LONDRA - La giustizia britannica ha bloccato l'estradizione in Usa del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, sulla base della convinzione che, data la sua condizione mentale, rischierebbe il suicidio in un carcere statunitense. A emettere il verdetto, a sorpresa rispetto alle attese, è stata la giudice Vanessa Baraister.

Negli Stati Uniti il fondatore australiano di WikiLeaks deve rispondere di 18 capi di imputazione tra spionaggio informatico e pirateria informatica per aver contribuito a svelare file riservati americani relativi fra l'altro a crimini di guerra in Afghanistan e Iraq. Oltreoceano rischiava una condanna a 175 anni. Washington potrà fare appello.

"Una farsa impensabile", così la compagna Stella Moris, che da Assange ha avuto due figli, aveva definito un'eventuale estradizione arrivando questa mattina al tribunale londinese di Old Bailey.