancora adottata contro la Russia per almeno due motivi: potrebbe essere un colpo ai danni dell'Europa, in particolare della Germania; e ci sono dubbi sugli effetti sulle transazioni russe.
La punizione aiuterebbe anche a rafforzare le relazioni tra Putin e la Cina. Nonostante anni di sforzi per il commercio bilaterale che si svolge in rubli e renminbi, solo una piccola parte delle transazioni tra i due paesi avviene col dollaro.
Dall'8 ottobre 2015, la Cina ha un proprio sistema di pagamento per le transazioni in valuta cinese. Il Cips (Cross-Border Interbank Payment System, noto anche come China Interbank Payments System) ancora un piccolo sistema in confronto al Swift - ha gestito 2,2 milioni di transazioni lo scorso anno, con un valore totale di 45,3 trilioni di yuan (7,1 trilioni di dollari. Il Cips è cresciuto molto in questi ultimi anni per svariate ragioni.
Il volume del traffico di pagamento da parte di CIP nel 2020 è aumentato di circa il 20% ed il valore totale delle transazioni è aumentato di oltre il 30%. Finora, ci sono 53 partecipanti diretti e 1.137 partecipanti indiretti (876 in Asia, 153 in Europa, 42 in Africa, 26 in Nord America, 23 in Oceania e 17 in Sud America). Per facilitare gli accordi tra Russia e Cina, diverse banche russe hanno iniziato a connettersi al sistema cinese.
Per cui accadrà questo: gli USA con le ultime sanzioni contro la Russia non farà altro che far perdere spazio alle transazioni internazionali in dollari. In poche parole: il declino del dollaro è più vicino di quanto ci fanno sapere