Zelenskij ha bombardato l’oleodotto statunitense.
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Attentato UE contro l’Italia
… e nostro approvvigionamento energetico dall’Algeria
Zero Hedge
“Misteriose” esplosioni scuotono la petroliera della flotta ombra russa al largo delle coste italiane
Due esplosioni hanno scosso lo scafo di una petroliera battente bandiera maltese che trasportava petrolio greggio russo (sic) dall’Algeria mentre era attraccata al porto di Savona, nell’Italia nordoccidentale, la scorsa settimana. Gli investigatori non hanno escluso la possibilità che i “due forti scoppi” siano stati causati da ordigni esplosivi, poiché una sezione dello scafo sembrava essere “retratta verso l’interno”.
Il quotidiano italiano il Fatto Quotidiano ha riferito che la petroliera Seajewel, che sarebbe parte della flotta ombra russa per aggirare le sanzioni occidentali, è stata colpita da “due forti scoppi” venerdì. L’equipaggio ha trovato una sezione dello scafo “piegata verso l’interno”.
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Un’altra petroliera russa è esplosa mentre esportava petrolio in Europa
Due esplosioni si sono verificate sulla petroliera SEAJEWEL a Savona, Italia, con danni sotto la linea di galleggiamento. Si dice che la nave abbia ripetutamente trasportato petrolio russo in Europa nonostante le sanzioni. Indagini ancora in corso da parte della Guardia costiera di Savona.
Ciò accade dopo l’incidente del 9 febbraio in cui la petroliera ‘KOALA’, battente bandiera di Antigua e Barbuda, ha subito tre esplosioni mentre trasportava 130.000 tonnellate di olio combustibile a Ust-Luga nel Mar Baltico.
L’incidente della Seajewel avviene solo pochi giorni dopo che la petroliera Koala, battente bandiera di Antigua, ha subito “tre esplosioni” nella sala macchine domenica mentre era attraccata a Ust-Luga, un porto nella Russia nord-occidentale. La Koala fa anche parte della flotta ombra russa. L’incidente avviene anche quasi due mesi dopo che la nave cargo russa Ursa Major è misteriosamente affondata nel Mar Mediterraneo tra Spagna e Algeria a seguito di segnalazioni di un’esplosione nella sala macchine.
Solleva la questione se le agenzie di intelligence occidentali e certe forze speciali, forse persino appaltatori privati, siano impegnate in operazioni segrete contro la flotta ombra russa, estendendo il conflitto ben oltre i confini dell’Ucraina.
Kaja Kallas l’aveva promesso: «Faremo di tutto per sabotare l’accordo con Putin»
La Lettonia accusa la flotta fantasma russa per l’ultimo incidente nel Mar Baltico. Kallas: “L’UE deve fare di più” Una nave sospetta di proprietà bulgara e battente bandiera maltese, che pare salpasse da un porto russo, è stata sequestrata. L’interruzione del cavo in fibra ottica tra Svezia e Lettonia è solo l’ultimo di una serie di incidenti simili nel Mar Baltico
Il 10 febbraio:
La petroliera affonda a Ust-Luga La petroliera ‘KOALA’, battente bandiera di Antigua e Barbuda, sta imbarcando acqua presso l’ormeggio n. 3 del complesso petrolifero del porto di Ust-Luga, nell’Oblast’ di Leningrado, in Russia, con un carico di 130.000 tonnellate di carburante dopo tre esplosioni nella sala macchine. Non c’è alcun rischio di fuoriuscita di petrolio. I sommozzatori stanno attualmente esaminando la sala macchine allagata. Secondo quanto riportato dai media, una squadra di sminamento delle forze speciali è arrivata al porto per vedere la petroliera. Le cause dell’incidente sono in fase di indagine. Si tratta della terza nave legata alla Russia ad essere affondata negli ultimi due giorni.
SAVONA, “ESPLOSIONI” SU PETROLIERA: ALLERTA TERRORISMO E L’OMBRA DEL GREGGIO RUSSO
Una petroliera danneggiata e forse coinvolta in un’esplosione, l’apertura di un fascicolo da parte della Procura e le ipotesi legate al trasporto di petrolio russo.
Quanto accaduto sabato notte alla Seajewel, ancorata a pochi chilometri dalla costa di Savona, ha allertato anche la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, nonché le Procure di Savona e Genova, mentre da La Spezia sono arrivati anche i sommozzatori.
Tutti questi soggetti sono al lavoro per indagare sul caso Seajewel. Il personale presente a bordo nella notte di sabato racconta di aver sentito due forti boati e la petroliera presenta una falla nello scafo sotto la linea di galleggiamento.
Fortunatamente non si registrano feriti, né si sarebbero verificati sversamenti di petrolio in mare. Resta da chiarire allora cosa è accaduto alla Seajewel.
Non si esclude l’ipotesi di guasto tecnico, con la Capitaneria di porto che parla di “anomalie“ durante le operazioni di scarico del greggio, tuttavia si registrano le testimonianze delle persone a bordo e le lamiere dello scafo sono ripiegate verso l’interno, un elemento che potrebbe far pensare a una possibile esplosione di due ordigni piazzati all’esterno.
Gli inquirenti non escludono l’ipotesi che la petroliera possa essere una ‘nave fantasma‘, cioè una di quelle che trasporta petrolio russo sotto sanzioni nell’Unione Europea, passando prima per altri porti internazionali.
La Seajewel naviga sotto bandiera maltese e proveniva dall’Algeria, prima di arrivare a Savona. Alcuni mesi fa, il quotidiano ucraino Ukrainska Pravda aveva citato la petroliera tra quelle che trasporterebbero petrolio russo.
Secondo l’inchiesta giornalistica, nel novembre del 2024 la Seajewel avrebbe trasportato il greggio di Mosca nel porto turco di Ceyhan, con destinazione finale Romania e Bulgaria.
Il petrolio russo continuerebbe ad arrivare con queste modalità in Europa, tanto che sempre a novembre l’ufficio antifrode di Bruxelles aveva aperto un’indagine. Nel frattempo, la Russia continua a ottenere comunque profitti dalla vendita del greggio sotto sanzioni, beffando l’Unione Europea.
Lo scorso febbraio, Mosca aveva aperto un’inchiesta su un’esplosione che aveva coinvolto una petroliera in un porto russo e sempre nei mesi scorsi si erano verificati sequestri e danneggiamenti di petroliere russe nell’area del Mar Baltico.