Comparare Putin ad Hamas e affermare che la vittoria di Israele e Ucraina è importante per la sicurezza degli Stati Uniti è la più clamorosa dimostrazione dell’ipocrisia americana.
L’imperialismo americano si è sempre servito dei paesi che considera alleati ma che in verità sono da riguardare più che come alleati, come satelliti, (vedi Israele, Ucraina e molti altri) similmente a come avviene con i paesi dell’Alleanza Atlantica. In tal modo gli Stati Uniti non fanno altro che ribadire la loro egemonia politica, militare, finanziaria sui diversi scacchieri geo-politici del mondo (Medio Oriente e Mediterraneo in testa) che giudica militarmente sensibili.
Non è un caso che Biden nel suo ultimo discorso abbia fatto una connessione tra Israele e Ucraina, in realtà paesi che non hanno nulla in comune, né la storia, né la geografia e che solo Biden può raggruppare (e non solo in un discorso) per sottolineare gli interessi e il controllo politico degli americani nel mondo.
Sul modo come gli Stati Uniti strumentalizzano l’antico popolo ebraico non ci sono parole e l’invadente pretesa di mettere le mani sull’Ucraina per tenerla al riparo dall’orso russo è semplicemente disdicevole.
Gli ebrei, usciti vittoriosi dalla II guerra mondiale, hanno rivendicato il territorio palestinese sulla base del Vecchio Testamento. Anche i messicani avrebbero potuto rivendicare l’antico territorio degli aztechi. Il Perù quello degli Incas. E gli Indiani d’America, il Texas, l’Arizona e il Montana…
Il Presidente degli Stati Uniti ha concluso i suoi pronunciamenti facendo un collegamento tra le guerre in Medio Oriente e la guerra in Ucraina. Secondo lui, il successo degli ucraini e degli israeliani è fondamentale per garantire la sicurezza (sic!) degli Stati Uniti.
"Hamas e Putin sono diversi, ma hanno questo in comune: entrambi vogliono annientare le democrazie vicine". – ha dichiarato Biden nel suo ultimo discorso del 19 scorso, senza però spiegarci in che modo la Russia progetterebbe di “annientare” la democrazia della Polonia o dell’Albania e più probabilmente quella dell’Ucraina.
Biden ha sottolineato che chiederà l'approvazione di aiuti ai Paesi alleati e chiederà anche che il Congresso approvi investimenti per 10 miliardi di dollari per gli aiuti umanitari, 14 miliardi di dollari per la sicurezza delle frontiere e 7 miliardi di dollari per i Paesi della regione.
More solito il dollaro è lo strumento che gli Stati Uniti conoscono e usano per “controllare” i paesi amici con i cosiddetti “aiuti umanitari” (dalla cioccolata lanciata dai soldati USA ai bambini napoletani affamati nel 1945, ai dollari di oggi ne hanno fatto progressi!) per tentare di sottomettere i paesi che non si allineano ai loro voleri.
Dal 2022, dopo la crisi dell'Ucraina e il conflitto (per fortuna non armato!) con la Russia, gli Stati Uniti hanno inviato aiuti finanziari e militari a Kiev, che sta cercando di riprendere il controllo dei territori occupati dall'esercito russo o per essere più chiari che gli Stati Uniti stanno tentando di sottomettere al loro dominio politico e militare – con l’intermediazione dell’”alleata” Ucraina.
Per quanto riguarda Israele, gli Stati Uniti stanno fornendo supporto militare, come hanno sempre fatto da quando Israele si è insediata in Palestina. Biden ha visitato il Paese mercoledì 18 e ha incontrato il Primo Ministro Benjamin Netanyahu al quale ha promesso gli aiuti più urgenti per scongiurare future aggressioni da parte dei “terroristi” di Hamas i quali però godono dell’amicizia e della solidarietà di paesi del Medio Oriente come l’Iran coi quali gli Stati Uniti intrattengono normali relazioni diplomatiche e fanno affari.
“L’amministrazione Biden ha dato il via libera allo sblocco di 6 miliardi di dollari di fondi iraniani, congelati in varie banche, in cambio del rilascio di cinque cittadini Usa detenuti in Iran. Lo riferiscono fonti del «Washington Post» a conoscenza dell’accordo raggiunto tra la Casa Bianca e Teheran. La decisione, della quale ha dato conto per prima l’Associated Press, è stata notificata al Congresso. Il segretario di Stato Antony Blinken ha firmato l’esenzione dalle sanzioni per il trasferimento di fondi all’Iran.” (Il Corriere della Sera del 12 settembre 2023)