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Obiettivo: Fidel (634 volte)


cubainforma
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Fabian Escalante Font
 
Fidel Castro è stato il dirigente politico più perseguitato della storia contemporanea e probabilmente universale. Diverse centinaia di complotti omicidi sono stati programmati contro di lui, qualcosa provato nei documenti ufficiali declassaficati dal governo USA. Tuttavia, come per sminuire la gravità di queste azioni, i politici di quel paese hanno sostenuto che gli attentati pianificati furono solo alcuni, come se uno non bastasse per fare di esso un qualcosa di ripugnante.

La CIA USA non solo fu responsabile di questi complotti, ma contrattò anche il "sindacato del crimine organizzato" (la mafia), per identiche finalità, qualcosa di inaudito e senza precedenti nella storia.

Dispiegò anche intense campagne di "guerra psicologica" per la consecuzione del crimine, ciò che portò come risultato che centinaia di controrivoluzionari d'origine cubana, a volte con mezzi forniti da loro e altri influenzati dalle campagne realizzate, si proposero assassinare il dirigente cubano.

Un esempio di ciò fu la "operazione botin" scatenata dagli USA attraverso la loro radio ufficiale 'La voz de las Americas', in cui in una programmazione [1] diretta a Cuba, mise un prezzo sulle teste dei dirigenti cubani, specialmente quella di Fidel.

A volte si è cercato di rimandare il successo di tali risultati al lavoro degli organismi di sicurezza cubana, tuttavia, in tutta onestà, la partecipazione popolare al loro smantellamento fu vitale, senza pregiudizio dell'efficienza del Servizio, a cui dovremmo aggiungere, l'intuizione di Fidel nel scoprire gli agguati, che non di rado lo salvò dal crimine pianificato.

Le ricerche condotte hanno permesso documentare che, in totale, furono conosciuti dai servizi di sicurezza cubani 634 complotti omicidi, durante il periodo 1958-2000, in varie fasi di pianificazione; per non parlare di coloro che non furono scoperti e abortirono per circostanze aliene alle intenzioni dei loro pianificatori.

Di questo insieme, 167 furono progetti omicidi che si trovavano in corso di esecuzione al momento di essere smantellati e che contarono con i mezzi, opportunità ed esecutori determinati a essi e che fallirono per l'azione dei servizi di sicurezza o per la codardia degli autori e che furono scoperti in seguito.

Approfondendo lo studio di essi, oggi li possiamo analizzare da altra prospettiva e legarli alla storia politica e rivoluzionaria di Fidel e le possibilità del nemico di commettere il crimine. Per tali fini abbiamo preso come punto di partenza il 26 luglio 1953.

Così, le cospifrazioni omicide si potranno caratterizzare dal momento storico in cui transita il processo cubano, vale a dire gli scenari socio-politico-economico esistenti, che definiranno inoltre i nemici da affrontare.

Il periodo che inizia con l'assalto alla caserma Moncada, l'esilio in Messico e più tardi la lotta nella Sierra Maestra ed il rovesciamento della dittatura di Batista, raggruppa i tentativi di avvelenamento, mentre era prigioniero in Boniato, poi la caccia iniziata dopo la libertà ottenuta nel 1955, seguita dall'esilio in Messico, dove agenti della CIA come John Maples Spiritto controllavano i suoi movimenti, ed infine i falliti tentativi nella Sierra, dove per primo Eutimio Guerra e successivamente, alla fine del 1958, il nordamericano Alan Robert Nye, agendo su orientamento dell'FBI e della polizia di Batista, avrebbro tentato il suo assassinio per far fallire la Rivoluzione in corso.

Una seconda fase, inizia con il trionfo della Rivoluzione e si estende fino all'aprile 1961 e corrisponde al processo di realizzazione del programma del Moncada.

Tale periodo sarà caratterizzato da due grandi complotti controrivoluzionari: la cospirazione Trujillista e quella di Huber Matos, entrambi con i medesimi fini e sostegno USA, ma con ispirazioni diverse. Il primo, composto da esuli batistiani, casquitos (poliziotti rurali ndt), oligarchi nativi e rinnegati, diretti dal dittatore dominicano Rafael Leonidas Trujillo, al fine di reinstallare il precedente regime a Cuba, mentre l'altro, organizzato da dissidenti della Rivoluzione che anche ostentando gli incarichi e gli attributi concessi, cercavano con un colpo di stato militare far pressione su Fidel per sbarazzarsi della "sinistra" dell'Esercito ribelle. Questa fase è descritta in una interessante conclusione del Dipartimento di Stato USA che così caratterizzava il periodo trascorso: "(...) il periodo da gennaio a marzo (1959) può essere caratterizzato come la luna di miele del governo di Castro. In aprile si rese evidente il calo nelle relazioni ... In giugno abbiamo preso la decisione che non era possibile raggiungere i nostri obiettivi con Castro al potere e decidiamo di intraprendere il programma riferito dal Mr. Marchant (Sottosegretario Livingston Marchant). In luglio e agosto abbiamo delineato un programma per sostituire Castro. Tuttavia, alcune aziende negli USA ci informarono, in quel periodo, che stavano raggiungendo alcuni progressi nei negoziati, un fattore che ci causò ritardo nell'attuazione del nostro programma. Le speranze espresse da queste società non si concretizzarono. Ottobre fu un periodo di chiarimento. Il 31 ottobre, in accordo con la CIA, il Dipartimento suggerì al Presidente l'approvazione di un programma in corrispondenza con quanto riferito da Mr. Marchant. Il programma approvato ci autorizzò ad appoggiare gli elementi, che a Cuba, si opponevano al governo Castro, mentre si operava affinché la caduta di Castro fosse vista come risultato dei suoi propri errori ... "[2]

Agli inizi del 1960, la CIA, fino a quel momento coinvolta in cospirazioni di rosa-bianchisti e di rinnegati, decise di formare una task force per rovesciare il governo cubano composta dai suoi migliori esperti provenienti dal colpo di stato contro Jacobo Arbenz in Guatemala, mentre il colonnello JC. King, capo della Divisione per A. Latina, raccomandava: "A Cuba c'è una dittatura di estrema sinistra che, se le viene permesso continuare, stimolerebbe attività simili contro possedimenti USA in altri paesi dell'America Latina ... Si deve analizzare a fondo l'eliminazione di Fidel Castro. Nessuno di quelli vicini a lui, come suo fratello Raul o il suo compagno Che Guevara, attraggono le masse in modo tanto ipnotico. Molti conoscitori pensano che la scomparsa di Fidel accelererebbe, notevolmente, la caduta dell'attuale governo...".

In questo periodo, l'Agenzia contratterà la mafia USA, perché nel miglior stile hollywoodiano assassini il leader cubano. A tal fine, ufficiali della CIA contratteranno la mafia di Chicago e Florida, una guidata da Sam Giancana e John Rosselli e l'altra da Santos Trafficante Jr [3] inoltre porranno i loro moderni laboratori per inventare veleni, sigari esplosivi, polveri depilatorie, ecc, per facilitare la missione ai loro nuovi alleati.

Nel 1961, dopo la vittoria di Giron e con il Socialismo proclamato, la CIA incrementò le risorse ed i mezzi per tale missione, creando nel gennaio dello stesso anno, un dipartimento, denominato ZR/Rifle esclusivamente allo scopo di assassinare Fidel, con cui si inizia una nuova fase.

Tra le più importanti operazioni, di allora, ci furono quelle progettate nel luglio 1961, per assassinare Fidel e Raul, nella capitale e Santiago rispettivamente, nel quadro di un'operazione di auto provocazione nella Base USA di Guantanamo; poi il noto complotto della Terrazza Nord del Palazzo Presidenziale, dove progettarono sparare con un bazooka al leader rivoluzionario; più tardi, nel 1963, il tentato avvelenamento all'Hotel Habana Libre ed infine quello organizzato dalla CIA attraverso la mediazione dell'ex comandante Rolando Cubela Secades, che doveva assassinare Fidel mediante un potente veleno e promuovere, allo stesso tempo, un colpo di stato milit
are nel paese.

Nel 1966 la controrivoluzione interna fu definitivamente sconfitta, con la scomparsa delle sue basi di appoggio, tuttavia i complotti, le cospirazioni ed i piani di attentato aumentarono. Migliaia di ore di radio, propaganda scritta, voci e tutti i media furono utilizzati per stimolare l'eliminazione fisica di Fidel Castro. Solo la vigilanza popolare, la solidarietà, l'istinto del capo rivoluzionario, oltre alla moderna e affidabile protezione delle Forze Armate Rivoluzionarie e del Ministero degli Interni impedirono tali pretese.

Nella quarta fase che inizia agli inizi del settanta fino alla fine del secolo, troverà la Sicurezza cubana in grado di penetrare i centri terroristici della CIA e, quindi, poter neutralizzare molte delle trame omicide. Tra i più noti di allora si trovano quello del Cile, quando nel 1971 Fidel visitò quel paese e poi, più tardi, quando nel 1976 la CIA presunse che il dirigente cubano avrebbe viaggiato per la proclamazione di indipendenza della Repubblica Popolare dell'Angola, dove si pretendeva abbattere l'aereo dove viaggiava, un fatto che fu denunciato da Fidel, in occasione della manifestazione popolare realizzata per la cerimonia di commiato per le vittime dell'aereo cubano esploso, per una bomba, in pieno volo al decollare dall'isola di Barbados.

Da allora la CIA ed i suoi alleati cominciarono una caccia internazionale per approfittare dei viaggi del leader cubano per eseguire il crimine. Probabilmente il più importante dei complotti di allora, e che hanno caratterizzato quel periodo, si verificò nel novembre 2000, durante il X Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell'Iberoamerica che si sviluppò a Panama, in cui si progettò collocare una potente bomba nell'Auditorium dell'Università di quel paese dove il dirigente cubano avrebbe parlato.

Riassumendo, nel corso di 40 anni si pianificarono oltre seicento trame omicide contro Fidel Castro, di cui più di un centinaio, al momento della loro disarticolazione contavano su mezzi, risorse e opportunità per attuarli. In altre cifre, per 40 anni, ogni 82 giorni si cercò di assassinare il leader cubano. Se non è record è una buona media.

E oggi, alla vigilia del suo 90° compleanno di lotte e vittorie, servano queste righe per rendere omaggio a questo, il nostro Fidel, imbattuto gladiatore della storia contemporanea americana e mondiale.

[1] "Appuntamento con Cuba"

[2] Rubotton Roy, sottosegretario di Stato.

[3] Santos Trafficante Jr. fu il rappresentante delle famiglie mafiose USA a Cuba, fino al 1959.


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venezia63jr
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1229
 

Ma non e' che dai troppa importanza a questi fantomatici
attentati alla vita del barbuto?
sta in buona salute e per giunta in compagnia di tutti gli
oppositori da lui teneramente coccolati, se fosse vero
che lo volevano morto faceva la fine prematura di chavez.


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fengtofu
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 317
 

In compenso, ora che ha un tumore grave da oltre 5 anni, magari inoculato dalla CIA, è vivo grazie alla Macrobiotica italiana tra consigli ed alimenti che importa personalmente - e son diffusi pure tra i Cubani. Scommetto che non lo sapevate. Informatevi


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venezia63jr
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1229
 

Comunque lui allla vecchiaia ci e' arrivato, chavez, no!


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