Le accuse sono state mosse sulla base del False Claims Act, una delle normative chiave negli Stati Uniti per combattere frodi ai danni di programmi finanziati dal governo, come Medicare e Medicaid. Si tratta di una legge che consente di perseguire chiunque presenti richieste di rimborso false o fraudolente agli enti pubblici e che, grazie ad una particolare clausola, consente anche ai cittadini privati di intentare cause per conto del governo e ricevere una quota del risarcimento ottenuto, il che è esattamente quanto successo in questo caso. Biohaven Pharmaceuticals, azienda fondata nel 2013 e specializzata nello sviluppo di trattamenti innovativi per le malattie neurologiche è stata accusata di aver influenzato dal 1° marzo 2020 al 30 settembre 2022 la prescrizione del farmaco Nurtec ODT con benefici finanziari non giustificati, compromettendo così la trasparenza delle decisioni mediche: in particolare, la società avrebbe offerto compensi sotto forma di vere e proprie retribuzioni per interventi in programmi educativi attuati anche in situazioni prive di reale scopo educativo e pasti in ristoranti di lusso per indurre i medici a prescrivere con maggiore frequenza il farmaco contro l’emicrania.
L’accordo raggiunto prevede un pagamento di 59,7 milioni di dollari, suddivisi in 41,8 destinati al governo federali, 9,5 ripartiti tra i programmi Medicaid statali – che forniscono assistenza sanitaria a persone e famiglie a basso reddito con il sostegno dei governi statali e federali – e 8,4 milioni a Patricia Frattasio, ex dipendente di Biohaven e “whistleblower” della causa, per il suo ruolo nella denuncia. «I pazienti meritano di sapere che il loro medico prescrive farmaci in base al giudizio medico del loro medico, e non come risultato di incentivi finanziari da parte delle aziende farmaceutiche. Questo accordo riflette il nostro impegno a ritenere responsabili coloro che violano le leggi, indipendentemente dal loro status o prestigio», ha dichiarato il procuratore degli Stati Uniti per il distretto occidentale di New York Trini E. Ross. «Le violazioni della legge anti-kickback, come quelle denunciate in questo accordo, possono influenzare indebitamente i prescrittori e avere un impatto negativo sull’assistenza sanitaria finanziata dai contribuenti. L’ Office of Inspector General del Department of Health and Human Services (HHS-OIG) continuerà a collaborare con i partner delle forze dell’ordine per garantire che i fornitori e le aziende siano ritenuti responsabili se tentano di aggirare le leggi volte a proteggere l’integrità dei programmi sanitari federali», ha commentato il vice ispettore generale dell’HHS-OIG Christian J. Schrank. Infine, almeno formalmente, tra le reazioni positive vi è anche quella di Pfizer che, nonostante abbia ricordato di non aver ammesso alcun illecito accettando l’accordo, ha dichiarato in una nota: «Siamo lieti di lasciarci alle spalle questa questione ereditaria, in modo da poter continuare a concentrarci sulle esigenze dei pazienti».
[di Roberto Demaio]
27 Gennaio 2025 - 11:00