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L’UNIONE EUROPEA ANDRÀ IN MASSA AL WORLD ECONOMIC FORUM. ASSENTE IL GOVERNO ITALIANO


Detrollatore II
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 448
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Questa notizia è riportata solo da Repubblica (leggibile solo per abbonati). Riporto la versione di Byoblu, la cui spiegazione dei motivi per i quali il governo italiano è assente mi ha fatto ridere non poco. Che lagne...
Mentre invece Repubblica si lagna per i motivi opposti (il governo italiano snobba, il governo italiano manda il ministro dell'Istruzione tra i banchieri di Davos 🤣 🤣 🤣 ...Però guarda caso ci vanno ENI ed ENEL, quelli che, come da piani Davos, dovrebbero tenerci al buio e al freddo).

https://www.byoblu.com/2023/01/11/lunione-europea-andra-in-massa-al-world-economic-forum-assente-il-governo-italiano/

Il prossimo 16 gennaio prenderà il via il World Economic Forum. Quest’appuntamento annuale sta diventando come una sorta di rituale religioso a cui è invitata a partecipare l’elite politica ed economica del mondo occidentale e non solo.

L’agenda Davos di Schwab

Sulle Alpi al confine tra Svizzera e Lichtestein una cricca di multimiliardari insieme a un gruppo di politici scelti in base alla fiducia discuterà, come ogni anno, sul futuro dell’umanità: le restanti 8 miliardi di persone escluse dal circo di Davos. Come da tradizione l’officiante sarà l’ingegnere tedesco Klaus Schwab, il figlio di un ricco imprenditore svizzero che si è arricchito facendo affari con la Germania nazionalsocialista.

Dopo aver sponsorizzato la cosiddetta Quarta Rivoluzione industriale e il progetto di Grande Reset, Schwab intende continuare a portare avanti quella che viene ormai identificata come agenda Davos. Trasferimento dell’economia reale e delle relazioni sociali sul piano digitale, controllo delle persone attraverso l’utilizzo di strumenti come il green pass e costruzione di una governance mondiale.

Multinazionali e politici conniventi

Come può un anonimo ingegnere tedesco realizzare progetti così megalomani? Con l’aiuto di multinazionali interessate esclusivamente al profitto e di politici collusi, il tutto condito da un aperto disprezzo nei confronti del processo democratico. “Il World Economic Forum convoca la sua 53a riunione annuale per riaffermare il valore e l’imperativo del dialogo e della cooperazione pubblico-privato, non solo per affrontare le attuali crisi a cascata ma, soprattutto, per guidare un cambiamento tangibile e positivo per il sistema a lungo termine”.

Il World Economic Forum si auto conferisce così il ruolo di guida, come un duce qualsiasi. Ed è interessante scorrere la lista dei partecipanti al forum per farsi un’idea di chi ha deciso di rendersi perfettamente connivente del progetto di Klaus Schwab.

Gli esponenti dell’UE in massa a Davos

L’istituzione che sembra essere maggiormente entusiasta di partecipare alla riunione di Davos è, non a caso, l’Unione europea, che sarà presente con ben 16 esponenti. Si va dalla Presidente della Banca Centrale europea Christine Lagarde, passando per 14 commissari tra cui Paolo Gentiloni, per finire con la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

Nonostante quindi i recenti scandali sembrano dimostrare come l’Unione europea sia completamente assuefatta dalla corruzione di enti esterni, Bruxelles decide di trasferirsi in massa a Davos, nel tempio delle porte scorrevoli tra pubblico e privato. Il paradosso è che tra i Governi più rappresentanti al forum ci sarà proprio il Qatar, con ben tre ministri. Chissà magari tra un meeting e l’altro ci sarà tempo di scambiarsi qualche aggiornamento sulle indagini della magistratura belga.

Non tutti vanno al Forum

In ogni caso tra gli Stati più rappresentati al forum è facile trovare coloro che maggiormente hanno sposato l’agenda Davos, come l’Austria, la Francia e i Paesi Bassi. Oltre a questi anche diversi Stati probabilmente troppo vulnerabili per poter permettersi di rifiutare l’invito di Schwab: come Spagna e Grecia, presenti addirittura con i rispettivi Primi ministri Pedro Sanchez e Kyriakos Mitsotakis, insieme a diversi Paesi africani e al Pakistan, il cui Governo si è da poco insediato con il favore degli Stati Uniti.

Ci sono tuttavia ancora delle nazioni che hanno deciso di non rispondere alle sirene del World Economic Forum. La Germania per esempio non ha per ora previsto l’invio di esponenti del Governo, stesso discorso per la Gran Bretagna. Anche l’Iran non sarà presente a Davos, così come la Siria e lo Yemen. Tre Paesi accomunati dal destino di aver subito pressioni esterne per un cambio di regime. Anche la Russia, ovviamente, non sarà presente.

Dall’Italia più giornalisti che politici

Con sorpresa persino il Governo italiano non è previsto al forum. Resta da capire se quest’assenza sia motivata da un atto di rifiuto dell’esecutivo oppure dalla consapevolezza di Schwab e della sua cricca del fatto che in Italia l’agenda Davos abbia ormai trovato completa attuazione e non necessiti più di ulteriori spinte. Non mancheranno però cittadini italiani al forum.

Oltre ai numeri uno di ENI ed ENEL, Claudio Descalzi e Francesco Starace, saranno presenti diversi giornalisti della stampa generalista. Tra questi Federico Fubini del Corriere della Sera, Marco Zatterin de La Stampa e Tonia Mastrobuoni di Repubblica. Nel frattempo, per il secondo anno consecutivo, il World Economic Forum ha negato l’accredito a Byoblu, per poter documentare l’altra faccia di Davos. Questo però potrebbe essere il segnale che siamo sulla strada giusta.

 


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emilyever
Estimable Member
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Post: 247
 

Immagino che begli articoli "d'ambiente" scriveranno i giornalisti accreditati: ci parleranno del grande apparato di sicurezza, dei menù, degli hotel della zona, degli abiti delle signore, e in generale di come chi ci governa veramente si preoccupi di come farci vivere meglio nell'agenda green e al riparo dalle nuove pandemie. Zelensky sarà di persona o in video? perchè nessuna riunione di una certa importanza può cominciare senza di lui.

Questo post è stato modificato 1 anno fa da emilyever

BrunoWald e Detrollatore II hanno apprezzato
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PietroGE
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4097
 

Con il numero dei clandestini arrivato a livello record e il costo della benzina e del diesel alle stelle, questa storia di boicottare lo show dei poteri forti mi sembra l'unica cosa buona che ha fatto questo governo fino ad ora.


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emilyever
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 247
 

c'è anche un'altra versione, che non li abbiano invitati


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