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21 Aprile 2017 16:15
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http://www.gdp.ch/scienza-e-tecnologia/apollo-16-sulla-luna-45-anni-fa-id164634.html
Scienza e tecnologia
Apollo 16 sulla Luna 45 anni fa
La missione della Nasa è stata la quinta e penultima missione ad atterrare sul satellite della Terra.
Ats - 20 aprile 2017
Il 21 aprile di 45 anni fa arrivava sulla Luna la missione Apollo 16 dell'agenzia spaziale statunitense Nasa. A toccare il suolo lunare furono il comandante John Young e il pilota del modulo lunare Charles Duke, mentre Ken Mattingly restò a bordo del modulo di comando.
L'Apollo 16 è stata la decima missione del programma spaziale statunitense Apollo, e quinta e penultima ad atterrare sulla Luna. Venne lanciata dal Kennedy Space Center a Cape Canaveral, in Florida, il 16 aprile 1972 e durò undici giorni, fino al 27 aprile.
Il luogo scelto per l'atterraggio, che avvenne il 21 aprile alle 4.23 (ora svizzera), fu la regione dell'altopiano Descartes. Era la prima volta che una missione Apollo raggiungeva gli altopiani della Luna, un luogo scelto per permettere agli astronauti di raccogliere materiali geologici più antichi rispetto a quelli raccolti nelle quattro missioni precedenti.
Si pensava che fosse una regione vulcanica, ma questo fu escluso dalle analisi dei campioni di rocce raccolti dagli astronauti, che portarono sulla Terra 95,8 chilogrammi di campioni lunari. I due astronauti trascorsero 71 ore sulla superficie della Luna, durante le quali condussero tre passeggiate lunari che durarono complessivamente 20 ore e quattordici minuti. Inoltre, per la seconda volta venne usato sulla Luna il rover lunare Lrv (Lunar Rover Vehicle), con il quale gli astronauti percorsero 26,7 chilometri.
Durante la missione furono realizzati diversi esperimenti e furono installate apparecchiature scientifiche, come strumenti per misurare il flusso di calore e la radiazione cosmica. Young e Duke lasciarono la superficie della Luna dopo tre giorni, il 24 aprile per raggiungere Mattingly nel modulo di comando, ma prima di ripartire venne messo nell'orbita lunare un piccolo satellite per misurare i campi magnetici terrestri e il flusso di particelle emesse dal Sole (vento solare) in vicinanza della Luna. La missione si concluse il 27 aprile 1972 con un "tuffo" dell'Apollo 16 nelle acque dell'Oceano Pacifico.
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21 Aprile 2017 16:43
Un piccolo passo per l'uomo, un insignificante passo per l'umanità.
Questo si puo' tranquillamente dire 45a dopo le missioni Apollo.
45 anni perduti. Una Nasa che manco e' più in grado di spedire gli astronauti statunitensi sulla stazione spaziale internazionale, che mica sta sulla Luna, ma giusto appena fuori dall'atmosfera.
Per chi legge la rivista australiana Nexus, edita pure in italiano, v'e' un giornalista specializzato in cose spaziali che segue da vicino i progetti correnti della Nasa in campo astronautico. Costui ne rivela delle belle.
In pratica , siccome la generazione di ingegneri ed astronauti dei tempi della conquista spaziale umana sono ormai piu' di la' che di qua, pare sia successo che la Nasa abbia perso la memoria. Incredibile a dirsi: non sono più in grado di costruire una navicella spaziale appena più grande dell'Apollo.
Confrontata con diversi problemi che quelli dell'Apollo avevano già risolto,
la Nasa se ne dimentica e ricomincia tutto da capo, dando l'impressione di non sapere che pesci pigliare. Con quale strategia torniamo sulla Luna? Volo diretto o indiretto con parcheggio in orbita lunare? E il rientro come lo affrontiamo? E le fasce di Van Allen, come proteggiamo gli astronauti? Neanche fossero stati i Cinesi ad andare sulla Luna in quegli anni e non la Nasa.
Malgrado le promesse iperboliche si puo' tranquillamente constatare che l'astronautica e' stata sostanzialmente un fiasco, soprattutto se paragonata a quel che hanno fatto nel frattempo le sonde automatiche non abitate. Di cui alcune stanno addirittura vagando fuori dal sistema solare. Impensabile per l'astronautica tradizionale.
Torniamo alla Luna. Sono pronto a scommettere che i prossimi a metterci piede saranno quelli dei paesi BRICS.
Certo che un po' di malinconia per i bei tempi della contesa spaziale russo-statunitense c'e'. Astronauti che erano in grado di guidare l'Apollo dalla Luna verso la Terra praticamente "a mano", facendo il punto spaziale come si faceva il punto nave nei tempi andati. Elettronica povera, rispetto anche a quella che sta oggidì dentro un telefonino. Eppure andavano e venivano dalla Luna.
Hanno pure rischiato grosso qualche volta. Una volta per via di Eulero! Siccome l'assetto della capsula era governato dalla matematica tridimensionale basata sui famigerati angoli di Eulero, zacc, neanche a farlo apposta gli astronauti caddero nel "blocco cardanico", una situazione singolare propria di questi angoli, assolutamente da evitare. Ne vennero fuori con una certa dose di fortuna ed abilita'. Si trattava di un volo circumlunare. Allora stettero tutti zitti, oggi si sa che capitò proprio quello. Fake silence.
Va detto che ora non si userebbero piu' gli angoli di Eulero, ma i quaternioni. Numeri composti piuttosto vetusti, scoperti nel 1800, poi caduti fuori moda, e di nuovo riscoperti con l'avvento della realtà virtuale. Insomma tutti questi famosi progressi, alla fin dei conti si appoggiano sulle spalle di giganti del 1800, secolo in cui il computer manco esisteva. E manco la Nasa.
21 Aprile 2017 17:28
Non credere alle favole. Sulla luna non ci ha messo piede nessuno.
22 Aprile 2017 20:45
guardando col telescopio si può leggere "Astolfo was here" 🙂
~certevolteilsolebatteanchesulculodiuncane~